CAPITOLO 52

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Arianna

"Sì, dovevate vedere la sua faccia!", racconta Clementino. Addenta la dua pizza, mentre Rocco mi ruba della Coca Cola. Lo guardo male e lui mi fa un sorrisino e poi torna a seguire il discorso. Francesca è seduta vicino ad Andrea, e stanno parlando tra loro, lui la guarda sognante e lei sta raccontando qualcosa. Mi sento un po' tagliata fuori, ma voglio che Rocco sia felice. Mangio una fetta della mia pizza margherita e guardo il cellulare: non ho nuovi messaggi. È un classico: quando hai bisogno di fare qualcosa, nessuno si fa vivo, ma quando non hai tempo, ti scrive anche il Papa.
"Arianna, tu sei in terza, giusto?", mi chiede Clementino. Deve averglielo detto Rocco. "E l'anno prossimo a che scuola andrai?".
"Liceo artistico" rispondo semplicemente.
Tornano ai loro discorsi, e io mi isolo: non so perché, semplicemente sento che qualcosa non va, qualcosa di strano. Esco dalla pizzeria e mi appoggio con la schiena al muro: finalmente mi sembra di respirare.
"Ehi, tutto bene?", chiede Rocco, il suo viso a pochi centimetri dal mio e gli occhi preoccupati.
"Sì" mento. "Torna pure dentro".
"No, io non ti lascio sola" dice. "Starò qui con te anche tutta la notte, se vuoi". Si appoggia al muro accanto a me e io gli prendo la mano: so che è sincero.
"Senti" inizia. "Tra poco inizierà il mio tour. Io non starò lontano da te, aspetterò che tu finisca gli esami e poi partiremo insieme. Ok?".
"Sì, è perfetto" rispondo. "Però la convinci tu mia madre".
Sghignazza con me, e mi abbraccia. Il suo profumo mi invade, e appoggio il viso nell'incavo del suo collo. Strige le sue braccia muscolose attorno ai miei fianchi e io mi sento benissimo. Dio se amo questo ragazzo.
"Torniamo a casa, ok?", chiede.
"No" dico. "Andiamo dentro, è tanto che non vedi Clementino".
"Solo cinque minuti" cede, ma so che saranno ore interminabili.
Torniamo dentro e ci sediamo: gli rubo un po' di birra e mi guadagno una sua occhiataccia affettuosa. Sorrido e cerco di seguire il discorso.
"E così l'ho mandato a cagare!", sta raccontando un ragazzo dai capelli neri e il ciuffo dorato.
"No, non puoi averlo fatto!", esclama Andrea, e solo ora noto che ha l'orecchino. È solo un piccolo puntino nero, ma gli sta bene. Ride e nei suoi occhi vedo la vera felicità, e capisco che qui ha trovato la sua vita.
"Andrea, come farai per gli esami?", mi sorprende sentire la mia voce chiedere questo. E anche lui lo è, perché ha una buffa espressione e esita un attimo.
"Non ne ho idea" ammette alla fine. "Credo che tornerò per un periodo".
"Ah" rispondo.
"Già" dice, imbarazzato. "Tu... sai già l'argomento per la tua tesina?".
"Non saprei" taglio corto.
"Io la farò sulla Prima Guerra Mondiale" dice Francesca. "Ho intenzione di prendere un bel voto".
"Davvero? Volevo farla anch'io!", ride Andrea. "Coincidenze?".
"Io non credo!", diciamo tutti in coro e scoppiamo a ridere.

"Vi fermate a dormire da noi, vero?", chiede Clementino.
"Ary?", mi chiede Rocco.
"Va bene, se non disturbiamo...".
"Dormo sul divano, vi lascio il mio buco" scherza Andrea, leggermente ubriaco. "Ti fermi, Fancy?".
"Ok..." dice lei, arrossendo. È proprio innamorata.
Il letto è molto più comodo di quello che credevo: infatti mi addormento subito, abbracciata a Rocco.
Driin. Driin.
Mi sveglio. Il telefono sta squillando. Porca puttana, lo dimentico sempre acceso.
"Pronto?", rispondo. Dall'altra parte c'è un grande silenzio. Di nuovo! Ma questa volta resto ad ascoltare, e iniziano ad esserci dei rumori indistinti. Dei fruscii. Poi dei sussurri. Cosa dicono? Non capisco... wake up... wake up..., dicono. Cosa? Non ha senso.
Mi sveglio sudata. Era solo un incubo, per fortuna. Prendo dell'acqua e bevo a piccoli sorsi. Rocco dorme come un angioletto, ma si è scordato di togliere gli occhiali, così glieli sfilo e li appoggio al comodino. Fa una smorfia e sussurra il mio nome, mentre con la mano cerca la mia. Gliela prendo e la stringo, facendolo sorridere. "Ti amo", sussurro, e spengo la luce.

Francesca

"Dove dormo?", chiedo.
"Sul divano. Con me" risponde Andrea, facendo fatica a separare le parole.
"Cosa?", esito, ma poi mi sdraio sul grande divano.
"Su, non ti mangio mica" sussurra, sdraiandosi accanto a me. Il suo braccio passa sul mio fianco e la sua mano si appoggia sulla mia pancia.
"Ti amo. Ma sst, è un segreto" bisbiglia, prima di addormentarsi. Anch'io. Quando avrò il coraggio di dirglielo? Probabilmente è stato l'alcol a parlare, e domani negherà tutto. Lui ama Arianna, e come dargli torto? Lei è molto più bella di me.
Mi addormento, cullata dal respiro lento e regolare di questo ragazzo che mi ha fatto perdere la testa. Ogni tanto sussulta, probabilmente sta sognando. Spero che stia sognando me...

Arianna

"Buongiorno" mi sussurra Rocco, appena apro gli occhi.
"Buongiorno, amore" rispondo, stiracchiandomi.
"Sei bellissima quando sei appena sveglia, sai?", ammicca. "Come sempre, del resto".
"Che bugiardo" lo prendo in giro, dandogli un piccolo bacio sul naso. Lui chiude gli occhi come farebbe un bambino, e io appoggio la mia fronte alla sua.
"Ti amo" dico.
"Ti amo, principessa" risponde. Ricordo la prima volta che mi chiamò così: ancora una volta il mio cuore ha mancato un battito.

Qualcosa Di Strano || Rocco HuntDove le storie prendono vita. Scoprilo ora