Ci girammo di scatto e le faccie di Nash, Shawn e Matt comparvero da dietro la porta.
Avevano una faccia di chi era entrato in una stanza in cui non doveva entrare, quando in realtà non era così.
Non stavamo facendo niente di male.
Come avevano fatto ad aprire la porta con tanta facilità se fino al giorno prima non si apriva?
"Siamo capitati nel momento meno opportuno" disse Nash grattandosi la nuca.
"No no, tranquilli" dissi alzandomi velocemente e sistemandomi la maglia.
Cameron anch'esso si alzò e si aggiustò i vesiti.
Chissà a cosa stavano pensando.
C'era un po' di tensione nell'aria.
"Grazie per essere venuti ad aiutarci" disse Cameron rompendo il silenzio, passandosi una mano tra i capelli.
Amavo i suoi capelli, sembravano così soffici e avrei potuto toccarli senza mai stancarmi.
"Vero, grazie mille"
"Figuratevi, non ci è voluto niente. Dai su, andiamo" disse Shawn.
Annuimmo e ci dirigemmo verso la porta.
Mi faceva paura camminare in un pavimento del genere, si muoveva ad ogni passo che facevamo, ed era piuttosto fastidioso.
Scendemmo le scale e, quando uscimmo da quella casa, feci un sospiro di sollievo.
"Come mai non vi siete accorti della nostra assenza ieri?" Dissi appena eravamo fuori dalla casa.
"Sai, dato che nessuno dei due voleva entrare, quando non vi abbiamo visti abbiamo pensato che foste andati via" ci spiegò Matt.
"Capito" disse Cameron.
Annuii.
Ci incamminammo verso casa.
Amavo la mia città, era sempre così attiva.
In spiaggia c'era gente che faceva surf, altra che stava in mare a nuotare e altra che si prendeva il sole.
Quando passammo attraverso la spiaggia per andare a casa, c'erano una bambina e un bambino che giocavano felici con la sabbia.
Stavano facendo un castello di sabbia, ed era davvero molto bello.
Mi ricordavano tanto mio fratello e io da piccoli.
Continuiai a guardarli fin quando la bambina alzò la testa verso di me e mi sorrise.
"È bello il castello, vero?" Disse facendo alzare lo sguardo anche del fratello.
Io annuii e dissi sorridendo "Si, moltissimo. L'avete fatto solo voi due? Da soli?"
Entrambi annuirono fieri di sé stessi.
"L'abbiamo costruito tutto da soli, chiedi alla nostra mamma" disse indicando una donna con all'incirca 30 anni che si prendeva il sole.
Lei, avendo ascoltato la conversazione, annuì sorridendo.
"Ma allora siete bravissimi!" Dissi sorridendo a mia volta.
I due bambini si guardarono a vicenda fieri del loro lavoro.
Guardai i ragazzi che mi avevano superata già da un po' e trovai che mi stavano guardando.
"Vabbè, io devo andare" dissi a i due bambini e alla madre.
"Ciao!" dissero insieme muovendo la mano.
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Escape
FanfictionWhy we're pointing fingers, when we're the same? A Cameron Dallas's story.