Capitolo 2

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Matt sembrava un ragazzo davvero simpatico.

Sorrideva sempre e faceva molte battute, che erano pure divertenti.

Mi raccontò un po' della sua vita, dicendomi che si erano trasferiti ormai da 6 mesi qui.

Ed io non me ne ero mai accorta.

Una tipa abbastanza attenta, mi dicevano.

Mi disse anche che vivevano nella casa all'inizio della via e che erano in dieci.

"Siete davvero tanti" dissi dando voce ai miei pensieri.

"Eh si, ma fortunatamente siamo tutti amici." disse ridacchiando, cosa che fece ridere anche me.

"Per fortuna."

Mentre parlavamo, cominciammo a camminare e, poco dopo, ci trovammo ci trovavamo a inizo via.

"Uh eccola la mia casa" affermò Matt, girandosi verso di essa.

"Wow è gigante, vi siete presi la casa più grande del quartiere."

"Siamp in 10, eravamo obbligati a scegliere una casa grande" mi disse sorridendo.

"Se vuoi puoi entrare, così ti presento i ragazzi."

Non volevo disturbarlo, specialmente perché ci eravamo appena conosciuti.

"Non vorrei essere di troppo e poi staranno ancora dormendo. Ti ricordo che non sono neanche 10 di mattina e che è domenica." dissi io ridendo.

Ero sempre stata una persona che di domenica dormiva fino alle 12.

"Nah, non sei per niente di troppo. Comunque, prima che ci incontrassimo stavo parlando con Nash, che vive qui, quindi se è sveglio lui sono svegli tutti. E anche se non lo fossero stati ti avrei fatto fare solo un giro della casa." disse sorridente.

"Okay" Annuii.

Entrammo a casa e si sentirono direttamente delle voci alte provenire dalla cucina.

Matt sentendo le voci mi disse: "Staranno facendo un dibattito, sicuramente non sono d'accordo su qualcosa, succede molto spesso"

Io risi e non vidi l'ora si incontrare i ragazzi. Speravo solo che fossero simpatici come Matt e che non fossero dei montati.

Superammo il salotto e ci di dirigemmo verso la cucina.

Nel preciso istante in cui mettemmo piede in cucina, una crêpe mi passò davanti al viso e andò a finire nella faccia di Matt.

Non ci pensai due volte, che scoppiai in una fragorosa risata, mentre tutti i ragazzi si guardarono verso di me e mi scrutarono.

Nella stanza si sentiva solo il suono della mia risata, mentre i ragazzi passavano lo sguardo da me a lui, probabilmente sperando in una sua reazione positiva.

Io ero piuttosto in imbarazzo. Non per la situazione, ma per il fatto che ero nuova e che questo faceva sì che tutti mi guardassero curiosamente e esaminassero ogni parte di me.

Ciò nonostante, non riuscivo a smettere di ridere per quel che era appena successo.

Quando non avvertii più la sua presenza accanto a me, mi girai verso il tavolo e lo vidi prendere una crêpe.

Lo seguii in silenzio e quando mi trovai accanto a lui, si girò verso di me e con un sorriso malizioso, me la lanciò dritta in faccia.

"Perché l'hai fatto?" Mi tolsi la crêpe dal viso, per poi alzare le mani al cielo.

"Questo era perchè hai riso di me. Almeno sai che non devi più ridere di me" disse ridendo.

"Vuoi la guerra, allora che guerra sia." presi un bicchiere di succo e glielo lanciai.

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