Oh santo cielo, quanto tempo avevo dormito?
Mi alzai di scatto e guardai l'ora nel telefono.
Le 18:57.
"Sono in ritardo!" Urlai nel panico.
"Ho dormito troppo, ho dormito troppo, ho dormito troppo" dissi correndo verso il bagno, che oltretutto trovai occupato.
"Sono Tyler, vai via e torna tra 5 minuti" disse Tyler da dentro il bagno.
Sbuffai e tornai in camera mia, sempre correndo, per vestirmi.
Mi misi un crop top color panna con degli alieni, delle culottes nere e le super star.
Misi dentro la borsa il mio telefono, le cuffie e, senza questa volta scordarmi, la pistola, che oltrettutto non era nenache una pistola vera e propria.
Presi una giacchetta abbastanza leggera, che avrei portato con me in caso ci fosse stato freddo.
Uscii dalla camera e corsi in bagno, che questa volta era vuoto.
Mi lavai i denti e la faccia.
Erano le 19:30 e io avrei dovuto essere davanti a Codes alle 19:20
Meraviglioso, no?
Scesi di sotto e mi riempii la borsa di cibo e dissi a Tyler di venire puntuale in spiaggia.
Mi ero messa già d'accordo con i ragazzi.
Uscii da casa e mi diressi verso Codes.
Poi il telefono mi vibrò, lo presi e vidi il nome di Cameron sullo schermo.
Mi si fermò il battito del cuore.
'Cammy❤'
'Dovrei cambiare il nome' pensai.
"Che c'è?" chiesi successivamente.
"..."
"..."
Stavo per riattaccare quando sentii Cameron dire, anzi, urlare qualcosa.
"Che cazzo stai dicendo? E lasciami il telefono, per l'amor di Dio!" Urlò Cameron arrabbiato dall'altra parte del telefono.
La sua voce non era chiara, era lontana, segno che non aveva lui il telefono.
Stavo per parlare quando attaccò.
Mi hanno per caso appena chiuso la chiamata in faccia?
Cosa stava succedendo?
Continuai a camminare persa nei miei pensieri e mangiando le barrette di cioccolato e la mela che mi ero portata da casa.
Arrivai davanti a Codes verso le 19:50.
"Scusa il ritardo" dissi a Jonathan.
"Non ti preoccupare, non se poi così in ritardo" mi sorrise.
'No, sono solo 30 minuti che mi aspetti, che sarà mai' pensai dentro a me stessa.
Cominciammo a camminare verso la spiaggia, mentre parlavamo.
"Risolto con la tua ragazza?"
"Ma se ne abbiamo parlato solo sta mattina!" Disse ridendo.
Oddio, era vero.
"Scusa!" dissi scoppiando in una risata "Mi sono un attimo confusa, sembrava fossero passati secoli da quando me l'avevi detto"
"Tranquilla, comunque no, non abbiamo risolto dato che non abbiamo parlato"
"Mh" annuii sorridendo cercando di confortarlo "Mi dispiace"
"Tranquilla, tu invece? Come va con un certo Cameron?"
Gliene avevo parlato del tempo prima.
Gli avevo detto che io e Cameron proprio non ci sopportavamo.
Gli dissi anche che forse, ma forse, provavo qualcosa per lui.
Era troppo presto, ovvio, e mi sentivo a disagio ma anche bene quando stavo con lui.
Sicuramente era solo una cotta passeggera, chi lo sapeva.
"Ah, non mi ci far pensare. Ogni giorno è peggio, non so se il problema sia io o lui" sospirai.
"Credo che il problema non sia tu"
"Non so, è come se ce l'abbia sempre con me. Parla con tutti tranne che con me e se mi parla, o mi urla contro o si incazza. Non so che fare"
"Magari è solo confuso" disse ad un tratto.
"Confuso? Allora beh, non ha visto quanto sono confusa io"
"Ah, prima mi ha chiamata" continuai.
"Che ti ha detto?" disse curioso.
"Non so, la sua voce era lontana e sembrava molto arrabbiato. Se non ricordo male, ha detto qualcosa tipo 'ma cosa stai dicendo? Lasciami il telefono' alla persona con cui stava parlando. Di certo non è stato lui a chiamarmi" girai lo sguardo da un po' tutte le parti.
Sorrise e io lo fulminai con lo sguardo.
"Che hai da sorridere?" Chiesi confusa e allo stesso momento arrabbiata.
"Lascia stare" rise "Comunque, quanto manca?"
"Siamo quasi arrivati" dissi continuando a camminare.
Camminammo per un po' e quando arrivammo non c'erano tutti.
C'erano Nash, Matt, Taylor, Aaron, Shawn, Alexis, Hailee, Bailey e Tyler.
Salutai tutti quanti e ci mettemmo seduti nella sabbia.
"Dove sono gli altri?" Chiesi.
"Alcuni sono a casa, altri alla festa" disse Shawn.
"Ah" annuii.
Parlammo del più e del meno, mentre io avevo la testa tra le nuvole.
Mi mancava Cameron, lo ammetto.
Lo so, sono molto contraddittoria e incoerente.
Un'ora fa lo odiavo e l'avrei voluto prendere a schiaffi, non che allora non lo volessi fare, ma mi mancava.
