Capitolo 28

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Cameron's pov
"..si Nash lo so, ho già in mente qualcosa per riconquistarla. Si ok, ci vediamo a mensa ciao" chiudo la telefonata con il mio migliore amico mentre salgo le scale per arrivare in classe.
È stranamente presto, o almeno per me che arrivo a scuola dieci minuti dopo la campanella(se sono in anticipo)
Mi dirigo verso la classe che di Allison, mi sono studiato i suoi orari e so che oggi alla prima ora ha chimica.
Come sospettavo nell'aula non c'è ancora nessuno e posso poggiare il mio bigliettino indisturbato.
L'unica cosa che non avevo previsto era dove si trovi il suo banco.
Mentre penso a dove mi siederei se fossi Allison, un ragazzo dai capelli castani entra dalla porta, guardandomi confuso  probabilmente perché non sa chi io sia e perché sia in questa classe.
"Scusa sai quel sia il banco di Allison Cooper?"
"Uhm, si dovrebbe essere quello in fondo accanto alla finestra" dice grattandosi la nuca, pensandoci.
Annuisco e vado a mettere il bigliettino sul banco, accanto alle provette da laboratorio, che suppongo avrebbero usato durante l'ora.
"Scusa ma chi se-"
"Ciao grazie" taglio corto zittendo il ragazzo, non volendo farmi trovare in classe a conversare quando Allison entrerà.

Allison's pov
"Buongiorno martin! Ciao Emily" saluto entrando in classe per poi buttare la cartella sul banco, notando un biglietto bianco piegato e messo accanto alle mie provette da laboratorio.
"Martin sai se-"
"Un ragazzo è passato prima, mi ha chiesto dove stai seduta e poi ha lasciato il biglietto.
Un po' stronzo e con i capelli castani. Non mi ha detto chi fosse."
Cameron.
Penso sorridendo leggermente.
"Sai chi sia?" Chiede martin notando la mia espressione.
"Uhm, non mi viene in mente nessuno" dico facendo spallucce.
Prima che martin possa continuare, la campanella suona e la professoressa entra.
Mi siedo al mio banco mentre gli altri ragazzi della classe cominciano a prendere posto.

"Sei per caso un mix di ossigeno e potassio? Perché penso che tu sia O K"

Leggo il bigliettino e trattengo una risata mentre la professoressa fa l'appello.
Solo a lui poteva venire in mente una cosa così squallida e dolce allo stesso tempo.

- - - - -

Apro le porte della mensa e mi dirigo verso il nostro solito tavolo, notando che tutti quanti sono già seduti.
"Tutto quello che sai fare Dallas?" Chiedo alzando un sopracciglio per poi stendere il bigliettino sul tavolo davanti a lui.
"Oh! Ma cos'è mai questo pezzo di carta! Le giuro, madame, di non averlo mai visto prima d'ora!" Dice teatralmente per poi sorridere furbamente.
"Cos'è?" Chiede Jack g. Prendendo il bigliettino dalle mie mani, leggendolo ad alta voce

"Sei per caso un mix di ossigeno e potassio? Perché penso che tu sa O K"

"Wow Dallas, notevole complimenti, non sapevo che tu avessi bisogno di certe tattiche per fartela dare dalle ragazze" commenta Jack scherzando
"Jack scopo più di voi due messi assieme" dice cam facendo un cenno con la testa per indicare entrambi i Jack.
"Ah si?" Alzo un sopracciglio andando a prendere posto vicino a Jack g. Lasciando la sedia accanto a Cameron vuota.
"Non intendevo dire que- oh dai alli sai benissimo che-emh..io-non ho più...-dopo che-ceh-si va ne hai capito"
Farfuglia Cameron che adesso è completamente bordeaux in faccia.
"Hai finito?" Chiedo prendendolo in giro guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua.
"Uh guardate chi sta arrivando" dice carter e tutti si girano verso l'entrata della mensa.
Tutti tranne io e Cameron che ci stiamo guardando.
Lui alza un sopracciglio per poi indicare il bigliettino che ho ancora tra le mani e io gli sorrido innocentemente.
"Cammy!" Esclama la voce più irritante degli Stati Uniti.
"Amanda cosa-" cerca di dire Cameron quando viene interrotto
"Avevo pensato che potremmo andare a fare una passeggiata" dice Amanda dice facendo gli occhi dolci a cam.
Ew.
"In realtà preferirei restare qua, sai stavamo parlando-"
"Allora posso sedermi accanto a te-tanto il posto è vuoto- così parliamo un po'"
"No Amanda dai, stavamo parlando tutto insieme poi forse loro non avevano finito..." continua cam supplicandoci con un occhiata bisognosa.
"Oh, in realtà.." comincia carter ma lo interrompo
"Abbiamo tutti da fare! Voi continuate pure, noi andiamo!" Dico alzandomi e facendo alzare anche tutti gli altri
Quando stiamo per uscire dalla mensa mi giro verso cam che mi sta lanciando occhiate assassine.
Mima con le labbra un
"Me la paghi"
Ma poi Amanda gli fa girare la faccia verso di lei per continuare la loro-interessantissima-conversazione.

Mettiamo piede fuori dalla mensa e scoppiamo tutti a ridere, sapendo benissimo che Cameron sarà incazzatissimo con noi per questo.

- - - -

"Che cazzo ti salta in mente?! Sei completamente impazzita?"
"Ciao anche a te Cameron, buon pomeriggio" rispondo al ragazzo di fianco a me chiudendo l'anta del mio armadietto azzurro.
"Alli sono ser-"
"Piaciuta la chiacchierata con Ammy?" Chiedo imitando la sua voce stridula quando pronuncio il suo nome.
"Oh si, veramente tanto. Grazie eh" dice alzando gli occhi al cielo.
"Scusa prima passavate così tanto tempo insieme,volevo che riprendeste quel rapporto" dico sorridendo innocentemente.
"Non voglio stare con lei, e lo sai" ritorna serio per un attimo, appoggiandosi all'armadietto accanto al mio.
Lo ignoro e cambio argomento.
"Dove hai preso quella frase demenziale?"
"Oh, se pensi che quella fosse demenziale devi sentire le altre che ho in serbo"
"Fai un esempio"
"Per caso sei la cura per l'Alzheimer? No perché sei indimenticabile"
Scoppio a ridere per poi scuotere la testa.
"Dallas è il meglio che sai fare? Servirà ben altro per riconquistarmi" dico per poi avviarmi fuori dalla scuola, considerando che l'ultima campanella è suonata da mezz'ora e siamo gli unici che sono ancora a scuola.
"Dai alli, quanto ci vorrà?" Mi giro quando Cameron, afferrandomi il polso, mi attira verso di se.
"Oh, prima cosa, lascia il mio polso" dico levando la sua mano con due dita "seconda cosa, ci vorrà il tempo che necessita. Non funziona come vuoi tu"
"Oh ma dai" dice alzando gli occhi al cielo scherzosamente per poi mettermi -letteralmente- con le spalle contro gli armadietti.
Poggia due mani ai lati della mia testa e si avvicina lentamente a me.
"E questo funziona?" Sussurra piano al mio orecchio.
Giro la testa dall'altra parte evitando di rispondergli, ma lui mi fa girare nuovamente la faccia con due dita sotto il mio mento.
Lo guardo in quegli occhi castani che prima o poi mi faranno impazzire, mentre lui ha lo sguardo fisso sulle mie labbra e, lentamente, passa il pollice su di esse.
"A me sembra di farti un certo effetto" soffia piano sulle mie labbra e io deglutisco pesantemente.
Senza dire nient'altro si stacca da me interrompendo quel contatto e si avvia fuori dalla scuola, lasciandomi sola, contro gli armadietti, mentre continuo a domandarmi se Quella di fargli riconquistare la mia fiducia sia stata una buona idea.

Skateboard ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora