chapter 2

201 8 2
                                    

"Give a little time to me. We'll burn this out
We'll play hide and seek. To turn this around and all I want is the taste
That your lips allow
My my my my give me love"

-Give me love, Ed Sheeran

Capitolo 2

Eccomi qui, a guardare il cielo nero completamente colmo di stelle, sdraiata sul verde prato del mio giardino. Guardo come brillano, ma ne noto due sole in un angolo, poco luminose. Subito non posso fare a meno di associarle ai miei genitori.

Mi piace pensare che loro siano qui accanto a me a sorvegliarmi durante il giorno e la notte. Mi rilasso sotto questo bellissimo spettacolo luminoso e inizio a pensare. Penso a molte cose, fatti accaduti poco prima. Faccio fatica a credere a ciò che è successo.

Due occhi color nocciola. Questa è la cosa che maggiormente ricordo. Due occhi profondi, in cui puoi facilmente perdertici dentro. Era come se mi scavassero dentro l'anima, nel profondo del mio cuore. Non riesco a togliermi quell'immagine dalla mia mente. Non so se sia stato un bene uscire sola la sera per le strade della città, o un male...

Flashback
«Dan, andiamo in quel negozio?» chiedo a mio fratello. Stiamo facendo un giro in centro, oggi abbiamo deciso di mangiare al Mc, quindi dopo una bella mangiata di panini e patatine, camminiamo per le strade della cittá.
«ok!» risponde lui sbuffando leggermente.

So che a lui non piace molto fare compere, ma ho bisogno di vestiti se non voglio uscire nuda! Entriamo nel negozio e mi precipito verso i jeans. Ci sono molti vestiti carini, ma niente del mio genere. Io preferisco abiti comodi come felpe o leggins. Mi chiedo come fanno le altre ragazze a camminare vestite con poco e niente e con quei tacchi altissimi che solo a guardarli ti fanno già male i piedi. Prendo alcune magliette e dei jeans, mi dirigo al camerino trascinando Daniel con me per avere un parere.
Dopo averlo fatto disperare abbastanza, ci avviamo alla cassa per pagare.

«ti sei divertito fratellino?!» chiedo scherzosa a lui una volta usciti fuori da quel negozio «si molto! Non vedo proprio l'ora di rifarlo!» risponde lui allo stesso modo. Subito dopo ci guardiamo negli occhi ridendo come dei matti.

Mi mancavano momenti come questi, in cui io e mio fratello nom facevamo altro che ridere anche per le cose piú stupide, combinandone una dopo l'altra. Come quella volta in cui da piccolini, io e lui avevamo imbrattato le pareti della casa con la pittura sulle nostre piccole manine.

Ad interromperci è il cellulare di Daniel che inizia a squillare. Lo tira fuori dalla tasca e risponde «pronto?...si, certo...proprio adesso?!...ok, sto arrivando!» termina la chiamata sbuffando.
«Effy, io ho un impegno urgente, scusami tanto! Devo proprio andare!» si scusa con me «ce la fai a ritrovare la strada di casa?!» mi chiede dolcemente «si, tranquillo. In caso prendo un taxi» gli rispondo io «ok, allora a dopo!» e dopo esserci salutati, mi lascia sola andandosene via.

Decido di fare un giro in centro. Tornerò a casa tra un pò, prima che faccia buio in modo da non perdermi e confondermi piú di quanto lo sia già.
Comincio a conoscere nuove cose di Phoneix. Per le strade vedo camminare felici coppiette, due genitori con il loro bambino e ciò non fa altro che deprimermi. Da quando tutto è successo mi sento sola ed è come se mi mancasse una parte di me, come se me l'avessero strappata via in un soffio.

Decido di guardare altrove continuando a camminare per le vie. Vedo molti negozi famosi qui in centro e mi avvicino leggermente per guardarne le vetrine, dato che non posso permettermi neanche una maglietta lí dentro.

Dopo aver dato un altra occhiata in giro decido di tornare a casa dato che sono giá le 6:00 del pomeriggio.
Lungo la via vedo un bar. Potrei andare a chiedere informazioni per la strada! Mi avvio verso di esso ed entrando sento solo puzza di alcol e fumo. Forse non è stata una buona idea!

