Parte 4

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Sono passati quattro giorni dall'arrivo di Jason, sono troppo felice e lo amo tantissimo. Daniel assume ogni giorno un comportamento sempre più strano, a volte sembra quasi geloso.
Mentre stavo a mesa pranzando tranquillamente con i miei amici, all'improvviso quasi mi strozzavo.

<<ragazzi domani sera mega festa di Natale>> disse Ben entusiasti.. A quella frase mi rattristai. Avevo quasi dimenticato quel orribile giorno in cui non ho neanche le forze di alzarmi dal letto.

<< tutto bene amore?>> domandò Jason preoccupato. Mi limitai ad annuire ed uscii di corsa dalla mensa.

Corsi fin fuori al cortile dove mi sedetti su un muretto, tirai fuori una sigaretta per poi portarla alle labbra. In quel momento ero triste, non riuscivo a togliermi quelle immagini dalla mente, continuavo a rivederle. Speravo che fosse un incubo e di svegliarmi al più presto. Delle lacrime mi oscurarono la vista per poi rigarmi il viso.

<<sai vero che il fumo fa male?>> una voce mi distrasse dai miei pensieri, mi voltai e vidi Daniel con un aria preoccupata .

<<non è il momento di rompere le palle>> dissi singhiozzando.  Lui non rispose, si sedette al mio fianco e mi asciugò una lacrima con il pollice.

<<cosa succede?>> chiese

<<odio il Natale>> riposi tra i singhiozzi

<<sei una specie di Grinch>> disse lui ridendo strappandomi un sorriso.

<< non riesci mai ad essere serio>> risposi acida.

<< sei strana in questi giorni, sto cercando di capire cosa ti passa per la testa>> disse

<< ora ti sei messo a fare lo psicologo?>> chiesi ancora più acida.

<<ti nascondi sempre dietro questa maschera >>.Disse guardandomi, era veramente irritante. Ma tutto sommato aveva ragione.

Abbassai lo sguardo e buttai la cicca della sigaretta a terra schiacciandola con un piede.

<<soffri di doppia personalità>> chiesi senza pensare.

<< ancora non mi conosci>> rispose ridendo, aveva una risata veramente bella e sexy.

*

Finalmente la mezzanotte era  giunta il tanto atteso momento di scartare i regali era arrivato. Papà andò a prendere un po' di legna fuori. Ad un certo punto sentimmo
Delle urla, mio padre entrò in casa insanguinato.

<<Alycia svegliati>>disse la voce di Daniel. Salto nel mio letto guardandomi in torno. Era solo un altro incubo. Mi morsi il labbro portandomi una mano alla fronte.

<<stai bene ?>> chiese

<< si è okay, sto bene >> annuii, accennando un sorriso.

<<non sono bravo in queste cose, ma se hai bisogno di qualcuno per parlare io posso aiutarti>> da questa frase capii che fare il duro era semplicemente una sua corazza che nascondeva un ragazzo dolcissimo.

Aprii gli occhi, sapevo benissimo che giorno era quello, facevo di tutto per non pensarci, non dovevo.

<<tesoro noi come ogni anno andiamo nella casa in montagna, tu rimani qui con i tuoi compagni?>> chiese Lory. Mi limitai ad annuire e forzare un sorriso.

Tutti i miei amici quel giorno partecipavano alla festa di Natale. Sarei stata sola come ogni anno, avrei pianto fino ad addormentarmi.

Ero distesa sul letto con una foto tra le mani e gli occhi inondati di lacrime, quando la porta si aprì, e la figura di Daniel si fece spazio nella mia camera.

<<che ci fai qui?>> chiesi tra i singhiozzi

<<volevo sapere come stavi>> rispose sorridendo debolmente.

<<non vai alla festa?>> domandai curiosa

<<no>> rispose scuotendo il capo

<<perché?>>

<<quante domande fai?>> rispose lui con tono intimidatorio.

