Conti con il passato - Parte seconda

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IL CAPITOLO LO AVEVO GIÀ SCRITTO E POSTATO MA HO AVUTO DEI PROBLEMI E L'HO DOVUTO ELIMINARE. HO RISCRITTO OGNI SINGOLA RIGA DA CAPO MA IL CONCETTO È QUELLO, PERÒ HO AGGIUNTO QUALCOSINA QUINDI È MEGLIO CHE LO LEGGIATE. VI CONSIGLIO DI ASCOLTARE LA CANZONE PIÙ TRISTE CHE CONOSCIATE, BUONA LETTURA.

E proprio come un serial killer, Jeremy Bieber si avvicinò ai due ragazzi tanto lentamente che Wendy non potette fare a meno che ritrassi ulteriormente, sentendo il cuore salirle in gola. Sentiva la mano di Justin stringere con sempre più pressione la sua, tanto che immaginò potesse addirittura romperle le dita. Percepì come una pugnalata dritta nel petto quando si rese conto di essere tanto vicina all'uomo considerato la causa principale della separazione dei due amati, undici anni prima. 

Justin deglutì rumorosamente, il suo pomo d'Adamo in evidenza si alzò e abbassò talmente lentamente da far rabbrividire Wendy che non riuscì a reggere lo sguardo di Jeremy, così fu costretta ad abbassare il capo e a concentrarsi sulle sue scarpe nuove.

"Che ci fai qui?" domandò di punto in bianco Justin, facendo sussultare la donna.

Ci fu silenzio: nessuno dei due proferì più parola. Tutti troppo sconvolti, o almeno Wendy e Justin lo erano sul serio: fino a cinque minuti prima erano intenti a ridere, a divertirsi, a vivere una delle serate più magiche della loro vita ma era bastato un battito di ciglia per mutare ogni emozione, pensiero e sensazione.

Jeremy passò dallo scrutare suo figlio al pancione evidente di Wendy e questo la fece immobilizzare, come se ogni suo muscolo si fosse pietrificato. Era ancora alquanto arduo, nonostante fosse trascorso tanto di quel tempo, sostenere lo sguardo serio e intenso di quell'uomo, proprio come accadde undici anni prima durante il loro primo incontro. 

Poi, come se nulla fosse, Wendy percepì un sorriso sul volto del signor Bieber, tanto che corrugò la fronte senza rendersene conto: era felice? A quanto pareva, sì. Strano a dirlo e ad ammetterlo ma quel sorriso, se pur minimo, rassicurò la donna che rilassò le spalle sentendosi molto più sicura.

"Sono venuto a trovarvi" ammise l'uomo come se nulla fosse. 

La voce sempre rauca, intensa e intimidatoria. Non era cambiato di una virgola: gli anni non lo aveva toccato neanche per un minimo. 

Wendy si voltò verso Justin, il quale sorrise lievemente trovando la situazione buffa, come biasimarlo? Era tutto illogico, senza senso. Non puoi abbandonare tuo figlio e tornare undici lunghi anni dopo con una tale scusa.

"Vattene" disse a denti stretti Justin, cercando in tutti i modi di mantenere la calma. 

Wendy non seppe come reagire, cosa dire o fare e quindi si limitò a pregare Justin con lo sguardo di calmarsi ma quest'ultimo non si voltò neanche un attimo. Se ne stava furioso a fissare la figura del padre con tanta di quella rabbia in corpo, come Wendy non lo aveva mai visto.

"Non farlo" disse Jeremy di punto in bianco. "Non mandarmi via"

Wendy aggrottò la fronte non riuscendo a capire le intenzioni dell'uomo, Justin fece lo stesso poco ma si limitò ad afferrare la mano della sua amata e a sorpassare la figura di suo padre. La donna resistette in tempo, prima che i due mettessero piede in casa e lo tirò a sé.

"Che fai?" chiese lei, cercando di farlo ragionare. 

Justin sospirò amaramente, voltandosi e strofinando il volto con ambedue le mani. 

"Che c'è? Adesso hai voglia di parlare con quell'uomo?" domandò sempre più furioso, tanto che la giovane si spaventò ma non diede a vedere la sua preoccupazione. 

"Non io" scosse il capo. "Ma tu sì" indicò Justin con l'indice e quest'ultimo scoppiò leggermente a ridere, cercando in tutti i modi di trascinare con sé dentro casa Wendy ma ogni tentativo fu inutile, la donna non si sarebbe spostata di un centimetro.

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