Capitolo 19

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"Ho fame" dissi a Cameron per la ventesima volta in quella giornata.

Lui sbuffò e mi disse "Quante volte ti devo dire che se non finisci questo problema non puoi andare a mangiare?"

Erano più volte che gli dicevo di avere fame e lui, sapendo che odiavo fisica e sapendo che avrei fatto di tutto pur di non farla, mi corruppe con la storia del 'se non finisci l'esercizio non vai a mangiare'.

Alla fine mia madre non si arrabbio più di tanto.

Beh, oddio, aveva sclerato come non mai, ma almeno mi diede il consenso di andare con loro all'agenzia.

Sbuffai e riposai lo sguardo sull'esercizo.

Ci pensai un attimo, ma nulla, non riuscivo per niente a capire.

Cameron spiegava così bene e come aveva detto Nash era anche molto bravo. Il problema ero io che non capivo.

Perché si deve fare fisica a scuola?

Rilessi il testo sperando che, rileggendolo, avrei capito qualcosa.

"Una pallina di 500 g cade da un terrazzo alto 4,0 m e rimbalza fino a un'altezza di 2,0 m. Supponi che l'attrito dell'aria sia trascurabile.
1) Calcola il lavoro di gravità durante la caduta.
2) Quale lavoro compie la forza di gravità mentre il pallone rimbalza?" lessi a bassa voce.

Come si calcolava il lavoro?

Perché solo io ho questi vuoti di memoria?

"Illuminazione!" Dissi all'improvviso, facendo sobbalzare Cameron che era sdraiato accanto a me sopra il letto.

Mi misi a scrivere che, dato che il lavoro è uguale alla forza per lo spostamento per il coseno dell'angolo avrei potuto calcolare la forza facendo la massa per la gravità.

Convertii la massa da g a kg e, sotto gli occhi da Cameron, risolsi il problema e quando guardai che il risultato scritto sotto all'esercizio, coincideva con ciò che avevo scritto io, volli urlare dalla gioia.

Mi girai verso di Cameron, che mi stava guardando fiero di me e sorridendo.

Gli sorrisi a mia volta e urlai "È ora di mangiare, non ce la faccio più!"

Scesi dal letto correndo felicemente e mi scaraventai di sotto in cucina. Ero così felice di aver capito qualcosa alla fine. Il giorno dopo avrei avuto la verifica di fisica e non sapevo fare quasi niente.

Se non fosse stato per Cameron, sicuramente avrei preso 2 al compito.

Ero molto brava in matematica, ma la fisica proprio non la digerivo.

Scesi le scale correndo e tutti i ragazzi, che erano seduti a parlare, mi guardarono.

"Hai finito?" Mi chiese Nash.

"Ora non posso parlare, devo prima mangiare, dato che il vostro carissimo amico Cameron mi ha lasciata chiusa in camera a morire di fame" corsi in cucina.

Li sentii ridere dal salotto e riprendere la loro conversazione.

"Matt!" Urlai dalla cucina "Puoi venire da me?"

Lo sentii sbuffare e dopo pochi secondi entrò in cucina.

"Che ti serve?" Mi disse accennando un sorriso.

"Mi consigli cosa posso mangiare? Sai, questa non è la mia cucina e non saprei minimamente cosa prendere e da dove prendere il cibo che voglio"

"Okay, ma perché hai chiamato me e non qualcun'altro?" Disse alzando le mai al cielo.

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