3

6.3K 212 106
                                    


-Louis-

Quell' incontro avvenne circa un mese dopo, in un pomeriggio di febbraio, dalla festa per l'arrivo del bambino Harry ha continuato a comportarsi come se nulla fosse successo, è schivo, riservato, ride e scherza con tutti tranne che con me, mi rivolge la parola solo se necessario.

Decidiamo di incontrarci a casa mia, per non dare troppo nell'occhio, mi sto sistemando i capelli quando sento suonare il citofono, guardo l'orologio, in perfetto orario, come sempre.
Scendo velocemente le scale e lo guardo dal basso dopo aver aperto la porta: i lunghi capelli mori sono tenuti da un cappellino, la sciarpa gli copre praticamente metà del viso, gli si vedono solo gli occhi, verde intenso, e il naso rosso, fa molto freddo fuori oggi.
Lo faccio passare ed entra ringraziandomi, si toglie la giacca e la appende all'appendiabiti
"Ho portato le lasagne" mi porge una teglia, che prendo
"Grazie Har, le metto a scaldare" vado in cucina e lo sento sedersi sul divano, mi mordo il labbro ripensando a cosa successe qualche mese fa su quello stesso divano. Non riesco a smettere di pensare a lui da quel momento, è il mio pensiero fisso da mesi ormai. Gli avevo detto che non lo amavo, ci aveva creduto. Mi ero detto che non lo amavo, ma era una bugia.
Il suono del microonde mi distoglie dai miei pensieri, tiro fuori le lasagne e le metto nei piatti, le porto a tavola e schiarisco la voce per attirare la sua attenzione.
Mi raggiunge a tavola e inizia a mangiare in silenzio, lo guardo con la coda dell'occhio ad intervalli regolari, fa come se non ci fossi, mangia e guarda il telefono. Sospiro rammaricato.

"Quindi?" alzo gli occhi e lo vedo pulirsi con il tovagliolo, il piatto ormai vuoto
"Quindi cosa?"
"Perché mi hai invitato qui? Che vuoi? Sesso? Credevo che ti fossi dato alle donne ormai"
Lo guardo esterrefatto e la mia bocca si apre sorpresa "sesso? Credi che io ti cerchi solo per il sesso?"
I suoi occhi verdi mi guardano senza lasciar trapelare alcuna emozione, annuisce restando in silenzio.
Scatto in piedi in preda a un impeto di ira e delusione "devo forse ricordarti chi ha scopato chi qualche mese fa su quel divano?"
Si alza lentamente, la sua testa è circa venti centimetri più in alto della mia, anche se è più piccolo d'età Harry è enorme in confronto a me, mi intimorisce. Appoggia entrambe le mani sul tavolo, facendo una leggera pressione, i muscoli si contraggono da sotto la camicia "quanti anni avevo quando mi hai fatto fumare e poi portato a letto contro alla mia volontà?"
Spalanco gli occhi e la bocca, la verità arriva dura come un pugno, abbasso lo sguardo avvampando.
"Quanti Louis, quanti?"
Sta urlando, enormi lacrime gli solcano il viso
"Quindici" mormoro flebilmente "avevi quindici anni"
Si asciuga il viso con il dorso della mano facendo più pressione sul tavolo "e cos'ero Louis? Cos'ero prima che ti impadronissi del mio corpo"
Arrossisco ancora di più, mentre i sensi di colpa pervadono il mio cuore e sento una fitta allo stomaco "vergine. Eri vergine"
Sospira quasi si fosse liberato da un peso "meglio che vada ora"
Annuisco guardandolo andare verso la porta d'ingresso, mette il cappotto e la apre, rivelando la gigantesca bufera di neve all'esterno.
"Cazzo!" urla dando un pugno alla porta, capendo di non poter arrivare a casa
"Puoi dormire qui se vuoi"
"E dove? Non hai camere degli ospiti e il tuo divano è duro come un sasso"
"Dormiamo insieme"
Mi guarda alzando un sopracciglio
"Non ti faccio nulla, okay?" sospira e guarda ancora fuori dalla finestra
"Se ti avvicini nel sonno ti butto a terra" annuisco

"ti da fastidio se dormo in mutande? I jeans sono scomodi e non puoi prestarmi uno dei tuoi pigiami" scuoto la testa, e lui inizia a spogliarsi
Gli do le spalle mentre mi spoglio, e quando mi giro arrossisco di colpo nel vedere Harry con solo i boxer addosso.
Mi sono sempre vergognato a spogliarmi davanti a lui, alto, muscoloso, slanciato, tutto quello che io non sono. I miei occhi si soffermano sui boxer arancioni del ragazzo, il sesso di Harry è chiaramente visibile dalla stoffa, anche se non è eccitato, la natura è stata generosa con Harry. Mi sento a disagio e copro istintivamente i miei boxer con una mano
Lui sospira "non devi fare così, è proporzionato alla tua statura" prende un elastico e si lega i capelli "poi mi hanno detto che lo usi bene" sbotta, prendendo in mano la foto di Freddie dal comodino.
Abbasso lo sguardo prendendo il pigiama e me lo infilo velocemente.
Mi metto a letto e Harry mi segue, restando a debita distanza. Mi addormento guardando la sua schiena nuda, il desiderio irrefrenabile di toccarla.

EighteenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora