Patre 22

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<<È stato fantastico>> parlai senza pensare, Daniel mi guardò,sorrise per poi poggiare le sue morbide labbra sulle mie

<<Ci vendiamo domani mattina piccola>> disse facendo unire le nostre labbra in un tenero bacio prima di lasciare la mia camera.

Il mattino successivo mi svegliai particolarmente di buon umore, finalmente dovevamo partire tutti insieme per Miami.
Un profumo delizioso di dolce invase le mie narici, e dopo pochi secondi la porta della mia camera si spalancò facendo spazio alla figura alta e possente di Daniel che reggeva un vassoio pieno di cibo.

<<buongiorno, ti ho portato la colazione>> disse poggiano il vassoio sul comodino.
<<grazie>> risposi sorridendo, questo piccolo e inaspettato gesto mi fece scoppiare il cuore di gioia.
Gli feci segno di sedersi al mio fianco, quando mi raggiunse poggiai le mie labbra sulle sue, le sue mani mi cinsero i fianchi portandomi ancora più a se, le mie iniziarono a vagare tra i suoi capelli, la sua lingua chiese l'accesso alla mia bocca che non gli negai e dopo pochi secondi stava ballando un valzer di piacere con la mia.
Qualcuno bussò alla porta interrompendo il nostro momento, ci staccammo in un attimo, e le figure di Lory ed Antony si fecero spazio all'interno della camera .

<<siete pronti? Vi accompagnano all'aeroporto>> parlò Antony con una nota di preoccupazione nella voce.

<<cinque minuti>> risposi sorridendo, i due annuirono e lasciarono la camera.

Mi alzai dal letto per dirigermi in bagno, ma ad un tratto la voce di Daniel echeggiò nella stanza:
<<aly sai vero che dovrai lasciare Mat>>
Gli lanciai uno sguardo furtivo e risposi
<<e tu devi lasciare Shay>>, egli sorrise
<<non ci pensò due volte>> disse prima di uscire dalla camera.
Arrivammo all'aeroporto dove già ci attendevano i nostri amici.
Appena vidi Mat volevo mettere le cose in chiaro, lo volevo tanto bene ma solo come un amico, e solo l'idea di farlo del male mi da rabbia.
<<Mat possiamo parlare un momento?>> chiesi.

<<sì certo>> disse afferrandomi la mano allontanandosi dal gruppo.

<<volevo mettere le cose in chiaro, ti voglio un mondo di bene e non voglio farti soffrire, io sono innamorata di un altra persona>> parlai tutto ad un fiato, ho sempre preferito fare le cose istintivamente, proprio come quando da bambina dovevo togliere il cerotto il quale lo strappavo subito in un colpo solo.

<<okay>> si limitò semplicemente a dire un semplice e flebile "okay", nei suoi occhi si poteva leggere la delusione, mi sentivo tanto in colpa, ma non potevo illuderlo ancora di più.
Alzi lo sguardo e vidi Danile attaccato come una cozza a Shay, ciò mi causò tanta rabbia, come al solito si stava comportando come un ipocrita, un bugiardo.
Lo guardai perplessa, mi sentivo una stupida, cosa mi potevo aspettare? Che dicesse a tutti che stavamo insieme? O meglio la vera domanda era : ma stavamo realmente insieme?

Anna mi sventolò le mani davanti al viso facendomi tornare sul pianeta terra, <<ehi, tutto bene?>> chiese con sguardo dispiaciuto mentre guardava la scena dei due "piccioncini" .
Mossi il capo, e con un sorriso più falso di una banconota da quindici euro dissi <<si tutto bene>>.

Una voce metallica avvisò il nostro volo, così ci dirigemmo verso l'aereo.

Io ed Anna abbiamo la stessa fila, con avanti i due "piccioncini". Non poteva andare meglio.
L'hostess iniziò a spiegare nel caso di emergenza cosa dovevamo fare. Quando l'aereo cominciò a partire, ero elettrizzata e mi agitai sul sedile.
Mary dal sediolino posteriore urla con voce entusiasta
<<andiamo a Miami!>>.

Il volo durò qualche oretta, per tutto il tempo Daniel è stato appiccicato a Shay, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
Scendemmo dall'aereo e ci dirigemmo a recupero dei bagagli.
Aspettai il mio, e quando lo riconosco, lo affermo. Era più pesante di quando ricordavo, ma delle braccia possenti non tardarono ad afferrarlo, e a poggiarlo sul pavimento. Mi voltai e lanciai uno occhiataccia a Daniel <<ce la facevo>> dissi sicura. Lui sorrise divertito dalla mia risposta <<non credo proprio piccola>> sussurrò al mio orecchio per poi spostarmi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
Rabbrividii, mi causava sempre uno strano effetto , anche quando mi sfiorava solamente.
Si avvicinò sempre di più alle mie labbra, ma mi scansai ed incominciai a camminare verso l'uscita dove già c'erano gli altri.
All'uscita dell'aeroporto c'erano tre taxi che ci aspettavano, ci dividemmo e partimmo verso la casa dove dovevamo soggiornare.
Stavo per salire con Anna e Mary ma Danile spinse dentro l'auto Shay ed afferrò la mia mano portandomi con lui.

AlyciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora