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E' passato più di un mese e non ho ancora incrociato Harry, l'avrei evitato per tutta la vita, se non fosse che, ahimè, siamo nella stessa band e dobbiamo lavorare insieme.
Sospiro uscendo di casa e vado in macchina, il freddo ha fatto gelare il vetro, così devo aspettare un po' prima di partire.
Quando arrivo allo studio noto che c'è solo la macchina di Harry parcheggiata.
Ottimo, che fortuna.
Entro nell' edificio notando ancora le luci spente "c'è qualcuno? Harry sei qui?" non ricevendo alcuna risposta mi reco nella nostra sala, apro impietrito davanti alla scena.
Un uomo alto forse due metri sta baciando Harry, lui gli tiene le braccia attorno al collo, la camicia slacciata dell'uomo fa vedere il petto coperto da peli. Spinge Harry su un tavolo e porta le sue mani alla cintura del ragazzo.
Schiarisco la voce appoggiato allo stipite, i due si fermano e si girano a guardarmi, si staccano subito cercando di ricomporsi.
L'uomo viene verso di me, faccio fatica a non far cadere lo sguardo sulla più grossa erezione che i miei occhi abbiano mai visto, mi concentro sugli occhi dell'uomo. Blu intenso.
Allunga una mano e stringe la mia, che è praticamente la metà.
"Louis" parla da sotto la barba lunga e folta
"Louis" rispondo guardandolo negli occhi, non facendo caso ai trenta centimetri che ci differenziano.
"Beh, è ora che io vada" l'uomo si avvicina a Harry, gli stampa un bacio sulle labbra e si avvia verso l'uscita.
Guardo i suoi capelli raccolti in un codino e non posso fare a meno di notare qualche filo grigio all'interno di essi.
"Har, quanti anni ha quello?" non stacco gli occhi dalla porta mentre parlo
"Quarantacinque" Harry mormora alle mie spalle, lo sento appoggiarsi al tavolo e sospirare "non volevo che lo conoscessi così"
Mi giro verso di lui "pensa che io non volevo neanche conoscerlo"
In quel momento la testa dell'uomo fa di nuovo capolino dalla porta "amore siamo venuti con la tua macchina"
Amore..
Harry annuisce e gli lancia le chiavi, l'uomo le prende ma si avvicina comunque ad Harry, gli mette le mani sui fianchi e gli lascia un lungo bacio sulle labbra, alzo gli occhi al cielo.
"A stasera Lou"
L'uomo gli sorride "a stasera..Har"
Appena sento pronunciare quella parola i miei occhi si riempiono di lacrime, lo chiama con il MIO nomignolo.
Esco dalla porta sbattendola e a passi pesanti mi dirigo verso il bagno, quando entro dentro la stanza mi guardo allo specchio, l'ombra di me mi guarda, gli occhi gonfi e rossi fanno a pugni con le mie guance infossate per prevalere sul mio volto. Devo essere dimagrito un bel po', non ho mangiato molto nell'ultimo periodo, forse l'ultimo piatto di qualcosa di sostanzioso è stato quella lasagna che ho diviso con Harry.
Mi sciacquo la faccia diverse volte ripromettendomi di mangiare un panino quando tutta questa giornata sarà finita.
Mi affaccio alla finestra per prendere aria e noto Louis che sta per salire sulla macchina di Harry, l'uomo alza la testa e mi guarda "ehi omonimo, ciao!" mi saluta con un enorme sorriso
Alzo due dita per salutarlo e gli faccio un mezzo sorriso
"Dai un bacio da parte mia ad Har" e detto questo entra in macchina e parte.
Non vorrei dire che sentendo ancora quel nome chiudo la finestra di colpo, non vorrei dire che inizio a piangere a dirotto, né che esco dal bagno decidendo di andarmene, oggi mancherò a lavoro.
Cammino a grandi passi verso l'uscita e non riesco a spiegarmi come io ora stia piangendo contro il suo petto, mentre le sue braccia forti mi stringono a sé.
"Sh Lou, lo so, va tutto bene" mi bacia dolcemente la testa
Alzo il viso incrociando i suoi occhi e mi asciugo le lacrime.
Ci guardiamo negli occhi prima che io mi alzi sulle punte e inizi a baciarlo dolcemente, aggrappandomi al suo collo. Lui mi mette le mani sui fianchi avvicinandomi a sé, suscitando in me una strana gioia.
Nulla di questa giornata mi avrebbe fatto credere che nel giro di poche ore sarei stato all'ingresso dello studio a baciare Liam.


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Non odiatemi, ciao

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