Nel momento esatto in cui entro, tutti mi lanciano delle strane occhiatacce. Mi sento a disagio!
Vedo solamente uomini dall'aria non molto amichevole che bevono e parlano tra di loro. Il luogo non promette nulla di buono.
Ingoio il groppo in gola e mi avvio verso il bancone, cercando invano di far sparire quella brutta sensazione.
Ad accogliermi è un uomo barbuto e abbastanza robusto sulla sessantina.

«emh, mi scusi. Potrei avere un informazione?» chiedo gentilmente. L'uomo mi guarda malamente per poi sghignazzare.
«bellezza, sei venuta nel posto sbagliato» l'uomo pronuncia questa frase con un ghigno inquietante mettendomi i brividi.
«non dovresti girare sola la sera» detta questa frase mi volto guardando oltre la finestra, notando il cielo ormai buio.
Forse era meglio non entrare in questo bar, mi sarei dovuta accontentare della mia memoria!

«bene, a-allora io v-vado..» dico balbettando e indicando l'uscita.
Mi giro e, neanche il tempo di fare un passo che mi si parano davanti tre uomini robusti e malconci.
«dove credi di andare ragazzina?!» mi chiede uno di essi. «vieni con noi» non mi lasciano neanche dare una risposta che mi prendono per il braccio portandomi verso una porta infondo al locale. La paura e l'ansia mi assalgono. Cerco di divincolarmi, ma i tre sono abbastanza forti.

«lasciatemi andare» dico con sicurezza e rabbia.
«non essere aggressiva, vedrai che ora ti diverti» sghignazzano loro.
Aprono la porta e capisco che conduce fuori dal locale in un vicolo cieco e buio.
«ora sta ferma e non urlare» mi dice uno di loro.
Sento subito la mia schiena a contatto con il muro, dopo avermici sbattutta con forza ed avermi causato dolore. Produco un gemito strozzato e chiudo gli occhi sperando che tutto questo sia solo un brutto incubo.

Uno di quegli uomini mi mette le mani addosso e non posso fare a meno di esserne disgustata. Quelle viscide e sporche mani vagano per tutto il mio corpo non lasciandolo per un secondo.
«Basta vi prego!» grido io contro di loro.

Succede tutto troppo in fretta. Quando credo che ormai il peggio sia arrivato, d'un tratto accade una cosa inaspettata.
Una persona con il cappuccio in mezzo a quel buio corre verso di noi e in un attimo riesce a colpire i tre uomini. Non so che fare, sono solo ferma immobile a guardare la scena che mi si presenta davanti. Vedo lo sconosciuto prendere a pugni gli uomini, uno dopo l'altro.

«ehi ragazzo, non ti conviene immischiarti» egli non risponde, passa direttamente alla violenza colpendolo con un pugno dritto in faccia.
Una volta aver steso i tre uomini si gira per qualche secondo a guardarmi, ma non riesco a decifrare il suo viso, dato che è coperto dal cappuccio.

Vorrei solo ringraziarlo chiunque fosse, per avermi difeso e salvata, ma proprio quando sto per aprire bocca e avvicinarmi a lui, scappa correndo veloce.
«aspetta!» urlo correndogli incontro, e proprio quando svolta l'angolo ne perdo le tracce lasciando che la confusione si faccia spazio nella mia mente.

Non so chi fosse, quale fosse il suo nome o altro. Solo una cosa sono riuscita a scorgere in tutto quel buio che avvolgeva la sera: due splendidi occhi color nocciola che brillavano di lussuria, cosí misteriosi che non riuscirò facilmente a cancellarli dalla mia mente.

~to be continued~
Giulia~

~~~~~~~~~~~~~~~~
Spazio autrice:

Beeeene...io spero veramente che questa storia vi stia interessando perché ci tengo molto e ho tantissime idee in mente. Grazie a tutti quelli che stanno leggendo questa storia e che mi supportano.
Se vi sta piacendo cliccate su quella bellissima stellina in basso per favore e soprattutto commentate, ci tengo a conoscere il vostro parere.

Un bacio
Giulia~

Undercover ||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora