Parte 6

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La notte era ormai fonda, c'era solo la luce della luna e del braciere ad illuminarci. Il vento soffiava tra gli alberi creando un fruscio.
Quasi  tutti erano ritornati nelle loro tende. Eravamo rimasti solo io Anna e Stefy. Ci dirigemmo verso la nostra tenda, ma proprio mentre eravamo intende ad aprirla, sentimmo dei rumori provenire dall'interno.
<<erano dei cazzo di gemiti quelli?>> chiese ridendo la sottospecie di Barbie mentre apriva la tenda.
Quando vidi il ragazzo sopra a Lucy la mia vista si annebbiò. Quello non era un ragazzo qualunque, era Jason. Lucy stava scopando con quello che era il mio ragazzo. Era sicuramente un'allucinazione ,non poteva essere vero.
Rimasi immobile, i due sentendo le risate della brutta copia di Barbie, si girarono entrambi verso di noi. Gli occhi di Jason si spalancarono, ero schioccata, mi sentivo doppiamente tradita. Quel che era il mio ragazzo stava sopra a quella che era la mia migliore amica.
La vita mi giocava brutti scherzi, cosa avevo fatto di così grave da meritarmi tutto questo dolore, prima la morte dei miei genitori, ed ora sono stata tradita della persona che più mi fidavo, colui che mi è stato accanto, e mi ha strappato dei sorrisi    durante le  giornate "no". Scossi la testa facendo capire la mia delusione, e senza dire nulla scappai il più lontano possibile. Le lacrime scesero velocemente lungo le mie guance, mentre correvo senza una meta, andai a scontrarmi con qualcuno.
<<ehi tutto bene Alycia?>>  alzai lo sguardo e notai Daniel.
Feci la prima cosa che mi passò per la testa e mi buttai fra le sue braccia, lui senza esitare mi strinse in un caloroso abbraccio.
<<perché piangi Aly?>> domandò di nuovo.
<< se ti dicessi che ho appena visto il mio ragazzo scopare con la mia migliore amica, ci crederesti?>>  gli chiesi mentre lo guardai negli occhi, e per un attimo mi calmai.
Daniel si allontanò di scatto e incominciò a camminare con passo svelto verso l'accampamento.
<<dov'è quel coglione?>> chiese ad Anna e lei con sguardo curioso alzò le spalle.
Diede un occhiata veloce e individuò Jason, si avvicinò e gli diede un pugno diritto in faccia.
<<non avvicinarti mai più a lei>> disse infuriato.
<<vieni con me>> disse poi guardandomi.
Mi afferrò la mano, e mi lasciai guidare. Con lui mi sentivo al sicuro. Arrivammo in un bosco, la luce della luna illuminava appena i nostri volti. Ci sedemmo sul prato e mi sorrise.
<<che ne dici se dormiamo qui, sotto le stelle?>> chiese guardandomi negli occhi.
Passammo un po' di tempo a parlare del più e del meno, delle nostre passioni. Diciamo che iniziai a conoscerlo. Mi disse che sapeva suonare il pianoforte, e ciò mi colpì tanto perché anche mio padre era molto bravo.
<< mi ricordi tanto Dennis quando veniva da me in cerca di conforto>> disse sorridendo nostalgicamente.
<<eravate molto legati?>> domandai timidamente, sperando che non cambiasse umore.
<< tanto>> disse sorridendo
<< quando mia sorella si ammalò passai un intero mese in ospedale al suo fianco. Quel maledetto giorno decisi di andare a prendermi un caffè alla macchinetta nella sala d'attesa, quando ritornai la scena che vidi mi stracciò il cuore, mia madre era rannicchiata sul pavimento e piangeva a squarciagola mentre mio padre l'abbracciava. Corsi nella camera dove c'era mia sorella, ma lei non c'era. Andai dal dottore che mi comunicò che mia sorella non c'era più>> la sua voce fu interrotta dai singhiozzi.
<<Alycia>> disse
<<dimmi>> risposi
<<mi abbracci>> disse singhiozzando, era così fragile quando parlava di sua sorella.
Lo strinsi in un caloroso abbraccio e lui mi sussurrò all'orecchio
<<grazie>>.
<<ti va di rimanere qui questa sera?>> chiese sicuramente per cambiare argomento, ed io annuii.
Passammo un po' di tempo a parlare del più e del meno, delle nostre passioni. Diciamo che iniziai a conoscerlo. Mi disse che sapeva suonare il pianoforte, e ciò mi colpì tanto perché anche mio padre era molto bravo.
Mi stiracchia aprendo leggermente gli occhi, sorrisi guardando le braccia di Daniel avvolte ai miei fianchi e il suo petto che mi faceva da cuscino.
Era la seconda volta che dormivo con lui e non avevo incubi.
<< la smetti di fissarmi>> disse Daniel
<<non ti sto fissando>>risposi imbarazzata.
<<si vede lontano un miglio che vuoi saltarmi addosso>> disse lui con tono scherzoso.
<<sei solo un povero illuso>> risposi sorridendo.
Daniel si alzò di scatto e iniziò a farmi il solletico
<<cosa sono?>> disse ridendo
<<un povero illuso>> risposi, e lui continuò a solleticarmi sempre di più, stavo soffocando dalle risate.
<<Daniel basta>> dissi ridendo a squarciagola.
Quando lo guardai mi accorsi che il suo viso era a pochi centimetri dal mio, riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia pelle, i nostri sguardi si incrociarono, poi guardò le mia labbra si morse il labbro inferiore e disse
<<hai delle bellissime labbra>>
<< è meglio che torniamo all'accampamento>> dissi alzandomi di scatto.
<<si, però devo prima fare questo>> disse mentre sfiorò le sue labbra con le mie fino a farle unire in un ingenuo bacio a fior di labbra .
Dei brividi mi percossero tutta la spina dorsale. Dopo pochi secondi si staccò e mi guardò negli occhi, mi morsi il labbro inferiore per non sorridere.
<<non puoi bacarmi>> dissi
<<baciata? Ti ho sfiorato appena le labbra>> replicò.
Incominciai a seguire Daniel verso l'accampamento. Quando arrivammo la sottospecie di Barbie si precipitò su Daniel
<<dove sei finito? Ieri sera ti ho inviato cento messaggi>> disse con quella voce da oca in calore.
<<stavo con Alycia>> rispose indifferente.
Ad un tratto arrivò la preside che iniziò a fischiare per attirare la nostra attenzione.
<< ragazzi oggi faremo un gioco per migliorare i rapporti tra di voi>> annunciò entusiasta
<< ognuni ragazza deve pescare il nome del suo compagno di squadra>> aggiunse mostrando un sacchetto ,che probabilmente conteneva i nomi.
Quando arrivò il mio turno sperai con tutta me stessa che non mi capitasse quello stronzo di Jason. Pescai il nome e quando lessi ciò che c'era scritto mi sembrava uno scherzo del destino, mi sembrava essere una protagonista di un libro. Il mio compagno di squadra era Daniel.
Quando tutte le squadre furono formate la preside spiegò le regole del gioco, ne erano solo tre; collaborazione, fiducia e comunicazione. Era la tipica caccia al tesoro ma dovevamo stare legati l'uno con l'altro.
La preside diede il via al gioco e alcune coppie subito incominciarono a cadere, io e Daniel ci guardammo e scoppiammo a ridere
<<allora incominciamo a camminare, io avanzo col piede destro e tu con quello sinistro e poi viceversa>> incominciammo a camminare. Dopo un po di tempo trovammo la prima bandiera e la chiave per dividerci.
<<tutto bene?>> chiese all'improvviso Daniel, mi limitai ad annuire.
<<sei ancora arrabbiata per quello che hai definito bacio?>>
<<quello che ho definito bacio, era un bacio. E non dovevi assolutamente darmelo.>>
Daniel mi afferrò il polso e mi blocco contro un tronco di albero, era a pochi centimetri dal mio viso
<<se vuoi ti posso mostrare ciò che è realmente un bacio>>.
Il mio sguardo cadde involontariamente sulle sue labbra, ingoiai per tranquillizzarmi e gli diedi un pugno sul braccio.
Il suo sguardo si incupì e i suoi occhi divennero quasi neri
<< va fan culo tu e questa stupida caccia al tesoro >> disse, allontanandosi, con un tono che mi sembrava arrabbiato, quel ragazzo era così lunatico che mi faceva impazzire.

SCUSATEMI SCUSATEMI SCUSATEMI, ma non ho avuto tempo. È un periodo infernale con le ultime interrogazioni, gli ultimi compiti e per concludere il quadro con questo schifo di alternanza scuola lavoro.

AlyciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora