Parte 14

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Daniel
Non potevo crederci ai miei occhi, lei stava lì e non era un sogno, il mio primo è unico amore era ritornata in città. Come al solito quando stavo con lei mi dimenticavo di qualsiasi cosa che ci circondava, esistevano solo io e lei.
Era diventata ancora più bella e sexy, le sue labbra mi riportavano ricordi molto piacevoli.

<<ti va di andare a fare due passi>> propose con il suo splendido sorriso, dio quanto era bella!
Senza esitare accettai subito e in un minuto lasciai con lei la gelateria.

<<cosa hai combinato in questi anni, don Giovanni?>> disse ridendo la mia bellissima Shay.

<<nulla in particolare... Tu più tosto?>> chiesi sorridendo

<<ho passato gli ultimi tre anni in Italia e mi sono abbuffata di pizza>> disse ridendo, l'adoravo spruzzava allegria e sensualità da tutti i pori.

Facemmo una lunga passeggiata a central park. Mi sentivo veramente bene, mi mancavano questi momenti.
Vidi un carretto dello zucchero filato, e come dimenticare che lei lo adorava?

<<vengo subito , non muoverti>> dissi sorridendo, e lei annuì.

Mi avvicinai al carretto e presi due zuccheri filati. Quando le porsi la nuvola di zucchero i suoi occhi brillarono e un sorriso rese il suo viso ancora più bello.

<<te ne ricordi ancora>> disse baciandomi una guancia

<<come potrei dimenticare la tua ossessione dello zucchero filato>> dissi scherzando.

Mentre lo stava mangiando la mia attenzione cadde sulle labbra, aveva una voglia matta di baciarla. Shay mi guardò e sorrise, mi bagnai le labbra a causa della bocca secca e la voglia di baciarla e lo stesso fece anche lei, e quel gesto fu un via libera per me, feci unire le nostre labbra un un bacio timido, lei socchiuse le labbra permettendomi di insinuare la mia lingua e con la sua iniziarono a danzare, da un bacio semplice divenne un bacio passionale e pieno di desiderio.

<<mi sei mancato>> disse lei prima di far riunire le mostre labbra.

<<andiamo a casa mia>> aggiunse, ed io accettai immediatamente.

In un istante la spinsi sul letto e baciandola ogni centimetro del suo colla le tolsi la maglietta, spostai la bocca dal collo al ventre lasciando tanti piccoli baci fino ad arrivare all'elastico dei pantaloni che in un secondo si aggiunse alla sua maglietta sul pavimento. La stessa fine fecero anche il reggiseno e lo slip. Le sue mani si posarono sui miei pantaloni e incominciò a spogliarmi. Infilò il pollice nell'elastico dei miei box sfilandolo così da lasciare libera la mia erezione che pulsava.
Presi un preservativo che porto sempre con me e lo misi.
Mi distesi su di lei e incominciai a baciarla per poi entrarle dentro.
Spingevo... Spingevo sempre più forte facendola godere ogni attimo di più.
Presi il suo viso tra le mani e lasciai un bacio sulle sue labbra. Appoggiai le mani sulla testiera del letto e ripresi a muovermi sempre più forte, facendo sbattere il letto al muro.
Quando capii che era sul punto di venire proprio come me spinsi ancora più forte e più a fondo facendomi venire.

<<dio mio>> sussurrò lei.
Uscii da lei dandole un bacio sulla fronte.
<<devo andarmi a fare una doccia>> dissi a Shay e lei annuì mostrandomi il bagno.

Entrai nella doccia e iniziai a far scorrere l'acqua sul mio corpo, dopo un pò entrò anche Shay.

<<ti va il secondo giro?>> chiese sorridendo maliziosa, e senza pensarci una volta in più incomincia a baciarla e a palparla il seno.

<<ti posso fare una domanda?>> chiese staccandosi un minuto dal bacio, io mi limitai ad annuire, ero troppo concentrata a stuzzicargli i capezzoli.

<<ah.... Chi era quella ragazza>> disse tra gli ansimi.

La mia mente ad un tratto prese lucidità e tanta rabbia si espanse nel mio corpo. Avevo lasciato Alycia da sola, me n'ero totalmente dimenticata di lei.

Mi catapultai fuori dalla camera e in un instante mi vestii e mentre stavo per uscire di casa Shay mi afferrò il braccio .

