Capitolo 1

69 8 0
                                    







Chiudo gli occhi cercando di assaporare il profumo dell'autunno. È la mia stagione preferita. Ogni autunno mi sento sempre carica di energie e quest'anno ancor di più. Sono distesa sulla sdraio in piscina a casa dei miei e cerco di rilassarmi ma la voce stridula di Stephanie non mi da tregua.

«Dai ti prego Didi fallo per me!» piagnucola ancora.

Sbuffo e mi giro verso di lei «Stephie ascolta, siamo al college da meno di due mesi e siamo andate già a decine di feste. E poi devo sentire Bradford, ha detto che aveva gli allenamenti e non sapeva se voleva uscire»

«Sì ma questa festa è mega! Non possiamo mancare, ti prego fallo in nome della nostra amicizia che dura da 15 anni» fa una voce mielosa e unisce le mani in segno di pregheria. Sbuffo ancora una volta ma non riesco mai a dirle di no. «Ok ma torniamo presto, domani abbiamo lezione»

«Giuro» incrocia le dita e le bacia proprio come facevamo da bambine.

Io e Stephanie ci conosciamo dall'asilo ed è sempre stata la sorella che non ho avuto. Diciamo che Stephie non è mai stata molto sveglia e io l'ho sempre protetta.

«Ragazze vi fermate a cena o andate via?» dice mia mamma uscendo in giardino. Mia madre ha quasi quarant'anni ma ha il fisico di una ventenne e i miei stessi capelli biondi. È sempre perfetta e credo di non averla mai vista in disordine o senza trucco.

«No mamma ripartiamo subito» le dico alzandomi controvoglia dalla sdraio e raccogliendo le mie cose.

«Ok tesoro ma fate attenzione per strada» dice venendo ad abbracciarmi.

Sono due mesi che non vivo più con loro, da quando io, Stephie e Bradford ci siamo trasferiti al campus della Oxford University. Bradford Peterson è il mio ragazzo, stiamo insieme da un anno, capelli biondi e occhi azzurri, rampollo delle industrie  Peterson e capitano della squadra di football. E per ogni capitano c'è una capo cheerleader. Eccomi sono io.

Destinie Williams, per tutti Didi, un metro e settanta, capelli biondi e occhi azzurri. La mia vita è semplicemente perfetta. Ho una famiglia splendida, sono cresciuta tra mille vizi e agi, ho il ragazzo che tutte vorrebbero avere, un futuro radioso che mi aspetta. Mio padre è Peter Williams. Non vi dice niente? Sì è proprio lui, uno dei più famosi avvocati di Londra. Gli studi di mio nonno Arthur Williams sono sparsi per tutto il paese ed io sono l'unica erede. In pratica sono stata ammessa alla Oxford University quando ero ancora all'asilo. Tutta la mia famiglia da tre generazioni studia ad Oxford. Io e Stephie siamo venute a trovare i miei genitori per il week end. Carichiamo le nostre borse sulla mia Audi A1 bianca pronte a ripartire per il campus. Io e Stephie siamo nella stessa stanza al dormitorio femminile. Io volevo prendere un appartamento con Brad ma lui ha pensato che fosse giusto vivere l'esperienza universitaria a pieno. Rientro per salutare mio padre che in questi giorni è molto strano. È rimasto chiuso nel suo ufficio per tutto il week end e non è da lui. Solitamente è molto presente ma del resto con il suo lavoro è comprensibile. Busso alla porta del suo studio.

«Avanti»

«Papà sono io volevo salutarti sto tornando al campus» dico avvicinandomi all'immensa scrivana noce che padroneggia nella stanza. Ha il viso stanco e la barba incolta.

«Papà va tutto bene? Sembri stanco»

«Didi tesoro la prima cosa che devi imparare se vuoi fare questo lavoro è che non c'è mai un orario» dice prendendomi tra le braccia. Mi accovaccio su lui proprio come facevo da bambina. Tutti mi chiamano Didi a causa sua. Lui e mia madre mi hanno avuta da giovanissimi quando erano ancora al college. Mio padre disse che era il destino e scelsero il nome Destinie ma lui mi ha sempre chiamata così. Abbiamo sempre avuto un rapporto speciale, io sono molto simile a lui. Siamo tipi tosti dice sempre lui. Ed è per questo che ho deciso di studiare legge.

