Capitolo 17

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Quando mi svegliai, la scena che mi si presentava d'avanti agli occhi era del tutto insolita.

C'ero io distesa per terra a pancia in su e Cameron che usava la mia pancia come cuscino.

"Ah, mi si è addormentato il piede!"

Cercai di muovere il piede destro, che era rimasto per tutta la notte sotto la mia gamba sinistra.

Guardai intorno a me e ricordai cosa successe la notte precedente.

Mi piegai un pochino, per svegliare Cameron e la luce, che entrava dalla finestra, mi accecò.

"Possibile che la luce mi debba sempre accecare?" sosopirai.

Chiusi un po' gli occhi e mi convinsi che dovevo svegliare Cameron.

"Cameron" cercai di svegliarlo

"Cameron" dissi per la seconda volta.

Sbuffò e si mise comodo sopra la mia pancia.

"Cameron, azlati che sei tutto sopra di me" dissi scuotendolo.

Lui, ovviamente, non mi ascoltò, così mi toccò usare il mio solito metodo infallibile per svegliare la gente.

Feci un sorriso amaro e mi preparai a sbellicarmi dalle risate.

"Cameron, oddio c'è un incendio! Alzati, alzati!" Urlai agitandomi sotto di lui.

Cameron di alzò di scatto guardandosi attorno e, quando notò che lo stavo prendendo in giro, si girò verso di me e mi fulminò con lo sguardo.

Io scoppiai in una risata e mi piegai in due per quanto risi.

Cameron, non avendo apprezzato il mio scherzo, mi continuò a guardare male.

"Eddai" dissi asciugandomi le lacrime che mi erano scese per quanto avevo riso.

"Scherzavo" gli diedi un leggero pugno sul braccio, ridendo ancora per la sua reazione.

"Ti sembra per caso questo il modo di sveglire un povero mondano come me?" disse agitando le mani in aria.

"A te, sembra, per caso, questo il modo di dormire? Sopra una povera mondana come me?" dissi indicandomi.

"Non svegliarmi mai più in questo modo. Mi hai fatto morire di infarto, mentre te ne stavi qui a ridere soddisfatta"

"E tu, non dormire mai più sopra di me. Mi hai lasciata domire scomodamente, mentre te ne stavi qui a dormire tutto comodo" dissi imitandolo.

"La smetti di compiarmi?"

"La smetti di compiarmi?" Lo imitai, facendo una strana voce, che avrebbe dovuto essere uguale alla voce di Cameron.

"Non sei simpatica"

"Non sei simpatica" dissi con una voce fastidiosa.

Se fossi stata al suo posto avrei già ucciso me stessa.

"Eveline!"

"Evelineee!" dissi chiudendo gli occhi e alzando le mani in aria.

Quando li riaprii trovai Cameron di fianco a me, con un sorriso malvagio.

Capii che mi voleva fare il solletico, così corsi in bagno e chiusi la porta con la chiave che era appoggiata sul lavandino.

"Non mi hai presa!" Urlai con un tono come quello dei bambini.

"Prima o poi dovrai uscire di lì, e sarà quello il momento in cui mi vendicherò!" disse lui scherzando.

Mi lavai la faccia e la bocca.

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