Casa Bieber

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La vera battaglia iniziò solo una volta tornati a New York. Tutto ciò che Wendy aveva creduto potesse tornare alla normalità scomparve, lasciando al suo seguito decine di articoli di giornali ritraenti lo stanco volto di Justin e l'espressione preoccupata della giovane. La sua vita mutò giorno dopo giorno, attimo dopo attimo: era oramai celebre per via della sua storia d'amore con il famosissimo pugile Justin Bieber, era colei che le ragazze invidiavano e gli uomini desideravano. Era divenuta la donna che accompagnava Bieber in ogni occasione, che fosse un incontro di boxe o una cena in uno dei ristoranti più costosi dell'intera New York City. 

Però perché nessuno si rendeva conto del dolore che celava dietro lo sguardo spento di Bieber? Perché a tutti interessavano solamente le eroiche imprese di un giovane pugile sui ring più celebri del mondo? Tutti coloro che erano rimasti accanto a Justin in quegli anni, sapevano e percepivano costantemente che qualcosa non andava; a partire da Wendy che se ne stava perennemente dietro la possente figura dell'uomo, seguendolo come farebbe una qualsiasi moglie, aiutandolo nel momento del bisogno e consigliandolo. 

Era difficile, straziante dover assistere ogni giorno alla disfatta di un uomo che nella vita aveva dato tanto per realizzare il suo più grande sogno, divenuto il suo peggior incubo. Un padre che lo aveva abbandonato subito dopo l'annullamento del matrimonio con Amanda, una Pattie Malette sparita dalla circolazione e tanta voglia di voler dimenticare il proprio passato. Justin era riuscito con le sue sole forze a farsi strada in quel mondo all'apparenza tanto perfetto e fortunato, fatto però di feste, alcool e droga. Un mondo che Wendy aveva conosciuto nei primi mesi del nuovo anno, nel 1962; un mondo tanto sconosciuto che scoprì poco a poco. 

Bieber a quei tempi non era un drogato o un alcolizzato, affatto: Bieber era una delle tante celebrità disposte a tutto pur di poter vivere una sola serata di svago, lontano da tutti e da ogni riflettore. Era un ragazzo al quale erano state strappate via certezze e sogni, desideri per un avvenire migliore. Bieber aveva tremendamente bisogno di aiuto ma nessuno in quegli anni era stato disposto, eccetto Sebastian, a donargliene. Nessuno si era preso la briga di porgergli una spalla, una mano, di dargli un consiglio. 

Wendy non aveva mai smesso di odiarsi, neanche una volta: sapeva che se solo gli fosse rimasta accanto, moto probabilmente tante cose sarebbero andate diversamente, a partire dal sorriso di Justin che non vedeva oramai da settimane. Il luccichio sincero dei suoi occhi caramellati era scomparso, la voglia e la grinta di salire sul ring lo avevano abbandonato poco a poco; un fisico sempre più asciutto, un trentaduenne che dimostrava il doppio degli anni. 

Wendy era stanca, affaticata, ma non lo abbandonò neanche per un secondo; si era ripromessa di aiutarlo, di restargli accanto perché se solo lo avesse lasciato, molto probabilmente lo avrebbe perso per sempre e non sarebbe mai stata in grado di perdonarselo. Così, passo dopo passo, lo accompagnò in ogni singola fase della sua carriera tanto tormentata, finché un giorno di fine febbraio non accade l'inevitabile.

Justin era sempre stato molto preciso e attento a non farsi vedere in giro quando non era il momento di farlo, con una qualsiasi sigaretta tra le mani o ubriaco fracido. Qualcosa si spezzò una notte, qualcosa che avrebbe messo fine ad una vita basata su menzogne e sofferenze: l'intera America, il 26 febbraio 1962, si svegliò con una prima pagina tra le mani di una delle riviste sportive più celebri a quei tempi, che segnò la storia e la carriera di Justin Bieber. Un ragazzo completamente mal ridotto, intento a lasciare uno dei tanti locali: un ragazzo che di giovane aveva poco e niente, evidentemente sotto l'effetto di stupefacenti. 

Tutti lo criticarono, tutti gli puntarono il dito contro e Bieber non potette fare a meno che prendere la decisione più difficile di tutta la sua vita: nonostante fosse stato in grado di non apparire pubblicamente in alcun locale, alcun negozio o ristorante che fosse, nonostante avesse rifiutato l'invito in quasi tutti i programmi tv e avesse scartato a priori le possibilità di rilasciare interviste, decise dopo un'accurata riflessione, di ritirarsi dal mondo dello sport a tempo indeterminato.

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