Febbraio. La nebbia, la brina, l'inverno da assaporare in tutte le sue sfumature. Le maschere riempivano Venezia con i loro colori e la loro allegria; io e Ricky passeggiavamo tranquilli tra ponti e viette mangiando frittelle con la crema. Ci scattavamo foto, ridevamo e infine ci sedemmo ad ammirare il bellissimo tramonto rispecchiato sul letto del mare da Piazza San Marco. Le sfumature del cielo si univano con la delicatezza del mare, uniti dall'orizzonte. L'amore doveva essere cosi: la linea d'orizzonte che unisce due corpi diversi, ma che allo stesso tempo insieme sono perfetti in una cosa sola. Era così bello sembrava di stare in un sogno.
Quando cominciò a fare buio, tornammo verso casa, ma lungo la passeggiata era come se i miei occhi volessero scovare ogni particolare e fotografare tutto, salvare quel panorama nella mente: le gondole che danzavano sull'acqua, le persone provenienti da ogni parte del mondo, i bar, i negozi e i deliziosi profumi che si sentivano lungo le vie; era proprio una città magica.
Ci fermammo a cenare al Mc Donald's (non era un posto magico cime la città, ma andava bene lo stesso visto che i nostri stomaci avevano assoluto bisogno di cibo!), quindi dopo varie chiacchiere, tornammo in moto.
Quando ero in sella mi piaceva tenere gli occhi aperti per assaporare quei momenti in cui vedevo che io andavo più veloce rispetto a tutto ciò che mi circondava, visto che nella realtà me ne stavo sempre indietro.La mattina del giorno seguente io e Ricky eravamo degli zombie a scuola perchè la sera precedente eravamo tornati tardi. In classe non riuscivo a stare attenta nemmeno un secondo e Carolina cercava di aiutarmi e prendeva appunti anche per me, ma non le diedi grandi soddisfazioni poverina! Le ero grata, era davvero una ragazza gentile!Fortunatamente quel giorno sia io che Ricky avevamo solo quattro ore, così tornammo a casa assieme in autobus, seduti nei nostri soliti due posti.
a casa non pranzai nemmeno da quanto ero stanca e me ne andai subito a letto, distrutta. Mi gettai a peso morto sul materasso e, allena fui distesa, mi sentii sollevata; il mio era un sonno davvero pesante e ore erano passate veloci senza che me ne accorgessi.
Erano le cinque quando mi svegliai, riposata, ma subito mi venne in mente che Ricky il giorno prima mi aveva detto che quel pomeriggio avrebbe partecipato a una gara lì vicino. Decisi che volevo fargli una sorpresa quindi mi alzai e mi preparai un poco ed uscii; i miei non erano ancora a casa, così gli mandai un messaggio con scritto dov'ero.
Presi di corsa l'autobus e arrivai in dieci minuti; non sapevo dove si trovasse il posto, ma bastava seguire la fila di auto parcheggiate lungo la strada e, quando arrivai, mi sedetti sulle gradinate. Non me ne intendevo molto di motocross, ma dovevo ammettere che mi piaceva tutta quella velocità, quei salti, quell'adrenalina! Riconobbi la moto verde di Ricky, che era davvero bravo e coraggioso!!
La gara terminò dopo poco, così scesi dalle gradinate ed andai in cerca di Ricky che, fortunatamente, era lì vicino. Era dietro alla sua moto col casco incastrato tra il fianco e il braccio sinistro, lo sguardo fiero; i capelli, spettinati e un po' bagnati dal sudore, gli stavano appiccicati alla fronte. Quando mi vide in mezzo a tutti, s'illuminò, così gli andai incontro e lui mi abbracciò.
-Oh, scusa piccola, sono tutto sudato..- disse, staccandosi da me.
-Non fa niente, un abbraccio è sempre ben accetto!- risposi con un sorriso enorme, e lui ricambiò.
-Che ci fai qui?
-Ero in debito! Mi ero già persa un tua vittoria, non potevo perdermene un'altra!- dissi, alludendo a ciò che era successo durante il primo appuntamento con Lucas. Questa poi era la gara più importante, perchè era la prima dopo che Ricky si era ripreso. -E poi mi sto appassionando alle moto!
-Sei la migliore delle amiche che esistono!- mi prese sottobraccio e mi stampò un bacio sulla guancia.
Quelle erano le parole più belle che avessi mai sentito, nessuno me le aveva mai dette. Un tepore mi prese il petto. I nostri sguardi si trovarono ed era come se ci guardassimo per la prima volta, i suoi occhi sembravano diversi, nuovi.. Ed io continuavo a sorridere come un'idiota, ma poi ripresi lucidità e gli dissi che, se non si fosse dato una mossa, avrebbe perso il posto nel podio, così se ne andò salutandomi con il suo magnifico e sincero sorriso.
Il suo nome venne nominato per il secondo posto e per lui questa era davvero una grande vittoria, così, dopo le premiazioni, gli corsi incontro e gli saltai addosso. Lui per poco non cadde, ma ritrovò subito l'equilibrio.
-Lo sapevo!- esclamai -sei sempre il migliore!-.
Non feci in tempi a scendere che subito una mandria di gente li travolse per parlare con lui : quello era il suo momento, quindi lo salutai e me ne andai.
Ero davvero felice per lui.
O, meglio, lui mi rendeva felice.
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Un Mare In Burrasca (#Wattys 2017)
Teen FictionJenny si è da poco trasferita a Venezia ed è piena di aspettative, pur di scordare il suo passato. Fortunatamente conosce Ricky, il ragazzo di cui si fiderà più di tutti, ma conoscerà anche un ragazzo che le farà girare la testa! Ma non tutto è rose...