Andrea
Tornati dalla passeggiata, il mio nuovo coinquilino se ne va suo piccolo terrazzo per fumare la - parole sue - sigaretta quotidiana. Scopro che ne fuma solo una al giorno, e credo che farebbe bene anche a me solo una.
"Vado a letto, sono stanchissimo" annuncio.
"Così presto, fratello? Ti facevo più tosto" mi sfotte lui, ridendo.
"Eh, sì. Domani devo trovarmi un lavoretto part-time" mi giustifico.
"Ah, non l'hai ancora trovato? Io domani sera canto in un bar, se ti va potresti essere il mio assistente" propone.
"Davvero? Cosa dovrei fare?", chiedo incuriosito.
"Suoni qualcosa?", chiede.
"Suono un po' la chitarra" dico.
"Perfetto, puoi suonare con me" taglia corto, senza aspettare il mio consenso.
Entro nella mia piccola camera e, una volta pronto, vado a letto, ma prima cedo alla tentazione di guardare il cellulare. Trovo molte chiamate perse, messaggi dei miei genitori, e poi il suo. Lo leggo lentamente: "Dove sei? I tuoi sono preoccupatissimi, non fare cazzate". Sorrido, è sempre la solita. Deve sempre mettere una parolaccia in qualsiasi cosa lei dica. Digito rapidamente: "Sono a Milano. Digli di non preoccuparsi, sto bene. Addio, Arianna".
Poco dopo risponde: "Ok, farai i conti con loro... addio". Dalla freddezza delle sue parole capisco che mi ha cercato solo perché i miei glielo hanno chiesto. Il mio sorriso si spegne e spengo lo schermo, non curandomi di rispondere a quella stronza.Arianna
Visualizza e non risponde. Odio quelle spunte blu che non ricevono risposta, ma ora è diverso. Sono felice che non abbia aggiunto altro. E poi cosa ci fa a Milano? E, cosa più importante, mi interessa davvero?
Spengo il telefono e mi rifugio nel mio letto caldo, e sogno un ragazzo che prende il treno e se ne va, lasciando tutto.Mi sveglio in piena notte, sudata e spaventata da un incubo. Il cellulare vibra sul comodino, e subito guardo il nome: numero sconosciuto.
"Pronto?", rispondo. Dall'altra parte nessuno risponde. Di nuovo? Chiudo e torno a dormire, sperando di non fare più incubi.Mi sveglio alle otto e mezza, nonostante sia lunedì. Ormai ho perso mezz'ora di scuola, tanto vale non andarci del tutto. Dovrei spiegare perché Andrea non c'è, e sarebbe tutto un grande, grandissimo casino.
Prendo le cuffie e mi metto ad ascoltare Replay, sperando non succeda niente, come con Vene e vvà.
"...schiaccerei replay", dice il pezzo. In quell'istante mi sento leggera, come se il mio corpo avesse perso il suo peso. Cosa sta succedendo? Mi ritrovo in un appartamento, e vedo Andrea che parla con un ragazzo, che si gira e... è Clementino! Ma com'è possibile?
"Vado a letto, sono stanchissimo" dice Andrea.
"Così presto, fratello? Ti facevo più tosto" lo deride Clementino. Dev'essere quello che si sono detti ieri sera, perché l'orologio appeso al muro indica le sei di sera.
"Arianna" dice qualcuno. No, mi ha vista! "Arianna!", ripete la voce, ma non sono stati loro due. Cosa?
"Arianna!", grida di nuovo, e vedo che è stata mia mamma, risvegliandomi dalla mia visione. "Cosa?", chiedo.
"Le domande le faccio io! Perché non sei a scuola?".
"Mi sono svegliata tardi, non mi sento bene" mento.
"Ah sì? E il compito in classe di algebra?", domanda lei, incrociando le braccia sul petto.
"Eh? Ah, no, l'ha rimandato" mento di nuovo. Mi ero completamente dimenticata della verifica. Esce dalla camera e io ripenso a ciò che ho visto. Cosa vedrò se riascolto la canzone? La faccio ripartire e subito vedo qualcosa. È Andrea che si sveglia e guarda il telefono. Apre Instagram e guarda il mio profilo, e seleziona: "Segui". Sfoglia le mie foto e per sbaglio mette un like a una foto, e fa un sorrisino. Non capisco perché vedo questo...Andrea
Metto le Nike e una semplice tuta, e esco sul terrazzo. Alla fine ho rinunciato, e ho ripreso il mio pacchetto di sigarette. Ne fumo una e entro in cucina per bere un caffè, per cercare di togliere il sapore di fumo dalla bocca.
"Buongiorno" saluta Clementino, entrando. In mano ha delle birre.
"Uh, buona" commento.
"Stasera andiamo al locale, ho una chitarra da prestarti, quindi allenati un po'" mi dice, ignorando il mio commento.
"Agli ordini!", esclamo, e mi faccio dare la chitarra. Inizio ad accordarla, e suono qualche nota. Mi passa lo spartito che dovrò suonare stasera, e noto che è molto facile, ma lo dovrò suonare benissimo, quindi passo tutto il pomeriggio a esercitarmi.
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Qualcosa Di Strano || Rocco Hunt
FanfictionArianna e Siria sono due Hunters, ma scoprono che ascoltando alcune canzoni di Rocco Hunt si può viaggiare nel tempo. Improvvisamente si trovano a Salerno, dove fanno amicizia con Rocco, loro coetaneo, e Walter, di cui Siria si innamora. Tra Ariann...