|Capitolo 19|

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"Così bella, così perfetta" Sussurro senza fiato e debolmente, con il cuore palpitante, osservando il viso angelico ed innocente della mia piccola Megan, mentre osserva il cielo nuvoloso dalla sua finestra, e con le sue manine stropiccia, quasi timidamente, la gigante maglia bianca che indossa, la quale la fa sembrare ancor più piccina e indifesa.
Afferrando il labbro inferiore tra i denti, inquadro con la macchina fotografica la mia bimba e sorridendo, le scatto qualche foto.

*****
Pov Megan》
Sospirando, alzo il viso al cielo, ed osservo intensamente il manto di nuvole grigie e deformi che lo ricoprono; improvvisamente una gocciolina d'acqua mi bagna la fronte, facendomi capire che tra qualche minuto sarebbe cominciato a piovere.

Ed ecco che il cielo comincia a piangere; delicatamente comincio a tracciare con le dita il percorso delle goccioline d'acqua che picchiettano sul vetro della finestra.

E riecco quella fastidiosa sensazione di essere osservata da qualcuno, quella specie di disagio, quel prurito fastidioso dietro la nuca.

Nelle ultime due settimane sento sempre la sensazione di essere sempre osservata interrottamente da qualcuno e cavolo, a causa di ciò non riesco a far altro che sentirmi in ansia e farmi mille pensieri strani.
Sto diventando pazza, probabilmente.

Ogni volta che esco da casa sento sempre quella tenebrosa e fastidiosa presenza assillante dietro di me, che sembra osservare e studiare ogni mio piccolo movimento, ma poi mi giro e realizzo che non c'è nessuno.

Ma io la sento fin sotto la pelle questa sensazione maledetta e mi sta facendo diventare pazza.

Tutte le notti cerco di dormire tranquillamente ma purtroppo non ci riesco, finisco sempre per svegliarmi alle tre del mattino a causa di incubi che non ricordo, e ho sempre quel maledetto presentimento che mi dice che succederà qualcosa di brutto, più in avanti.

E non ce la faccio; l'ansia, la stanchezza e la paura mi stanno divorando sia mente che corpo, privi entrambi di forze e marchiati dallo stress.

Aggrappandomi alla maniglia della finestra, sussurro tra me e me "Non c'è nessuno, stai calma" ma poi, come per confermare ufficialmente la mia pazzia, noto in lontananza, al centro della strada deserta, tra la nebbia fitta, una figura in nero immobile, che sta guardando nella mia direzione.

"No no no" Comincio a gridare istericamente, chiudendo di botto la finestra e cominciando a tirarmi i capelli, talmente forte da strillare per il dolore.

Prendendo il cellulare tra le mani, compongo velocemente con le mani tremanti e sudate il numero di Alicia.

Mentre attendo impaziente la voce di Alicia, versi strani e piagnucolii escono dalle mie labbra tremolanti per il terrore e, al pensiero di quella figura in nero, comincio a piangere e a singhiozzare.

"A-aiuto, a-aiutatemi" Sussurro di tanto in tanto, tra i singhiozzi, accovacciandomi in un angolo della mia stanza.

"Megan?" Sento la voce squillante di Alicia.
"Ora" Dico, con tono basso "Ora vieni a casa" Termino, singhiozzando.

"Cosa sta succedendo, tesoro?" Domanda preoccupata Alicia.
"Cazzo, vieni qua" urlo terrorizzata, sentendo dei rumori provenienti dal piano inferiore.

"Ora non posso Meg, calmati, dimmi cosa sta succ-"
"Vieni qua, ti prego, ho bisogno di te" Urlo di nuovo, in preda ad un attacco isterico, per poi troncare la chiamata.

"Mamma, a-aiutami" dico flebilmente, raggomitolandomi a terra, dondolando con il corpo in avanti e indietro nervosamente, riprendendo a singhiozzare.

Ad un tratto, sento il portone di casa aprirsi e dei passi per le scale.

Nel momento in cui la porta della mia camera si spalanca, un lampo squarcia il cielo, facendomi gridare in preda al terrore.

All'improvviso due braccia mi prendono e mi sollevano da terra, appoggiandomi sul letto.

Lentamente, con gli occhi gonfi e rossi, alzo il capo e noto Alicia davanti a me, che mi osserva con lo sguardo perso e triste.

"Cosa ti è successo, amore.." sussurra, accarezzandomi la guancia con fare materno.

Sollevando la mano tremolante in aria, indico con il pollice la finestra, dicendo " È-è lui. Lui mi sta osservando. Ora."

Confusa, mi prende il viso tra le mani e, scuotendomi leggermente mi domanda con un cipiglio in viso "Lui chi?"
"I-io non lo so. So solo che mi osserva notte e giorno, è come un'ombra, i-io ho paura e-"

"Megan" Mi richiama con tono fermo Alicia, facendomi smettere di blaterare "Stai delirando, sicuramente a causa della tua fobia per i lampi e i tuoni. Ora rilassati, ci sono io con te."

"M-ma io l'ho visto, era proprio lì fuori" Sussurro debolmente.
"Shh, ora dormi, ci sono io che ti controllo."

Sospirando con un piccolo singhiozzo, abbraccio più forte Alicia, per poi addormentarmi.

E lei non sapeva che proprio lì fuori, al centro della strada deserta ricoperta dalla fitta nebbia, nel bel mezzo del temporale, c'era ancora lui che osservava nella direzione di quella finestra;  fermo, immobile, bagnato dalla pioggia e con il capo leggermente chino e un sorrisetto sinistro in viso.

To be continued》

-Scusatemi per gli eventuali errori. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento. Alla prossima, Roberta xx

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