<<ora la faccio io una domanda-aggiunse- perché odi il Natale, perché in questi giorni sei così triste, perché al posto degli occhi hai le cascate del Niagara?>> chiese strappandomi un sorriso per l'ultima domanda.

<<sei anni fa proprio a Natale i miei genitori sono morti>>.

Sorrise dolcemente per poi abbracciarmi, e mi sussurrò all'orecchio

<<ti capisco quello che provi. Anch'io ho perso una persona importante>>

<<eri molto legato a tua sorella?>> a quella domanda i suoi occhi diventarono sempre più lucidi e rossi, serrò la mascella e strinse i pugni.

<<non devi nemmeno nominarla.>> si girò di spalle uscendo dalla camera sbattendo la porta. Quel ragazzo di sicuro soffre di bipolarità, un attimo prima è la persona più dolce del mondo un attimo dopo uno stronzo. Mi fa impazzire.
Un mese dopo.
Dopo quel suo scatto di ira Daniel non mi ha più rivolto nemmeno uno sguardo, non andiamo nemmeno più a scuola insieme.

Ero sola in casa quando la mia curiosità di sapere di più sulla famiglia che mi ha adottato mi invase. Incomincia a girovagare per le camere fini ad arrivare nell'ultima camera dove sulla porta c'era incisa una "D". Girai il pomello per poi entrare, c'era un odore di pulito ma anche chiuso. Tutto era in ordine. La mia attenzione cadde su una parete che era ricoperta di foto, in particolare ad una; era Daniel con la ragazza che c'era in ogni foto. Stava nella camera di Dennis. Era veramente una bellissima ragazza, era la versione femminile di Daniel. Quella foto trasmetteva gioia e felicità, si percepiva il bene che si volevano e la voglia di vivere.

Daniel

<<ciao cuore>> sussurrai come mia abitudine. Entra nella camera di mia sorella, ma c'era qualcosa che non andava, qualcosa in disordine. Mi guardai in torno e vidi la nostra foto scattata il giorno del suo compleanno , appena due mesi prima della sua morte, sul pavimento.

Incomincia a vedere nero, la rabbia invade il mio corpo, qualcuno era entrato in quella camera e quel qualcuno era di sicuro Alysia. Me la pagherà lei e la sua curiosità.
Avevo bisogno di calmarmi altrimenti avrei reagito male e molto probabilmente anche in modo violento.

Corsi giù per le scale, presi le chiavi della macchina e mi recai al cimitero.

Osservai la tomba e lasciai due teneri baci su di essa.

<< mi hai lasciato... Perché? Ho bisogno di te, di quella persona che sapeva consigliarmi, e soprattutto sapeva calmare il mio difficile temperamento.>>
Erano due anni che mia sorella non c'era più ma il dolore era ancora forte come il primo giorno. Mi mancava terribilmente e odiavo quando qualcuno parlava di lei o toccava le sue cose.
La umilierò a tal punto che si trasferirà sulla luna.

Sfruttai la mia dote per i fotomontaggi. Preparai dei volantini con un Alycia al quanto sexy con su scritto "sono una porcellina. Se ti vuoi divertire contattami".
Feci girare questo volantino a tutta la scuola. Tutti ridevano quando la vedevano, ormai era diventato lo zimbello della scuola.

Mentre stavamo a mensa, Jason si avvicinò infuriato al tavolo con il volantino tra le mani.

<<che vuole dire questo?>> domandò ad Alycia. Io scoppiai a ridere, ma quando vidi la sua faccia mortificata e gli occhi pieni di lacrime mi sentii il ragazzo più stronzo di questo mondo, un verme.
Alycia era una ragazza dolce e da proteggere.

Ma ciò che è fatto è fatto, non si può più tornare indietro

Spazio autrice
Mi scuso per il ritardo, ma con la scuola, le interrogazioni e compiti in classe non ho tempo. Prometto che pubblicherò almeno un capitolo a settimana

AlyciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora