Capitolo 15

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Erano già le cinque di sabato pomeriggio ed ero molto agitata. Al mattino a scuola non ero nemmeno riuscita a stare concentrata per fare bene la verifica di matematica. Ma non mi interessava perchè quella sera avrei avuto un appuntamento dopo tanto tempo e soprattutto avrei passato la serata con il ragazzo più bello della scuola e questo particolare non migliorava di certo la mia concentrazione.
Lucas sarebbe passato a prendermi con la sua auto alle sette e mezza. E stavo cominciando a prepararmi già alle cinque, appunto. Forse ero troppo ansiosa..
Mi feci un bel bagno caldo (che dovrebbe essere stato rilassante, ma non fu così) e poi mi riempii di crema per il corpo alla vaniglia; non potevo rischiare di non profumare quella sera! Ma il vero dilemma si trovava dentro l'armadio: che mi potevo mettere? Niente mi piaceva, nulla era adatto.. Era finito il tempo in cui bastava indossare una minigonna a livello inguinale e un top per essere "vestita bene" e attraente. Non ero più quel genere di persona, non vivevo più a Milano: dovevo vestirmi in modo semplice ma d'effetto, senza essere volgare.
Mi sedetti sul letto davanti all'armadio spalancato con addosso l'accappatoio pensando a cosa mettermi addosso. Certo, era solo un'uscita tra due amici ma, rendiamoci conto, quell'amico era Lucas! Dovevo fare una bella figura con lui.
Mia madre, che come tutte le madri sembrava avere i super poteri, entrò in camera mia per "controllare a che punto fossi", anche se sembrava che avesse capito che cercavo aiuto. Si sedette vicino a me; le avevo detto di Lucas e dell'appuntamento (non facevo più cose di nascosto, le dicevo tutto ormai, eravamo molto unite soprattutto in periodi come questi in cui mio padre stava fuori per lavoro) ed era felice. Davvero. Felice che ora fossi tornata una ragazza "normale", con qualche amico e che usciva con i ragazzi, era felice perché stavo tornando una normale adolescente, non troppo estrosa, ma nemmeno una rinchiusa in casa.
-Sei in ritardo, lo sai?
-CHECCOSA?- mi prese il panico!
-Scherzavo tesoro, volevo solo vedere quanto sei in ansia.. Meno male che è "solo" un amico..-. Questi non erano scherzi da fare ad una ragazza in ansia, mai! E adesso ricominciava col pensare che ci fosse qualcosa sotto. In un certo senso ci speravo, ma rischiavo solo di illudermi.
-Mamma..
-Okay, okay, ho capito! Sei arrivata al classico dilemma?- disse indicando l'armadio.
-Sì
-Io direi che non dovresti pensarci molto, dopotutto se ti ha chiesto di uscire non lo ha fatto per il modo in cui ti vesti, ma per come sei-. Non ci avevo pensato. Non ero abituata a quel genere di riflessioni perchè a Milano, appunto, venivi considerato per l'aspetto.
-Ma non so cosa è adatto! Vado a vedere un banale film al cinema, ma con un ragazzo.. Pure bello!- aggiunsi, e quell'aggettivo non guastava!
Si alzò e prese un semplice tubino nero con dei brillanti applicati sul collo dal cassetto dei vestiti "dimenticati", ovvero quelli che non mettevo mai e che pensavo non li avrei rimessi. Ma chi si aspettava che arrivasse un'occasione del genere? Mi ero dimenticata di quel vestito ed era davvero carino. Mia madre lo tenne in aria per mostrarmelo.
-Che ne dici di questo? Semplice, ma adatto per uscire con un "bel ragazzo"-. Lo presi e decisi di provarlo; andai in bagno e mi cambiai, per poi tornare in camera e mostrarmi a mia madre. Mi sentivo un po' a disagio dal momento che era passato molto tempo dall'ultima volta che avevo indossato un vestito.
-Stai benissimo!- mi disse. Mi voltai davanti allo specchio e mi guardai: l'abito scendeva morbido sul corpo e si fermava a metà coscia, sottolinenando un po' le curve e stringendomi in vita. Mi piaceva. Indossai delle calze scure e degli stivaletti neri con un po' di tacco; non sembravo volgare, ero semplice. Dovevo sembrare disinvolta, cosa che quella sera non ero proprio!
In seguito passai del tempo in bagno tentando di mettere l'eye liner, ma con scarsi risultati, quindi optai per un ombretto marrone leggero e un filo di mascara. Non ero brava a truccarmi, ma feci del mio meglio! Finii mettendo del fondotinta per coprire le imperfezioni e infine un filo di rossetto per dare "quel tocco in più".
Altro problema: i capelli. Erano ricci e indisciplinati, non ne volevano sapere di stare a posto. Ero esasperata, quindi mia madre, forse per calmarmi, mi disse che dopotutto non erano così male. Decisi di crederle e li lasciai così, aggiustandoli dove era possibile.
Stavo finendo di sistemarmi, quando il citofono suonò. Oh, cavoli! Era puntualissimo! Il cuore cominciò a battere all'impazzata, le mani e le gambe tremavano. Ero nel panico!
Jenny, sei una fifona! Calmati ed esci di qui! Fai la seria!
-JENNY!- urlò mia madre dalla cucina. Dovevo uscire dalla camera, non avevo scuse! Feci un respiro profondo, mi feci coraggio ed uscii.
Mentre ero in corridoio, vidi davanti alla porta Lucas, semplice e bello come al solito, che parlava disinvolto con mia madre. Indossava dei jeans e, da quel che traspariva da sotto il giubbotto, una camicia nera. Stava benissimo! Beh, quando mai non stava bene? Camminai verso la cucina e lo salutai con un timido ciao ed un timido sorriso.
-Ciao- disse guardandomi, sorridendo. Forse lo stavo fissando da troppo tempo, ma quei suoi occhi blu erano magnetici! Ma anche lui mi guardava.. Cosa non andava? Oh, forse avevo macchiato il vestito con il fondotinta! Che figura! Cominciava bene la serata!
Anche se faceva un po' da sfacciata, glielo chiesi. Dovevo sapere!
-Lucas, c'è qualcosa che non va?
-Sei bellissima- mi disse. Cominciai ad arrossire come al solito, quindi per nascondermi decisi di andare a prendere il cappotto.
-Ehm, grazie,anche tu.. Stai bene. Vado a prendere la giacca e arrivo- dissi per togliermi da quella situazione imbarazzante.
Andai n camera mia e misi il cappotto, quindi tornai da loro. La voce tremava, e non solo quella! Era sempre così quando mi agitavo! Speravo non lo avesse notato! Dovevo calmarmi o quella sarebbe stata una delle tante figuracce che avrei fatto.
-Sono pronta!- esclamai, arrivata in cucina.
-Allora andiamo! È stato un piacere conoscerla signora!-. Mia mamma prese la parola:- Ah-ah! Chiamami Giulia, altrimenti mi sento vecchia!
-Vabene allora.. È stato un piacere Giulia!
-CIAO MAMMA!- dissi, altrimenti quella non ci avrebbe più fatti uscire.
-Divertitevi ragazzi!

Un Mare In Burrasca (#Wattys 2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora