Un solo sguardo

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Pattie Malette era la donna più affascinante che Wendy avesse mai visto in tutta la sua vita. Nel fiore dei suoi trentasette anni, pareva dimostrarne molti di meno: i lunghi capelli castani le ricadevano lucidi sulle spalle scoperte e il filo di trucco risaltava alla perfezione gli occhi cristallini e le labbra carnose. 

Non risultava affatto scontrosa ed egocentrica, al contrario di come le si era presentata pochi minuti prima. Si era cordialmente scusata per il malinteso, invitando la ragazza ad accomodarsi ma nessuna delle due ne fece parola con Justin che ancora un tantino stordito, cercò di capire a cosa erano dovute tante scuse da parte della madre. La donna rimase in silenzio e lo stesso fece Wendy, sorridendo appena. 

"Che ti ha fatto?" domandò Justin, bisbigliando non appena Pattie lasciò i due ragazzi soli.

"Nulla" scosse il capo Wendy. "È molto simpatica tua madre" aggiunse sinceramente.

"Si vede che non la conosci" disse scoppiando a ridere lui.

Wendy cercò di soffocare una risata ma le fu impossibile, così si lasciò trasportare dall'ironia e la positività che il ragazzo era in grado di regalarle. Quando Justin divenne serio, scrutò da cima a fondo la figura della giovane che arrossì, sentendosi fin troppo al centro della scena.

"Sei bellissima" sussurrò con voce roca e rotta. 

"Sei davvero molto gentile ma...nessuno ti costringe a mentire" aggiunse la ragazza, cercando di non dare a vedere il suo malumore.

Per quanto le scuse di Pattie fossero stare sincere, il rancore di aver indossato un abito talmente semplice e privo di classe la stava divorando viva. 

"Wendy sei stupenda, smettila con tutte queste paranoie" e prima ancora che la ragazza potesse ribattere, si sentì afferrare per una mano e trascinare sugli scalini lucidi e attorniati da una lunga ringhiera in ferro. 

Salirono spensieratamente e a tutta velocità la lunga scalinata che pareva non finire mai fino a che si costrinsero a riprendere fiato nel bel mezzo di un corridoio così cupo, con porte che sorgevano da ogni dove, da destra a sinistra per concludere in fondo con un'enorme finestra decorata da lunghe tende bianche. Wendy non aveva mai visto una casa così grande, non riusciva a credere ai suoi occhi: Justin viveva nel lusso più totale, una vita del genere lei l'avrebbe soltanto potuta sognare.

Quando l'acuto suono del campanello richiamò l'attenzione dei due giovani, Justin sbuffò di malavoglia voltandosi verso Wendy e avvicinandosi lentamente alla sua figura. Le portò una ciocca di capelli dietro le orecchie e le accarezzò il pallido viso delicatamente, come se fosse una bambola di porcellana e avesse paura di frantumarla.

"Restami accanto tutta la serata, ti prego" bisbigliò ad un palmo di mano dal volto di Wendy che deglutì rumorosamente, annuendo poco dopo.

La ragazza non riuscì a capire perché tanta insistenza nell'invitarla ma soprattutto nell'averla a tutti i costi al suo fianco. La serata si preannunciava piuttosto movimentata e piacevole, perché tanta agitazione? Non le spiegò neanche quando poco a poco la casa si riempì di donne, uomini e bambini. Eleganti, raffinati, con abiti da capogiro e gioielli da far sentire a disagio la piccola Wendy. Quando Justin, intento a salutare tutti con strette di mano e baci casti sulle guance si voltò verso la ragazza, notò nella sua espressione un velo di agitazione, così si costrinse ad avvicinarsi lentamente.

"Sei bellissima" le ripetette in un orecchio.

Wendy rabbrividì socchiudendo gli occhi e lo ringraziò, pregandolo di tornare ad accogliere gli invitati visto e considerato che la signora Malette stava fulminando i due giovani con lo sguardo. Saranno stati una sessantina forse, uomini di affari e mogli al seguito. Dolci bambini girovagavano beati tra le quattro mura: i capi delle bambine attorniati da graziosi nastri colorati o minuscoli capelli, mentre i maschietti con al collo cravatte o papillon. I sorrisi sui loro volti catturarono per alcuni secondi lo sguardo di Wendy che dimenticò per un po' il suo abito, il suo buffo nastro sul capo e le sue basse scarpe. Non gioiva alla slanciata ed elegante figura di Justin, stargli accanto pareva una barzelletta, ma quando il braccio di lui accerchiò la vita di lei, si lasciò andare a quel tocco così spontaneo e voluto dal ragazzo. 

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