Capitolo 2

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Due ore dopo siamo nel parcheggio del Fireplace, una delle più grandi discoteche fuori Oxford. Stephanie si sta ripassando il lucidalabbra e si da una sistemata ai capelli. «Il tuo vestito è più bello del mio» dice puntandomi contro il lucidalabbra come fosse un'arma.

«Non è niente di che Stephie e ora ti prego scendiamo» dico recuperando la borsa e aprendo la portiera. Stephanie è la persona più insicura dell'universo e questo mi da terribilmente fastidio. Io ho indossato un tubino monospalla verde petrolio con dei sandali neri mentre lei dopo un'eternità ha messo una minigonna nera, molto mini, e un croptop di pizzo. Ha un fisico da urlo e molte più forme di me. E per questo la odio. Io sono sempre stata troppo magra e nonostante mi impegni sembro sempre una quindicenne.

Arriviamo all'entrata e c'è una fila lunghissima, normalmente due ragazze di diciotto anni non potrebbero neanche essere qui, ma come avrete capito noi proprio normali non siamo. Sorpassiamo tutti dirette all'entrata, noncuranti delle proteste di quelli in fila. Stephie si avvicina al buttafuori «Hei Jack come va?» gli dice passandogli delle banconote arrotolate

«Bellezze prego, site al privè sopra la consolle» le dice facendole l'occhiolino e facendosi da parte per farci passare.

«Non ci credo che in soli due mesi conosci tutti i buttafuori della zona» le dico ridendo

«Mia dolce Didi, lo sai che ho molte qualità nascoste» dice lei prendendomi per mano. Continuiamo a ridere e ci avviamo al nostro tavolo. Il resto della comitiva è già qui. E purtroppo c'è anche Ashley, la detesto e lei detesta me perché le piace il mio ragazzo ma da brave signorine quali siamo cerchiamo di non darlo a vedere.

«Didi tesoro ce l'avete fatta ad arrivare e come mai sola?» dice squittendo e avvicinandosi a noi

«Ashley» la saluto col capo

«Brad aveva allenamenti fino a tardi»

«Capisco, beh bevete qualcosa dai» risponde con un ghigno malefico stampato in faccia. Ci passa due bicchieri e si allontana sculettando.

Salutiamo tutti i nostri amici e ci mettiamo comode sul divanetto di pelle nera.

La musica è assordante e non posso bere perché dopo devo guidare. Si prospetta decisamente una serata noiosa.

Stephanie comincia a bere e qualche cocktail dopo si dimena sulla pista strusciandosi a Ben. La guardo e quando i nostri sguardi si incrociano le mimo smettila con la bocca. Stephanie ha una teoria tutta sua sui ragazzi. Dice che bisogna spassarsela fino a quando non arriva quello giusto e in un certo senso ha ragione ma lei decisamente esagera. Molte sere sono stata costretta a restare in camera di Brad perché lei voleva la camera tutta per sé per portarsi qualche conquista. Però non è una cattiva ragazza, un po' superficiale forse, e le voglio bene. Continuo a guardare il cellulare sperando in un messaggio di Brad che non arriva, sarà crollato dopo gli allenamenti. Dopo un po' arriva Stephanie correndo ancora sudata per il sexy ballo con Ben.

«Didi alzati» dice tirandomi per il braccio

«No Stephie non mi va di ballare, e Dio puzzi di vodka da morire» le dico cercando di non alzarmi

«Non devi ballare mi devi accompagnare in consolle» dice tirandomi ancora una volta e facendomi mettere in piedi

«A fare cosa esattamente?» le chiedo avvicinandomi per farmi sentire meglio

«Ma non hai visto il dj?» dice girandomi il viso con la mano verso la direzione della consolle.

Cerco di mettere a fuoco l'immagine, le luci scure non mi permettono di vedere bene.

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