Odio la pioggia. Rende tutto così triste e depresso. Anche se al momento rispecchia perfettamente il mio stato d'animo.
Sono seduta al mio posto sull'aereo mentre la voce acuta e fastidiosa di una hostess spiega cosa si deve fare in caso di emergenza.
Prendo il mio telefono,metto riproduzione casuale e infilo le cuffiette nelle orecchie mentre sento l'aereo sollevarsi piano piano ed una sensazione di vuoto bloccarmi lo stomaco.
Mi chiamo Allison Cooper,ho 17 anni e in questo momento vorrei essere da tutt'altra parte...
Io e la mia famiglia siamo italiani, ma di origini americane.
Abitavamo a Roma...già abitavamo...purtroppo ci stiamo trasferendo a Miami, per il lavoro di mio padre.
Raggiungeremo mio cugino Nash, abita lì da due anni ormai:si è trasferito per continuare gli studi là.
Mi manca molto e penso che rivederlo sia l'unica cosa positiva; è sempre stato il fratello che non ho mai avuto,insieme ad Andrea. Ecco Andrea, era uno dei miei migliori amici, insieme ad Anna.
Siamo amici da quando eravamo piccoli,sono come fratelli per me e vorrei poter rimanere a Roma per stare con loro,ma purtroppo non si può. Ricordo che quando gli ho detto che sarei partita sono scoppiati a piangere e mi hanno abbracciato, dicendo che saremmo stai i tre moschettieri per sempre.
Mi addormento sulle note di "I miss you" dei Blink182, fantasticando su come possa essere la mia nuova vita."Mare! Mare mi stai ascoltando?!"
Sento la voce di mia sorella Kate che mi sveglia così smetto un mugolio per poi togliere le cuffiette, abbandonando completamente l'idea di dormire un altro po' dato che in questi giorni non ho chiuso occhio perché avevo paura di lasciare i miei amici...
"Mare! Ti sto parlando!" Sorrido involontariamente pensando a quel soprannome datomi da Andre
"Che c'è Kate?!"
"Stiamo per atterrare,prendi le tue cose" sbuffo per poi rivolgere uno sguardo fuori dal finestrino guardando quella che sarà la mia nuova casa avvicinarsi sempre di più.
Scendiamo dall'aereo e ci dirigiamo verso i taxi per poter andare alla nuova casa.
Per tutto il viaggio ho pensato a come sarà ricominciare, tra due giorni inizia l'anno scolastico e io non conosco nessuno...ero così come intenta a pensare che non mi sono neanche resa conto che siamo arrivati.
Prendo la mia valigia e guardo la casa a due piani che si presenta davanti a me:è bianco panna con un grande giardino con la piscina e per di più non siamo neanche tanto distanti dal mare:riesco a vedere la spiaggia da qui: ADORO.
"Mare,Kate allora.."dice mio padre, Paul,interrompendo le mie fantasie sulla spiaggia "Per prima cosa: Nash abita ad un paio di isolati da qui nei,dormitori scolastici,e oggi o domani lo inviteremo a cena.
Secondo:in questa casa ci sono due stanze al piano di sotto e tre al piano di sopra,io e vostra madre dormiremo al piano terra,voi andate a scegliere le camere al piano di sopra."
Appena finisce di parlare io e Kate ci guardiamo scambiandoci un'occhiata di sfida,e poi cominciammo a correre.
Corro più veloce che posso e riesco a superarla e ad arrivare al piano di sopra con un netto vantaggio, ringrazio mentalmente mia madre per avermi fatto fare atletica leggera, e poi passo in rassegna le tre camere finché una non attira la mia attenzione: bianca, spaziosa, una porta sul muro destro che pendio sia il bagno, e con una grande vetrata che fa vedere perfettamente il mare e la spiaggia:
Decido di scegliere questa, così prendo la valigia e comincio a sistemare la camera:metto i vestiti nell'armadio e i miei trucchi e saponi vari in bagno,che per la prima volta è in camera, e poi mi siedo sul letto.
Prendo il mio telefono e compongo il numero di Andy
Primo squillo.
Secondo squillo
Al terzo risponde:
"Mare! Come va? Come stai? Il viaggio è andato bene? È bella Miami? Hai già conosciuto qualcuno?"
"Ehi ciao anche io sono felice di sentirti.."dico ridacchiando
"Scema. Dia dico sul serio: tutto apposto?"
"Si,tutto bene ma mi mancate già...e sono passate solo poche ore.."
"Tranquilla Mare, ti verremo a trovare, saremo i tre moschettieri per sempre ricordi?!"
"Si..."dico mentre sento una lacrima scendere lungo la mia guancia.
La asciugo velocemente con la mano, cercando di non scoppiare a piangere per la nostalgia...
"Ora devo andare: se non ti ricordi qua c'è il fusorario,e sono le cinque del mattino" dice ridacchiando per poi sbadigliare...effettivamente, ora che lo ascolto più attentamente noto che ha la voce impastata dal sonno...ops!(Hi!nota personale dell'autrice:3)
Ridacchio anche io imbarazzata,dandomi mentalmente dell'idiota
"Oddio scusa Andre,me ne sono completamente dimenticata!"
"Tranquilla,ci sentiamo tra un po' va bene?"
"Okay scusa ancora"
"Tranquilla principessa,ora vado."
Dice e poi attacca.
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Skateboard ||Cameron Dallas
Fanfiction"Quindi...cosa siamo noi, cam" "Qualsiasi cosa tu voglia essere" "Non vale come risposta" sorrido leggermente "Beh in tal caso mi dispiace" sorride di rimando Poco dopo abbiamo fatto l'amore