CAPITOLO 51

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Arianna

Per distrarmi decido di leggere fanfiction su Wattpad, e ne trovo una bellissima. Più leggo, più mi viene voglia di leggere, è una storia bellissima. Arrivata alla fine, mi rendo conto che è mezzogiorno, ma dato che non ho fame mi metto a pensare: tra poco inizierà il tour di Rocco, e dovremo stare lontani a lungo... vorrei andare con lui, ma devo studiare: tra qualche mese avrò l'esame. Come farò senza di lui?
"Arianna, tutto bene?", chiede mia madre, entrando in camera mia e sedendosi sul bordo del letto.
"Sì" taglio corto.
"Non sembra" commenta. "Cosa succede?".
"Niente" rispondo, irritata.
"Quando ti andrà di parlarne, puoi trovarmi di là" si arrende, lasciandomi di nuovo sola con i miei pensieri.

Andrea

Sono le otto di sera, tra poco dobbiamo andare al bar a esibirci. A metà strada ci fermiamo per prendere un panino e una birra.
"Non ho mai visto un quattordicenne bere così tanto, fratello!", ride Clementino. Non berrei così tanto, se il destino non si divertisse così tanto a comportarsi da bastardo.
"Col tempo, ho capito che la birra è l'unica che non tradisce" dico, forse troppo serio, rigirando la bottiglia tra le mani e guardandola fisso. Il colore dell'etichetta mi ricorda molto quello sei suoi occhi, e nonostante mi manchino, mi costringo a distogliere lo sguardo.
"Quante delusioni puoi aver ricevuto dalla tua breve vita?", chiede lui in falsetto, con un sorrisino. "Hai pur sempre quattordici anni, fratello" ripete, col suo tono di voce normale.
"Troppe, credimi" dico, ma sorrido, per sdrammatizzare.
"Fratello, dopo questa sera non te ne ricorderai nemmeno una delle tue disgrazie" mi promette.
Camminiamo ancora un po' e quando arriviamo al locale sento il familiare odore di alcol, non che mi fosse mancato.
Saliamo sul palco e prendo la chitarra: ti prego, non dimenticarti le note, Andrea.
Inizio a suonare e quando Clementino inizia a rappare, sento l'adrenalina addosso: questa è la vita che voglio, non da alcolizzato per colpa di una ragazza che nemmeno mi vuole.
"Il giorno che io tornerò, sotto le stelle canterò" dice la canzone.
Quando finisce il pezzo, tutti applaudono.
"Grazie" dice Clementino, e scendiamo dal palco. Mi guida fino al bancone, dove la barista ci offre due bicchieri: non mi faccio troppe domande e lo prendo, per poi bere a piccoli sorsi.
"Siamo stati grandi" dice il mio amico, a voce alta per sovrastare il frastuono della musica che hanno messo.
"Sì, fratello" rispondo, imitandolo.
La serata passa così, tra musica, risate e nuove amicizie. Conosco qualche ragazza, ma resto colpito da una che resta in disparte, sorride a qualche battuta con le sue labbra rosee. I suoi capelli sono lunghi, biondo platino e leggermente mossi. Ha una ciocca verde acqua, come i suoi grandi occhi struccati. È naturale, a differenza delle sue amiche, che hanno le labbra rosso fuoco e gli occhi da panda. Ha le unghie smaltate di rosa pesca come il vestito, abbinato alle All Star bianche. Mi sfugge come si chiami, ma è veramente bella.

Arianna

"Perché vuoi andare a Milano?", chiedo a Rocco.
"Perché c'è un mio amico, Clementino, lo conosci?", dice lui.
"Sì" rispondo. "Ma... sai che abita con Andrea ora?".
"Purtroppo... cerchiamo di non incontrarlo, ok?".
"Cerchiamo?".
"Sì, non vuoi venire con me?".
"Certo" rispondo sorridendo.
Metto dei leggings neri e una maglietta di pizzo lilla, con sotto la canotta nera, una felpa nera e le Superstar bianche e lilla. Faccio una treccia che appoggio sulla spalla e applico poco mascara.

Due ore dopo siamo a Milano, ed è una città stupenda, nonostante il traffico. Ci sono persone da varie zone, anche fuori dall'Italia, ed è stupendo vedere che si può convivere in pace. Clementino dice che ci aspetta ad un bar con degli amici, e spero che tra quelli non ci sia Andrea. Troviamo il locale, ed entriamo. Clementino è seduto ad un tavolo, con Andrea e alcuni altri ragazzi. Poi vedo una ragazza bionda seduta accanto ad Andrea. Devono essersi conosciuti ieri sera, perché sembrano già amici. Lei è molto bella, indossa dei jeans chiari e una felpa nera con le maniche in pizzo.
"Oh, ciao" mi saluta lui in imbarazzo. È evidente che lei gli interessa, ma cerca di nasconderlo, forse per non farmi ingelosire. Ma io non sono gelosa, o almeno credo.
"Ciao! Io sono Francesca, ma puoi chiamarmi Francy" si presenta lei sorridendo e porgendomi la mano molto curata. Mi è già simpatica.
"Sono Arianna, piacere" rispondo, accennando un sorriso. Ignoro Andrea, e sembra essersi offeso. Non mi fa né caldo né freddo.
"Ah, Rocco! E così questa è la tua famosa Arianna? Fratello, è davvero bella!", esclama Clementino. "Te la ruberei".
"Devi solo provarci" ride Rocco, ma so che è serio. "Ti ammazzerei".
"Arianna, ti va di andare a fare un giro?", chiede Francesca.
"Certo!", accetto.
Do un rapido bacio a Rocco e esco dal bar con la mia nuova amica, che mi porta in un parco.
"E così, tu stai con Rocco?", chiede.
"Già. E a quanto vedo, tu e Andrea...", lascio in sospeso la frase.
"Cosa? Io e lui? No! Cioè, em... no! Anche se..." farnetica lei, imbarazzata.
"Scusa, non volevo metterti a disagio" mi scuso.
"Ammetto che mi piace, ma so di non essere ricambiata. Ha passato tutta la giornata a parlare di te" ammette.
"Sono sicura che invece gli intetessi" la rassicuro. "Potrei parlarci io".
"Davvero?", sorride.
"Sì, con molto piacere" confermo.
"Grazie!", dice lei, abbracciandomi. È passata un'ora e siamo già buone amiche. "E ora parliamo d'altro..." dico.
Scopro che ha origini tedesche, e questo spiega i capelli biondi. Mi dice che abita a Milano da quando aveva sei anni e ora ne ha quattordici, come me. Ha un fratello e una sorellastra, che suo padre ha avuto con la sua nuova fidanzata, dopo la separazione con la madre di Francesca.
"Sembrerà strano, ma andiamo molto d'accordo" ride.
Passano delle ore e nemmeno me ne accorgo, e quando abbiamo finito è ora di cenare.
"Pizza?", chiede.
"Pizza", confermo.

Qualcosa Di Strano || Rocco HuntDove le storie prendono vita. Scoprilo ora