Avrei voluto tanto che lui fosse venuto qui con noi al posto di andare a quella festa con la sua ragazza.
Avrei voluto che fosse venuto con noi, nonostante tutto.
Nonostante mi prendesse sempre in giro, nonostante lui fosse così stronzo con me, nonostante lui avesse una ragazza.
Perché nonostante tutto era così simpatico e non ne avevo mai abbastanza della sua compagnia.
Perché si, magari lo odiavo, ma sotto sotto mi piaceva stare con lui.
"Eve, ci sei? Terra chiama Eve" disse Nath passandomi la mano d'avanti alla faccia.
Scossi la testa e notai che tutti mi stavano guardando.
"Si si.. credo di star bene" sorrisi.
Girai lo sguardo e... Cameron? Che ci faceva qui?
Cos'è? Penso a qualcuno e quel qualcuno compare qui?
"Cameron?" chiesi confusa, quasi sussurrando.
Sorrise leggermente, non aveva il solito sorriso.
Mh, c'era qualcosa che non mi convinceva in lui.
O forse ero io che mi sbagliavo.
"Anzi, sapete che vado a fare?" Dissi alzandomi "Una bella passeggiata, sì, una bella e rilassante passaggiata, mi servirebbe proprio"
"Intanto pensate a cosa fare, che mi sto annoiando" feci l'occhiolino e mi incamminai.
Poco dopo sentii dei passi dietro di me.
E io che volevo restare sola..
Mi girai e trovai un Nash sorridente.
"Hei" mi disse lui sorridendo.
Non c'era molta luce, ma andava bene comunque.
"Ciao" ricambiai il sorriso.
"Come stai?"
"Bene. Sono un po' stanca, ma sto bene, tu?"
"Sto bene" rispose lui.
"Perché sei andata via?" mi chiese subito dopo.
"Non so, non mi sentivo bene.
Sai, quando ti immergi nei tuoi pensieri e continui a pensare a qualcosa o qualcuno per tanto, ti senti senza energie. Non so se mi sono spiegata" mi fermai.
"È solo che... odio fermarmi a pensare ed infatti cerco sempre di evitare di farlo. Perché quando mi fermo a pensare a qualcuno, una persona per me importante, dopo un po' mi sento come soffocata e non voglio parlare con nessuno per paura di dire cose che non voglio, quindi evito il contatto umano con qualsiasi persona"
"Ti capisco, succede anche a me" disse e poi posò lo sguardo dietro di me e sorrise.
Oh no.
No, no, no, no.
Sapevo a cosa stava pensando.
"No Nash, no. In quella casa non ci entro manco morta" gli puntai il dito contro.
"Eccome se ci entrerai" sorrise divertito.
Rabbrividii solo al pensiero.
"Vabbè, fai come vuoi, io da qui non mi muovo" incrociai le braccia.
"Sicura?" mi chiese prima di prendermi come un sacco di patate.
Per caso si divertono tutti a prendermi così?
Prima Matt e ora Nash.
Risi e gli diedi dei pugni nella schiena.
"Lasciami andare!" Dissi ridendo.
"Ah, non ci penso proprio"
Mossi le gambe e lui mi disse camminando "E smettila di dimenarti, non ti lascio comunque"
"Naaaaash" lagnai.
Arrivati dal gruppo mi posò e, sotto il costante sguardo di Cameron, propose ai ragazzi l'idea.
"Io opto per un no" dissi seria.
Ed immaginate? Tutti erano d'accordo con Nash.
Cosa avevano al posto del cervello?
Tutti volevano andare in quella casa.
"E chi vi dice che non ci sono dei ladri? Non è sicuro ragazzi, pensateci bene" sussurrai.
"Cos'è? Eveline Johnson ha paura?" Disse Matt ridendo.
Non c'è niente da ridere, io era seria.
"Volete sapere la verità? Si, ho paura. Cosa ne sapete di cosa c'è o chi c'è lì dentro? E poi se succede qualcosa cosa direte?
'Scusa non volevamo, non l'abbiamo fatto di proposito'?
Bah, fate come volete, io vengo solo perché sennò resto sola" dissi incazzata.
Forse si, stavo esagerando, ma io mi sono fidata mai di niente e di nessuno.
Se fosse successo qualcosa a qualcuno, la prima cosa a cui tutti avrebbero pensato sarebbe stato scappare, e non aiutare la persona a cui serviva aiuto.
Non li biasimo, perché è umano pensare a salvare sé stessi prima di qualcun'altro.
Di certo non avrebbero pensato al fatto che c'era qualcuno in pericolo.
Di certo non avrebbero pensato a salvare la vita di qualcun'altro sapendo di rischiare la propria di vita.
È questo il motivo per cui non mi sono fidata di nessuno.
"Io sono d'accordo con Eveline, non mi sembra affatto una bella idea" disse Cameron.
"Eddai Cam, lo facciamo per divertirci, non succederà nulla. State tranquilli" disse Nash.
Io sospirai e, non del tutto convinta, entrai in quella casa abbandonata.
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Ciao belle bimbe, sono tornata con un nuovo capitolo.
Non è un granché ma vabbè hahah
Sono stata male per un po' di tempo, per questo non ho aggiornato.
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Escape
FanfictionWhy we're pointing fingers, when we're the same? A Cameron Dallas's story.