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Qualche mese dopo

-Louis-

Entro nello studio con il capo chino, il freddo di questo gennaio londinese ha reso le mie mani rosse, le sfilo dalle tasche e le sfrego fra di loro per riscaldarmi. Tutto è buio, pensavo di essere l'ultimo ad arrivare, e invece, sono il primo. Accendo la luce, e prima che possa rendermene conto una pioggia di coriandoli azzurri cade su di me, alzo gli occhi sentendo uno scroscio di mani che applaudono, e sorrido istintivamente. Uno striscione con la scritta "IT'S A BOY!" troneggia nello studio.

Tutti i miei amici, e la mia famiglia, vengono ad abbracciarmi, uno dopo l'altro, tranne lui, seduto in un angolo, le gambe appoggiate a un tavolo, una birra in mano e i lunghi capelli ricci legati morbidi dietro alla testa. Mi guarda per un attimo in modo assente, i grandi occhi verdi mi scrutano senza guardarmi per davvero.
Non mi parla da quella sera, mesi fa, gli ho detto che non lo amo, e non riesco a non pensare a lui da quel momento.
Cerco di godermi la festa mentre l'uomo seduto in un angolo continua ad attirare la mia attenzione, il suo ignorarmi mi disturba, proprio lui, che aveva detto di amarmi!

Sto bevendo una birra appoggiato a un muro mentre un vecchio amico d'infanzia mi racconta della sua vita che, francamente, mi interessa ben poco, quando lo vedo alzarsi, guardo le lunghe e snelle gambe che si dirigono verso il guardaroba, e lo vedo uscire da esso con il suo cappotto.

-Harry-

Esco dall'edificio e mi siedo su un muretto, metto le mani dentro le tasche cercando il pacchetto di sigarette e lo tiro fuori dalla tasca, lo apro e scopro a malincuore che è vuoto. Sospiro facendo uscire una nuvoletta di condensa dalle labbra e faccio leva sulle braccia per scendere dal muretto.
"io le ho se vuoi.."
la sua voce è bassa e dolce, mi irrita.
"non mi importa"
Sospira e abbassa lo sguardo. "volevo solo farti un favore, siamo amici"
Alzo gli occhi e mi avvicino a lui, prendo una sigaretta dal pacchetto e la accendo senza ringraziarlo.
"Comunque congratulazioni per..il coso.."
"Freddie"
"Quel che è"
Sospira ancora tenendo lo sguardo basso mentre accende a sua volta una sigaretta.
Passano alcuni minuti di silenzio nei quali resto a fissare il tramonto mentre Louis, beh, Louis guarda me.
Butto il mozzicone a terra e mi incammino in silenzio per rientrare nell'edificio quando una flebile voce mi ferma
"Ehi Har, stavo pensando che qualche volta io e te potremmo uscire, come amici insomma.."
Mi giro verso di lui, e guardandolo, così piccolo e indifeso, mi pervade un impeto di tenerezza, gli sorrido sinceramente, dopo anni
"Certo Lou, dovremmo proprio".

---Scusate per l'assenza

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