«Mi raccomando fatti sentire e sta attenta»

«E io mi raccomando tu non lavorare troppo» gli do un bacio e mi avvio alla porta

«Didi» mi richiama mio padre

«Sì» dico voltandomi

«Ti voglio bene»

«Ti voglio bene anch'io papà».

Ci mettiamo in viaggio e Stephie mette su i Coldplay a tutto volume.

«Se proprio dobbiamo andare a questa maledetta festa ci servono dei vestiti nuovi» dico continuando a guardare la strada.

«Questa è la mia Didi» ribatte Stephie.

Finalmente arriviamo in camera nostra sommerse di buste. Ci siamo lasciate un po' andare cercando l'abito giusto per la festa. Ma del resto questo è il vantaggio di avere delle platinum card a diciotto anni. Mi butto sul letto e cerco di riprendermi dalle scale fatte con tutte quelle buste. Bussano alla porta e non ho la forza di alzarmi.

«Stephie apri tu» le urlo. Dalle voci capisco subito di chi si tratta. Sono Bradford e Luke.

«Ciao amore» si avvicina Brad e mi da un leggero bacio.

«Hei» gli rispondo mettendomi a sedere.

«Ciao Didi» dice Luke sedendosi sul puff di fronte al mio letto.

«Luke» rispondo facendo un cenno con la testa. Luke lo abbiamo conosciuto qui, gioca in squadra con Brad.

«Allora stasera ci siete per la festa al Fireplace?» dice Stephie euforica mettendosi sul suo letto.

«Un'altra festa? Didi piccola ti avevo detto che avevo gli allenamenti fino a tardi» brontola Brad portandosi un cuscino sul viso e stendendosi accanto a me.

«Sì lo so ma Stephie mi sta tartassando e non ho saputo dirle di no»

«Io non ti sto tartassando, ti sto solo dando la possibilità di andare ad una delle feste più fighe che si siano mai viste da queste parti» risponde stizzita

«Io passo ragazzi, stasera vado con Diane al cinema» dice Luke alzando una mano

«Te la fai ancora con la plebe Luke» ribatte inacidita Stephanie

«E tu sei ancora schifosamente invidiosa Steph?» risponde lui

alzandosi. Stephie ha una cotta per Luke non corrisposta e non perde occasione per lanciargli frecciatine a proposito della tipa con cui sta uscendo. Si chiama Diane, è carina e lavora nella caffetteria dell'università ma Stephie la odia e non fa parte della comitiva.

«Ok basta ci state annoiando» dico cercando di mettere fine a questa conversazione.

«Io e Stephie andremo, peggio per voi se non venite»

«Ora scusatemi ma ho bisogno di fare una doccia» mi alzo e mi dirigo verso il bagno.

«Comunque sarete gli unici a mancare, ho sentito Ashlee, Ben, Jay e Rick. Ci saranno tutti» dice Stephie prendendo il cellulare e controllando i messaggi.

«Beh vuol dire che recupereremo la prossima volta» dice Brad alzandosi e venendomi incontro.

Mi stringe fra le braccia e mi da un bacio «Potevi anche venire torneremo presto» gli dico mettendo il broncio

«Te l'ho detto la settimana prossima abbiamo una partita e dobbiamo concentrarci sugli allenamenti. Ma tu va pure e divertiti» ribatte abbassandosi di poco in modo da essere alla mia altezza

«Mi raccomando piccola fate attenzione»

«La terrò d'occhio io la tua "piccola"» ribatte Stephanie avvicinandosi e tirandomi per un braccio. Sospiro e mi stacco dalle braccia di Brad.

Ci rifugiamo in bagno e cominciamo a prepararci per la festa.

DestinieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora