Capitolo 40

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Liam

Apro la porta di casa e butto il borsone della palestra sul pavimento. Sono distrutto, sono rimasto in palestra per troppe ore e la lezione di boxe per scaricare il nervosismo non è servita a granché. Mi sento come se mi fosse passato addosso un tir. Vado in cucina e prendo una birra dal frigo, la stappo e ne bevo un sorso generoso. Sento delle voci dal salotto e mi avvio per il corridoio.

Aprendo la porta una puzza di fumo mi invade le narici, Chad e Roxie sono seduti sul divano.

«Santo cielo Chad quante volte ti ho detto di aprire le finestre, non si respira qui dentro cazzo»

«Ciao anche a te fiorellino» dice togliendo le gambe dal tavolino

«Ma almeno un neurone c'è in quella testa enorme?»

Mi stravacco sulla poltrona e bevo ancora un sorso di birra

«Come al solito mi fai tornare il buonumore Liam» canzona Roxie

«Ma che cazzo volete stasera tutti e due?»

«Io niente, ero solo passata per sapere domani a che ora partiamo»

«Quando ti pare Ro, per me è lo stesso» mi alzo poso la birra ormai vuota sul tavolino ed esco dalla stanza.

Vado in camera mia e tiro fuori il borsone dall'armadio. Roxie entra senza bussare e si siede sul letto. Come se non ci fosse continuo a fare quello che devo. Inizio a prendere vestiti a caso dall'armadio e a metterli nel borsone. Dovrò stare solo tre giorni quindi mi serve poco.

«Su dai comincia Roxie. Prima inizi prima finiremo» le dico senza guardarla

«Non voglio litigare Liam, cos'hai? Parlami»

«Non ho niente Roxie, sono solo stanco, sono state settimane piene e quei discografici non mi hanno fatto sapere più niente quindi penso che non gli sono piaciuto»

«Tutto qua?»

Alzo lo sguardo verso di lei

«Dovrebbe esserci altro?»

«Potremmo fingere di no, ma non è così»

Sbuffo e prendo una sigaretta dal pacchetto

«Oggi l'ho incontrata» dice d'un tratto. Il mio cuore perde un battito ma non do a vederlo

«Chi?» faccio un altro tiro di sigaretta.

Ride e inarca un sopracciglio.

«Quella biondina stronzetta che ti sta riducendo così» ora sono io a inarcare un sopracciglio

«Non mi importa di lei» Roxie incrocia le braccia e si alza

«Ok me ne vado»

Passa un secondo, vorrei continuare a fingere che non mi importa ma non ce la faccio. Sono troppi giorni che non so niente di lei.

«Aspetta»

Roxie si gira e torna a sedersi accanto a me

«Non mi importa niente di quello che combinate e non so qui per dirti cosa fare della tua vita Liam. Volevo solo dirti che penso mi abbia mentito e che passerà il Ringraziamento qui da sola»

Ci guardiamo negli occhi qualche secondo

«Non è un mio problema» mi impongo di dire serrando la mascella.

«Certo che no» si alza e si avvia alla porta

«Partiamo verso le 11 domani. Passo a prenderti» e se ne va.

Scendo dalla moto e mi sfilo il casco. È passata mezzanotte e intorno a me regna il silenzio. Sono quasi tutti già partiti per tornare a casa. Mi siedo sulla panchina del campus di fronte ai dormitori. Infilo le cuffie e faccio partire la riproduzione casuale. Mi accendo una sigaretta e ascolto Creep dei Radiohead. Avevo bisogno di uscire da quella casa così sono salito sulla moto e ho iniziato a vagare senza meta. Non so perché sono finito qui. Mi passo una mano sul mento, la barba di due giorni inizia a sentirsi. Passerà il Ringraziamento da sola. Ho detto a Roxie che non mi importa, ho detto a tutti che non mi importa di lei ma non ci credo nemmeno io. Cosa cazzo devo fare? Mi appoggio con i gomiti sulle ginocchia e continuo a fumare la mia sigaretta. Sono ancora incazzato con lei, a dire il vero da quando la conosco sono quasi sempre incazzato con lei. Dio mi fa dare di matto come nessuno sulla faccia di questo pianeta. What the hell am I doing here? (cosa diavolo ci faccio qui?) dice la canzone. Sorrido e scuoto il capo. Vorrei salire quelle scale e andare da lei. Vorrei dirle che mi fa incazzare e che detesto quel suo carattere di merda da snob e che mi fa dare di matto ogni tre secondi e poi vorrei baciarla di nuovo. Vorrei sentire di nuovo il sapore delle sue labbra sulle mie e vorrei molto di più. Vorrei baciare ogni singolo centimetro del suo corpo e vorrei passare la notte a sentire il profumo dei suoi capelli.

Stringo i pugni e mi faccio schioccare le nocche delle dita. Se salgo quelle scale ora ci cascherò di nuovo. Staremo bene per qualche ora e poi prenderemo a litigare ancora e ogni volta sarà peggio. Sarà sempre peggio perché ogni singolo secondo che passo con lei mi entra sempre più dentro. Devo fermarmi ora altrimenti non ce la farò mai più a farlo. Devo scegliere se buttarmi e farmi risucchiare da quell'uragano biondo. La mia vita è un tale casino già così com'è.

Mi alzo in piedi e ho deciso. Salgo sulla moto e la metto in moto. Do gas e parto a tutta velocità diretto a casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 02, 2017 ⏰

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