Parte 13

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La mattina successiva mi alzai di buon umore, andai in cucina per fare colazione, trovando Daniel già seduto.

<<giorno>> saluto passandogli al fianco.
<<giorno>> disse con voce impastata dal sonno.
Aprii il frigo prendendo il succo di arancio.

<<non sono ancora rientrati>> dissi riferendomi a Lory ed Antony.

<<no, non ancora>> disse tenendo lo sguardo fisso sul cellulare.

<<che facciamo?>> domandai scocciato, siccome quel giorno non c'era la scuola.

<<cosa vuoi fare>> disse sorridendo mentre poggiò il cellulare sulla tavola.

<<usciamo?>> proposi.

<<sai io conosco molti modi per intrattenerci qui a casa>> disse malizioso.

<<non fare lo stupido e vatti a preparare>> ordinai con aria dura prima
Che scoppiassi a ridere.

<<non prima di aver ricevuto un tuo bacio>> disse afferrandomi l'avambraccio e trascinandomi a pochi millimetri da lui per poi baciarmi dolcemente.

Quella mattina faceva molto caldo e nel cielo splendeva forte il sole, decisamente l'estate si stava avvicinando come anche la fine della scuola superiore, e ciò voleva dire solo una cosa, che gli esami si stavano avvicinando e dovevo assolutamente studiare.
Decisi di indossare dei semplici pantaloncini in jeans, una t-shirt bianca con un immagine che raffigurava dei binari, una felpa, e in vita legai una camicia a quadroni blu.

Daniel

Voleva divertirsi? La mia intenzione era di farla divertire come una bambina e renderle quel giorno indimenticabile.
Andai in garage e presi le vecchie bici, ebbi un pugno al cuore quando presi quella di mia sorella, e alcuni ricordi mo riaffiorarono.
La voce di Alycia mi portò alla realtà.

<<cosa dobbiamo fare con quelle?>> domandò, era esageratamente bella come al solito, ma quel pantaloncini le faceva proprio un gran bel culo.

<<oggi niente macchina, usciamo con questa>> dissi guardandola, lei sorrise e si vedeva lontano un miglio che era euforica.

Salì in sella alla bici di mia sorella e la mia espressione mutò.

<<volevi tu quella rosa?>> chiese sorridendo, ignara di chi fosse la proprietaria.

<<ti sembro un tipo da bici rosa?>> chiesi mostrando i muscoli, e lei rise, la sua risata era come una droga, un suono più bello non l'avevo mai udito.
Uscimmo dal garage

<<ti va una corsa>> proposi , non mi rispose ma incominciò a pedalare velocemente.

<<hai barato, imbroglia non ero pronto>> dissi ancora immobile.

<<piagnucolone non lamentarti e pedala >> disse ridendo.

Incomincia a pedalare

<<sei una lumaca>> continuava ad urlare Alycia.
I suoi pantaloncini le fasciavamo alla perfezione il sedere,  i capelli sciolti svolazzavano liberi nell'area, quella immagine di lei così spensierata e sexy era a dir poco paradisiaca.
<<tanto non riesci a prendermi >> canticchiava lei mentre pedalava.
In realtà non volevo raggiungerla, perché la scena di lei che correva felice e spensierata come una bambina mi piaceva troppo. 

AlyciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora