Capitolo 3

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"Che cazzo sta succedendo?" mi chiese più serio che mai.

Panico. Presi un respiro profondo e sinceramente non sapevo cosa dirgli.

Era il caso di raccontargli tutto?

"Succede sempre così, ormai mi inseguono da tempo. Ogni singolo giorno è la stessa storia. Mi sento sempre così... osservata. Osservano ogni mio movimento, ogni cosa che dico o che faccio. Ho paura che un giorno mi prendano e mi facciano qualcosa" dissi sospirando e mettendo le mani nei miei capelli.

"Non succederà" disse ancora confuso venendo verso di me.

Era la prima volta che lo raccontavo a qualcuno.

"Tu non li conosci" dissi scuotendo la testa. "Possono fare di tutto, te lo posso assicutare"

Mentre parlavo con lui li rividi nascosti dietro un cespuglio.

"Cameron sta fermo" gli sussurai.

"Sono qui, vero?" mi chiese a bassa voce.

"Si" sussurrai.

"Non ti muovere" gli dissi prendendo la pistola dalla borsa.

Mi staccati pian piano da lui "Quando ti dico di scappare, scappa. Corri più veloce che mai, sappi che sei in pericolo, sei corri piano se fottuto"

"Okay"

Mi allontanai da lui e poi spuntarono da dietro al cespuglio.

"SCAPPA" gli urlai.

Lui incominciò a correre seguito da me e gli altri.

Incominciai a sparare agli uomini dietro, uno fu abbastanza agile da schivare la pallottola mentre un altrono, ed infatti, ne beccai uno e quello cadde a terra.

Non l'avevo ucciso, non ne avevo il coraggio.

Quelle pallottole non lo potevano uccidere, gli mobilizzavano il corpo per neanche una mezz'oretta.

Il tempo per me di scappare.

Ora ne mancavano altri due.

Eravamo in una via del tutto deserta, loro non mi attaccavano mai allo scoperto. Per paura di essere scoperti. Nessuno, oltre all'agenzia sapeva di loro, e nessuno, oltre a loro, sapeva dell'agenzia.

Continavo a sparare ma gli schivavano sempre e anche loro sparavano, fortunatamente Cameron era troppo lontano quindi le pallottole non gli arrivavano.

Sinceramente avevo paura per Cameron e se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonata.

Sparai e fortunatamente ne beccai un'altro.

Ne mancava solo uno, ce la potevo fare.

Mentre correvo presi l'altra mia pistola dalla borsa perché questa stava per finire.

L'ultimo uomo si stava avvicinando sempre di più e non era per niente una cosa positiva.

"CAMERON PIÙ VELOCE" gli urlai nella speranza che mi sentisse.

Alzò un pollice per darmi conferma di aver sentito. Nel preciso istante in cui volli girare per sparare, una pallottola mi sfiorò.

Cazzo che fortuna.

Sparai un ultima volta e mirai giusto, perché presi dritto quell'uomo.

Cameron cominciò a rallentare pensando chiaramente che li avedsi uccisi, quando in realtà erano ancora vivi.

"No, corri ancora veloce come prima. Non siamo in salvo qui. Potrebbero spuntarne altri da un momento all'altro" gli dissi.

"Okay"

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