Parte 10

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Stavo parlano e scherzando con Mary, quando la musica terminò ed una luce illuminò un ragazzo ed una ragazza, si guardavano con uno sguardo che mi ricordava tanto quello dei miei genitori quando si scambiava occhiate romantiche, si vedeva lontano un miglio che erano innamorati. Ad un tratto il cielo fu illuminato da uno spettacolo pirotecnico il quale formava una scritta "vuoi essere mia moglie". La ragazza si girò commossa verso il suo fidanzato, lui era in ginocchio con uno scatolino contenente un anello, lei gli afferrò le mani e lo fece alzare, lo abbracciò forte e poi lo baciò.

<< si,si,si mille volte si... Ti amo Oscar>>.
I due si abbracciarono e una musica romantica si espanse per la festa.
Quando vedevo coppie così innamorate,felici, le immagini dei miei genitori mi riaffioravano nella mente. Erano una coppia così affiatata, ogni giorno innamorati più di prima. Anche dopo venti anni di matrimonio sembravano due adolescenti innamorati. Avevo sempre desiderato un qualcuno che mi guardasse come mio padre guardava mia madre.

Mentre osservavo quella coppia felice, una mano mi afferrò il polso

<<vuoi ballare Alycia>> disse Mat, mentre stavo per rispondere qualcuno mi afferrò e mi trascinò sulla pista da ballo.
Il suo viso era appena illuminato dalle luci, ma mi bastò quel poco che lo riconobbi.
Le sue iridi blu erano così chiare, limpide che mi rendevano impossibile arrabbiarmi.

<<Daniel ora vuoi pure allontanarmi da Mat?>> domandai, mi invitò a fare silenzio e cingendoti la vita iniziammo a ballare sulle note di quella romantica canzone.

I nostri sguardo si incontrarono, sembravano due calamite, fatti l'uno per l'altro. Cercavano sempre il momento adatto per unirsi, il blu nel azzurro, e come capitava ogni volta che le sue pozzanghere color mare si univano con le mie, il mio cuore incamiciò a minacciare di uscire dalla gabbia toracica.Daniel dolcemente mi spostò i capelli dal viso, questo semplice gesto provocò in me mille brividi che si espansero lungo la spina dorsale fino allo stomaco. Fimo ad allora credevo che quello che provavo quando baciavo Jason erano le così dette farfalle nello stomaco, ma mi sbagliavo di grosso. Credevo impossibile che un ragazzo
Con un gesto così semplice causasse in me quelle sensazioni. I nostri sguardi non si staccarono un secondo, eravamo così vicini, i nostri nasi si sfioravano e riuscivo a sentire il respiro solleticarmi le labbra. Molto delicatamente spostò la mia mano dal suo collo per poi farla unire con la sua, la portò al suo cuore, il quale batteva all'impazzita come il mio. Quel gesto mi fece estraniare dalla festa, in quel momento dimenticai delle migliaia di persone che ci circondavano, c'eravamo solo io e lui. Chiusi gli occhi, volevo tanto baciarlo, risentire il sapore , la morbidezza e il calore delle sue labbra. Purtroppo il cambio di musica mi riportò alla realtà, facendomi svegliare da quello stato di trance.
In un attimo i nostri corpi non erano più vicini, le nostre mani non erano unite e i nostri sguardi si staccarono. Senza proferire parola di allontanò.
Dopo nemmeno dieci secondi la mia attenzione fu catturata da Daniel il quale ballava, o meglio si strusciava con una ragazza . Quella immagine mi fece adirare molto, avevamo passato un bel momento, almeno credevo che le stesse sensazioni che avevo provato io le aveva provate anche lui, invece mi sbagliavo.

<<tuo fratello è un don Giovanni... Fin da piccolo, ha sempre fatto una strade di ragazze>> disse Mat poggiando una mano sulla mia spalla.

<<che stronzo>> dissi bisbigliano, sperando che Mat non mi avesse sentito .

