Capitolo 6

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Destinie

«Chi era quello?» mi chiede Brad tenendomi ancora il braccio intorno alle spalle

«Il tutor di economia» cerco di sembrare indifferente ma provo talmente tanta rabbia che potrei sputare fuoco e veleno

«Capisco»

Arriviamo alla mia auto nel parcheggio e Brad si scosta da me

«Brad sei arrivato con un'ora di ritardo e io sono rimasta ad aspettarti come una stupida» incrocio le braccia davanti al petto. Ora che quell'arrogante non ci vede posso incazzarmi con Brad, prima l'ho abbracciato e baciato sapendo che lui ci stesse guardando. Deve capire che io non sono una stupida ragazzina e soprattutto non sono sola.

«Hai ragione piccola mi dispiace»

«Senti questo fine settimana Luke sarà dai suoi e io ho tutta la stanza per me. Che ne dici di venire?» vedo un lampo di malizia nei suoi occhi. Io e Brad stiamo insieme da un anno e per quanto possa sembrare ridicolo e assurdo non abbiamo mai fatto sesso. So che è ridicolo anche perché Stephie non perde occasione per ricordarmelo ma per me è un passo troppo importante e voglio che sia meraviglioso. Brad mi ama così tanto che ha accettato di aspettare anche se ora che siamo al college e viviamo da soli fa un po' di pressione. Io penso che quando sei davvero pronta lo senti, qualcosa dentro di te ti dice di buttarti e fare questo regalo così prezioso a qualcuno.

«Vedremo» mi avvicino e gli prendo il viso tra le mani

«Mi segui fino al dormitorio così poso la mia auto?» cerco di deviare il discorso

«Sì piccola e poi ti porto a cena per farmi perdonare di queste settimane in cui sono stato poco presente» mi da un bacio e le nostre lingue si incontrano. Mi stacco da lui «Ti amo» apro la portiera e salgo in auto.

Parcheggio l'auto e dico a Brad di aspettarmi giù mentre salgo a cambiarmi per la cena. Salgo e quando apro la porta di camera trovo Stephie rannicchiata sul mio letto con le lacrime agli occhi

«Heii che succede?» mi avvicino a lei lasciando cadere la borsa

«Diane» dice tra le lacrime. Si raddrizza e vedo che sul volto ha dei graffi rossi.

«Che cosa è successo?» le dico accarezzandole il viso

«Quella puttana di Diane aveva detto che me l'avrebbe fatta pagare e si è presentata qui sotto con una tipa» tira su col naso

«Ha iniziato a dirmi che la dovevo lasciare in pace e che ero solo una stupida invidiosa del suo ragazzo»

«E?» la incito a continuare

«Io le ho detto che era una poveraccia e che il suo compito era solo servire da bere alle persone»

«Stephie» la ammonisco

«Sì ma poi quella sua amica mi ha spinto e io le ho tirato un ceffone poi non so bene come ma abbiamo iniziato a darcele e loro erano in due e io...» piange ancora

«Ok sta tranquilla» la abbraccio e le do un bacio sulla testa

«Ci penso io a darle una lezione» come sempre devo risolvere i casini in cui si ficca Stephie, è così dall'asilo e credo che lo sarà per sempre. Stephanie avrà anche sbagliato ma tenderle un imboscata è anche peggio.

«Ora chiamo Brad e dico che non andrò a cena con lui va bene?» cerco di divincolarmi dalla sua presa per recuperare la borsa.

«No Didi va pure davvero» mi dice rimettendosi a sedere

«Domani sistemeremo la situazione»

La guardo per qualche secondo e poi acconsento

«Sistemerò tutto te lo prometto» e le do un abbraccio. Annuisce e mi fa un sorriso. Mi preparo velocemente, indosso un tubino crema con la manica a tre quarti e un paio di decollete cipria. Raccolgo i capelli in una treccia ed esco raccomandandomi con Stephie di chiamarmi in caso di problemi.

Siamo in un ristorante elegante fuori città e io continuo a rigirare la spigola nel piatto senza mangiarla. Brad continua a parlare del campionato di football ma non lo ascolto, a volte penso che abbia un pallone al posto del cervello. Ripenso a quell'arrogante di Liam, quanto mi piacerebbe dargli un pugno su quel volto perfetto. Devo trovare un modo rapido e indolore per risolvere la questione. Chiamare mio nonno e farlo intervenire non so a cosa servirebbe.

«Piccola mi stai ascoltando?» alzo la testa dal piatto che ho ridotto in poltiglia e mi ricompongo

«Scusami stavo ripensando a Stephie» mento

«Didi Stephie è adulta e tu non sei sua madre. Se l'è cercata»

«Lo so ma non posso farci niente. È sempre stato così tra noi»

«Solo questo?»

Alzo la testa di scatto e sento le guance arrossire

«No fra due settimane è il mio compleanno e vorrei organizzare una festa» mento ancora

«Beh certo, è il tuo primo compleanno al college e va festeggiato alla grande» mi sorride e mi sento quasi in colpa nel tagliarlo fuori dai miei pensieri.

Brad mi riaccompagna a casa e mi chiede nuovamente di andare da lui nel week end. Forse dovrei dare una svolta al nostro rapporto e smetterla con queste stupidaggini sul momento giusto e quant'altro.

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