<<dove vai ?>> chiese

<<dalla mia Aly.... Dalla mia sorellastra>> dissi correggendomi, le diedi un bacio e scappai via.

Andai alla gelateria ma come previsto non c'era, d'altronde erano passate ben sette ore. Mi dovevo far perdonare, mi sentivo uno
Schifo, uno stronzo. Presi due pizze e con il cuore che batteva a mille entrai in casa, né in cucina né in salone c'era, salii al piano superiore e bussai alla sua porta.

<<avanti>> disse con voce flebile.

Entrai in camera e lei era lì stesa sul suo letto con gli occhi arrossati; aveva pianto? Perché ? Mi sentii ancora più uno stronzo, mi avvicinai e dissi

<<Aly mi dispiace ma...>> non riuscii a completare la frase che furiosamente mi interruppe.

<<esci fuori dalla mia camera >> urlò furiosa.

<<posso spiegarti>> cercai di giustificarmi ma lei mi interruppe per l'ennesima volta.

<<subito>> urlò, era molto furiosa, feci quello che mi disse e uscii dalla sua camera.

Entrai nella mia ed ero a dir poco incavolato con me stesso, in quel momento mi odiavo più di quanto mi odiasse lei.
Dovevo farmi perdonare, non potevo stare lontano da lei, avevo bisogno di abbracciarla e coccolarla, avevo bisogno di stringerla tra le mie braccia.
Scesi al piando di sotto e presi la bottiglia di brandy dalla collezione di mio padre e iniziai a bere, mi scolai tutta la bottiglia in un istante... Stavo male ed ero ubriaco. Corsi in camera di mia sorella, ogni volta che ero arrabbiato mi rifugiavo in camera sua e parlavo con lei.

<<ehi Dennis, ne ho combinata un altra>> dissi

<<perché non ne faccio una buona? A
Lei ci tengo, eppure quando ho visto Shay me ne sono totalmente dimenticata della sua esistenza. Ti ricordi Sahy la mia prima e unica vera fidanzata, quella che tu tanto odiavi? Credo che andresti molto d'accordo con Alycia avete lo stesso carattere. Sai è a dir poco stupenda, ha delle labbra paradisiache, Dio come vorrei baciarla... Credo che ora mi odia, l'ho lasciata sola in quella gelateria, e se quel cameriere stronzo l'ha toccata? Giuro io ammazzo tutti>> dissi tutto d'un fiato.

<< Dennis perché non ci sei più, ho bisogno di un tuo consiglio>> dissi mentre una lacrima irrigò il mio viso.

Ad un tratto la porta si aprì e la figura dei mei genitori si fece spazio nella camera.

<<oh finalmente siete rientrati, vi siete ricordati che avere una casa, un figlio. Da quando è morta lei non state quasi mai a casa>> dissi indicando la sua foto che avevo tra le mani.

<<sapere scappare è da codardi, che bei genitori che lasciano il proprio figlio solo a casa per intero mesi solo perché sono dei codardi e hanno paura di rientrare a casa e di far riaffiorare dei ricorsi>>

<<Daniel sei ubriaco>> disse mio padre con tono severo

<< ecco, ora vuoi farmi la ramanzina così forse ti senti più responsabile? Credimi rimani sempre un padre di merda sempre assente>> dissi senza nemmeno pensare, ad un tratto la mano di mio padre si posò bruscamente sulla mia guancia, mi aveva appena dato uno schiaffo. Rimasi lì impalato a guardare i miei genitori che mi guardavano con uno sguardo amorevole.

<<secondo te non è da codardi ubriacarsi>> disse mia madre con tono severo e autoritario.

Mi alzai di scatto e lasciai la camera di mia sorella per entrare nella mia, nel mentre la mia attenzione fu attirata da Alycia che saliva le scale con una ciotola di cereali tra le mai, i nostri sguardi si incrociarono, e mi sentii per un attimo bene .

<<tu, brutta lurida puttanelle mi raccomando vatti a fottere Mat, oppure quel cameriere che ti spogliava con gli occhi>> sputai tutto d'un fiato. Alycia mi diede uno schiaffo molto forte che mi fece girare il viso.

<<puttanelle non lo dici a me ma a quelle troie che ti fai ogni giorno>> disse infuriata mentre sbatteva la porta della sua camera e scomparve a suo interno.

AlyciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora