|Capitolo 17|

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Pov Zayn》

"Liam"

"Non ci credo, Zayn"

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Quanti ricordi.

Liam.

Quel ragazzo che mi ha aiutato ad uscire e a scappare da quel fottuto  manicomio in cui mi avevano rinchiuso, quel posto maledetto dove ogni giorno entravano nuovi pazienti e dal quale ne uscivano pochissimi, non del tutto sani, sempre con quel briciolo di pazzia nelle loro menti scaltre, nascosto in un angoletto remoto e pronto ad uscire fuori in ogni momento.

Se non fosse stato per Liam, mi troverei ancora in quella buia e lurida cella, seduto su quella brandina dalle "lenzuola" sporche di sangue, ad osservare il muro anch'esso macchiato di quel liquido rossastro e rovinato da varie incisioni fatte dal sottoscritto; ad esempio delle sagome senza volto, delle croci infuocate e il diavolo con in mano un cuore umano, il mio.

Come scordare quelle opere d'arte sataniche fatte da una mente priva della propria ragione, del controllo e del buon senso, ma ormai perversa, maligna e mefistofelica, dominata da demoni.

Quei demoni che sono cresciuti e hanno reso la mia fottuta mente malata.

Quei demoni che gioivano ogni volta che rimanevo tutto il giorno seduto sul pavimento in silenzio, con gli occhi sbarrati e con un ghigno in viso, mentre tracciavo lentamente con il polpastrello le linee incise in profondità di quel cuore insanguinato, sulla parete.

E mi piaceva molto osservare quell'incisone, come se fosse stato un vero capolavoro dal valore inestimabile.

Scuotendo la testa, mi rifocalizzo su Liam, il quale con un sorrisetto beffardo mi osserva, per poi dirmi "Amico, noto che non sei cambiato di una virgola.
Sei sempre rimasto un fottuto psicopatico."

"Vai a fanculo, Liam" sbotto, con il tono leggermente alterato.

Al mio tono, i suoi occhi si spalancano velocemente e riesco a leggere la paura dentro questi.

"Hey, calma Zayn, non volevo-"

"Bro, stavo scherzando, vieni qui e dammi un abbraccio."

Mentre alza gli occhi al cielo, lo sento sussurrare un "psicopatico", per poi venirmi incontro e abbracciarmi.

Sciolto l'abbraccio, gli rivolgo un sorrisetto sbieco per poi fare l'ultimo tiro dalla sigaretta e gettarla a terra, schiacciandola con lo stivaletto.

"Vedo che il vizio del fumo non ti è passato."

"Già." Rispondo, mettendo le mani nelle tasche dei jeans.

"Allora...cosa ti è successo in questi anni?" domando a Liam, il quale si gratta leggermente la barba del mento incolta e mi rivolge uno sguardo fugace.

"Sai, dopo che ti ho aiutato a fuggire dal manicomio, mi sono fatto licenziare e così ho trovato un altro impiego; ora faccio il meccanico e...mi sono lasciato con Danielle da qualche mese."

"Mi dispiace amico, ma...perché te ne sei andato dal manicomio?"

"Fare la guardia in quel posto schifoso non è bello, e dopo che te ne sei andato te non sapevo con chi chiacchierare, tutti quei psicopatici non facevano altro che urlare appena provavo a parlare con qualcuno di loro."

"Ammettilo bro, sei perso senza di me." Dico a Liam, scuotendo leggermente la sua spalla.

Lui comincia a ridere, e dandomi un pugnetto sul torace, mi manda letteralmente a fanculo.

"E invece a te cosa è successo in questi anni, Zen?" Mi domanda Liam, incuriosito.

Appena penso a Megan, sento un atroce dolore al petto, come se qualcuno mi avesse colpito proprio all'altezza del cuore, con una lama lunga e affilata.

Liam, per la seconda volta, strabuzza gli occhi e, prendendomi il viso, comincia a scrutarmi impaurito e agitato.

"Z-zayn, sei sbiancato, sembri un cadavere, c-cosa sta succedendo?"

Ingoiando la poca saliva che mi è rimasta in bocca, rispondo con un filo di voce

"M-megan."

Liam mi guarda con confusione e paura negli occhi.

"M-megan."

Ripeto flebilmente, assottigliando gli occhi, cominciando a sentire le palpebre pesanti.

L'ultime cose che sono riuscito a percepire sono state le braccia di Liam afferrarmi e poi il vuoto, vuoto totale.

To be continued》

Spero vi piaccia questo capitolo, bimbe. Alla prossima, R xx.

Demons::zjm (#wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora