Di nuovo lui

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"E quindi...adesso vivi qui?" domandò Sebastian, appoggiandosi proprio come aveva fatto Wendy sul cofano anteriore di quest'ultima.

La ragazza annuì debolmente, torturandosi le dita l'una con l'altra. Si sentì tremendamente a disagio: erano trascorsi dieci anni, in quel lungo lasso di tempo mai, neanche una volta aveva avuto l'opportunità di rivedere o parlare di nuovo con Sebastian. Come se fossero tornati a dieci anni prima, erano intenti a chiacchierare del più e del meno senza degnarsi di porre domande un po' troppo sconvenienti per non rovinare l'atmosfera piacevole che si era venuta a creare tra i due amici, dopo qualche minuto di tensione.

Più Wendy udiva la sua voce, più non riusciva a crederci: era così cambiato. Aveva tagliato i capelli, molto probabilmente l'altezza era aumentata di qualche centimetro per non parlare del pizzetto che mai avrebbe immaginato sul volto di quel ragazzo che dieci anni prima pareva tanto giovane. Trentanni e tanto affascino, come d'altronde era sempre stato.

Quando si girò sorridente verso la ragazza, quest'ultima sussultò voltandosi verso la parte opposta, timidamente. Ma di cosa avrebbe dovuto preoccuparsi? Era pur sempre Sebastian, un po' più robusto e più alto, un tantino cresciuto ma pur sempre il buffo Sebastian che nel 1950 era entrato a far parte della sua vita. Il ragazzo scherzoso, spensierato, colui che in un modo o nell'altro aveva sempre la battuta pronta ed era in grado di strapparti un sorriso anche nei momenti più bui. 

"Wendy..." la richiamò lui, dolcemente e notando l'imbarazzo nel gesto svelto dell'amica nel distogliere lo sguardo. 

Quest'ultima respirò pesantemente, sentendo gli occhi inumidirsi ma non riuscì a voltarsi e fissare il suo sguardo nelle chiare iridi di Sebastian. Più gli attimi trascorrevano, più le lacrime minacciavano di scendere una ad una. Si era ripromessa di non piangere, di non cedere e di non darla vinta a quelle stupide goccioline salate ma non avrebbe resistito per molto: un conto sono le parole, un altro è ritrovarsi faccia a faccia con un pezzettino del proprio passato che si è insinuato nel proprio presente, facendoti rivivere con la mente tanti di quei ricordi e trasportandoti nel passato, durante quei meravigliosi anni colmi di amore e di calorose amicizie. Ne era passata di acqua sotto i ponti eppure Sebastian non portava rancore, non era inquieto, non era stato così scontroso con Wendy nonostante fosse stata lei ad essersene andata, scomparendo dalla circolazione di punto in bianco, abbandonando le persone più care.

"Tutto bene?" domandò distaccandosi dal cofano e piantandosi dinanzi alla figura di Wendy che tirò su con il naso. 

La giovane annuì, non riuscendo ancora a guardare dritto negli occhi Sebastian il quale, notando gli occhi rossi dell'amica, si avvicinò talmente tanto da stringerla forte a sé. Wendy in un primo momento non reagì e non ricambiò l'abbraccio, presa alla sprovvista ma alla fine si ritrovò a stringere la vita del giovane e premere il suo volto ormai zuppo sulla maglia di quest'ultimo. Non singhiozzò, non gemette, non sospirò: fu un pianto tanto liberatorio quanto silenzioso.

"Dovresti vederlo, Wendy" annunciò con voce flebile Sebastian. "È la cosa giusta da fare" sussurrò, accarezzandole i morbidi capelli. 

La ragazza si ritrasse leggermente nell'udire quelle parole: è vero, si era recata in quel posto solo ed esclusivamente per vederlo ma in quel momento, dopo aver pianto, sentì di non essere abbastanza forte e del tutto pronta per affrontarlo. Che fosse stato tra soli conoscenti e vecchi amici di data, rincontrare Justin pareva un'idea troppo affrettata.

"N-non lo so" disse Wendy, asciugando una guancia. "I-io non credo che sia la cosa giusta" continuò a balbettare, sentendo la tensione tornare più intimidatoria che mai. 

"Wendy ascoltami" disse fermo il ragazzo, afferrandola per le spalle e sciogliendo uno degli abbracci più belli che Wendy avesse potuto mai ricordare. "Sei arrivata fin qui per un motivo. Sono passati dieci anni, perché farne trascorrere altri? Meritate di confrontarvi, di chiarire..." ma prima ancora che potesse concludere la frase, la tremate voce di Wendy sovrastò la sua roca.

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