<<credo che sia più divertente ballare, anziché vedere Daniel all'azione>> disse il ragazzo ridendo.

Mi condusse su una pedana rialzata e incominciammo a ballare, in una maniera più tosto spinta, volevo sfogare tutta la rabbia che avevo accumulato a causa di Daniel.

Mat mi stringeva sempre di più a lui, sentivo il calore della sua pelle a contatto con la mia, non provavo nemmeno lontanamente le sensazioni che avevo sentito quando ho ballato con quel coglione.
Mentre ballavo stretta al mio migliore amico, mi sentii osservata, mi girai alle mie spalle e i miei occhi incontrarono quelli di Daniel, mi stava osservando, avevo uno sguardo cupo, la mascella serrata, mi sembrava arrabbiato. Di scatto si alzò e si precipitò da noi.

<<Alycia scendi>> ordinò con voce severa

<<che vuoi>> risposi arrabbiata.

<<scendi altrimenti ti trascino con la forza>>

Non ebbi il tempo di controbattere che mi prese tipo sacco di patate e prima di scendere dalla pedana disse: <<amico non permetterti mai più si sfiorarla>> .

Mi trascinò fino ad un luogo in disparte dalla festa, tranquillo e senza musica.

<<che problema hai?>> urlai arrabbiata.

<<nessuno>> rispose

<<allora perché vuoi rovinarmi la vita?Sai sei arrivato un po tardi, la mia vita è stata rovinata sei anni fa>> dissi con gli occhi lucidi.

<<non voglio rovinarti la vita.>> disse asciugando una mia lacrima.

<<allora perché non ti fai i cazzo tuoi e mi lasci in pace?>> urlai infuriate mentre gli scacciavo la mano dal mio viso.

<<perché sei vai a fare la puttanelle con tutti dopo il nome della mia famiglia viene infangata e non voglio che questo accada.
Quindi fai meno la Troia così ti lascio in pace.>> nessuno mai mi aveva parlato in quel modo, ero infuriata, non ci vidi più dalla rabbia, gli diedi uno schiaffo sulla guancia così forte da lasciargli il segno. Si portò una mano alla guancia e mi guardò con sguardo cupo e la mascella serrata, si voltò di spalle e se ne andò.
Ritornai alla festa, c'erano meno persone siccome si era fatto molto tardi, tutto il mio gruppo era riunito intorno a dei tavolini, mi avvicinai.

<<Aly dove eri finita?>> disse Mary guardandomi l.

<<sono andata un momento in bagno>> memtii.

Mi sedetti tra Mary e Mat e incominciai ad ascoltare la loro conversazione. Dopo un minuto dal mio arrivo si unì a noi anche Daniel.

<<ehi amico che hai fatto? Chi ti ha dato una sberla>>  disse Ban curioso.

<<non sono fatti tuoi>> rispose Daniel scontroso.

Il segno rosso era ancora più intenso, mi scappò un risolino ,se lo aveva meritato.

<<Aly sei stata tu?>> mi chiese Met sussurrandomelo all'orecchio.

<<no>> mentii per la seconda volta.

<<ragazzi sono le cinque e mezza passate, che ne dite di tornare a casa?>> propose Lara. Tutti si alzarono e ci dirigemmo verso le auto.

<<Mat mi puoi accompagnare a casa?>> gli domandai, non mi andava affatto di stare in macchina con quello stronzo.

<<sì certo. Aly sai che di me puoi fidarti vero? Se hai qualche problema con Daniel puoi dirmelo, magari ti aiuto a risolverlo . Lo conosco da un bel po' e so come farlo ragionare.>>  disse preoccupato.

<< non preoccuparti>> risposi salendo in macchina.

Arrivai a casa dopo dieci minuti.

<<buona notte Aly>> disse Mat baciandomi una guancia.

<<notte>> risposi mentre stavo uscendo dall'auto.

<<Aly per qualsiasi cosa io ci sono>> disse prima di mettere in moto l'auto e andarsene.

AlyciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora