chapter 33

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Attenzione, i fatti da me raccontati in questo capitolo sono frutto della mia fantasia, niente di tutto questo è reale. Detto ciò, buona lettura! Giulia~

Capitolo 33

«vuoi sapere dove ti trovi?» mi chiede Charlie, seduto a gambe incrociate di fronte al vetro. Io sono nella sua stessa posizione e annuisco in risposta.
«ti trovi all'Altro Lato» mi dice e io non ho la minima idea di cosa lui stia dicendo.
«ovvero?» chiedo volendo saperne di più.

«anni fa, qui a Phoenix, fu fondata un'organizzazione internazionale, poiché la città stava cominciando ad autodistruggersi da sola. Le persone che ci vivevano erano dei vandali, circolava moltissima droga e le morti erano davvero tante, troppe» comincia cosi il racconto del moro. Io lo guardo facendogli segno di continuare.

«per evitare che la città cadesse in rovina, due uomini molto amici tra di loro, e con una buona visione del futuro, decisero di mettere in piedi questa organizzazione di spie. Grazie a questi due uomini Phoenix è tornata a risplendere. L'organizzazione aveva spie in ogni dove e qualsiasi cosa brutta accadesse, riuscivano a risolverla entrando sotto copertura, ripulendo la città dai vandali» e in me sorge un dubbio.

«quindi voi...siete spie?» gli chiedo cercando di comprendere il suo racconto.
«esatto, adesso ci arrivo» mi dice per poi continuare.

«dicevo, l'organizzazione andava alla grande e chi ne faceva parte era entusiasta di salvare tutte quelle vite e quelle persone. Ma la pace non durò a lungo purtroppo» lo sguardo di Charlie si fa cupo e mi guarda intensamente.

«i due uomini, i due fondatori, non avevano le stesse opinioni riguardo i metodi di trattamento dei 'prigionieri'. Uno dei due voleva che pagassero per i loro crimini punendoli, l'altro diceva che sarebbe stato sufficiente tenerli rinchiusi a vita. Loro erano migliori amici, sapevano tutto l'uno dell'altro. Il primo dei due uomini era talmente accecato dalla rabbia e dalla vendetta, che riuscì a rompere quella forte amicizia che li legava da anni, dichiarandogli guerra. Cosi da quel momento di puro odio, nacque una nuova organizzazione, oltre quella già esistente. Esattamente quella in cui adesso ti trovi» mi dice e io capisco subito di chi sta parlando.

«Rick, lui è l'uomo che ha messo fine a quella amicizia. Giusto?» chiedo totalmente presa dalla storia. Charlie annuisce in risposta.
«ma, chi è l'altro uomo di cui mi hai parlato?» chiedo accigliando le sopracciglia. Il ragazzo emette una piccola risata amara.
«Jace O'Brien» alla sua risposta mi vengono in mente le parole di Colton, che chiama con quel cognome Stiles.

«e lui dove si trova adesso?» chiedo essendo sicura di conoscere già la risposta.
«Rick lo ha ucciso un mese fa» dovevo aspettarmelo.
«Jace chiamò la sua organizzazione il Lato Destro, possiamo definirle 'spie buone', per chiarire il concetto. Rick, invece ne fondò un'altra chiamandola, appunto, l'Altro Lato. Qui vi sono le così dette 'spie cattive'» cerco di raccogliere tutte queste informazioni nella mia testa, che in questo momento sta esplodendo, dalle mille domande che si pone.

«e tu come ci sei finito qui? E perché dici di essere come i miei genitori? Cosa centrano con tutta questa storia?» gli chiedo alzandomi in piedi a seguito dei suoi movimenti.
«tempo al tempo Effy. Ti prometto che ti racconterò tutto, ma per oggi basta cosí» mi dice dolcemente. Penso sia l'unica persona veramente gentile qua dentro.

A proposito di gentilezza, Colton Haynes fa il suo ingresso dalla porta della stanza e guarda me ed il ragazzo davanti con aria sospetta.
«basta cosi Charlie, per sta sera puoi andare» dice al moro che mi lancia uno sguardo che fa intendere le parole 'fa attenzione', per poi uscire da quella porta.

«piccola, so che ti senti disorientata e chiusa in gabbia, ma guarda il lato positivo» mi dice con uno strano sguardo.
«e quale sarebbe?» chiedo derisoriamente.
«almeno non morirai subito. Prima che questo accada, dobbiamo farti molte domande e inoltre mio padre già ti adora. Gli piaci, e forse ti risparmierà se ti unirai a noi» mi dice facendomi un occhiolino. Io lo guardo disgustata per poi pronunciare un duro e gelido 'mai'.

«cambierai idea. Adesso vieni con me, dobbiamo andare in un posto» dice aprendo la cella in vetro attraverso una carta magnetica che passa davanti la serratura tecnologica. Questa potrebbe essere l'unica possibilità di fuga.

«non pensare di riuscire a scappare tesoro» mi dice mostrandomi delle manette, come se mi avesse letto nel pensiero. Continuano a trattarli come se non contassi nulla, ma in effetti forse è proprio cosi. Non valgo nulla.

Colton mi mette le manette e poi mi dirige insieme a se stesso, verso la porta di uscita. Appena usciamo ci ritroviamo in una grande sala, che penso sia quella principale.
«questa è la sala grande» mi dice il ragazzo confermando la mia ipotesi. Poi camminiamo lungo un corridoio abbastanza largo, dove alle pareti ci sono molte porte. Colton ne apre una e successivamente mi fa segni di entrare. Io entro con insicurezza.

Questa stanza è molto grande. Ci sono due lunghi tavoli disposti al centro e tante, davvero tante persone.
«qui è dove verrai ogni giorno a mangiare durante i pasti. Siederai sempre accanto a me e se cercherai di scappare....un proiettile in testa e muori» mi dice severamente Colton. Io lo guardo non preoccupandomi minimamente della sua minaccia. Ormai ho sofferto cosi tanto che non mi importa di morire.

Colton mi scorta fino ad una sedia, per poi mettersi accanto a me a tavola. Mi guardo intorno notando per lo più uomini, le donne sono davvero poche.

«quindi tu sei la famosa Effy Sharman. Mi avevano detto che eri sexy, ma ora che ti vedo dal vivo mi stanno venendo pensieri che neanche ti immagini» Mi rivolge parola un ragazzo seduto di fronte a me. Io lo guardo disgustata, sentendo le risate di tutti qui intorno, persino quella di Colton.

«oh davvero? Peccato che quei pensieri rimarranno tali, coglione di merda» rispondo io furiosa. Tutti ragazzi seduti vicino a me, che hanno ascoltato la nostra 'conversazione', emettono un boato che fa innervosire il biondo che mi ha parlata.
«Haynes, non ci avevi detto che era aggressiva» dice quest'ultimo.
«infatti, non lo era Hemmings» risponde Colton.

«per quanto durerà tutta questa storia?» chiedo incenerendo il moro con gli occhi.
«fino a che non morirai. A meno che tu non ti unisca noi, ovvio» mi risponde
«non lo farò mai. Avete ucciso la mia famiglia e siete delle persone orribili. Non sarò mai una di voi» dico con voce glaciale.

«questo è tutto da vedere» io distolgo lo sguardo dai suoi occhi.
«beh, io ce la vedo nei panni di una dell'Altro Lato. Sarebbe ancora più sexy» dice il biondo guardandomi con occhi maliziosi.
«e io invece ti vedrei bene con un pugno in faccia» gli rispondo di rimando.
«sappiamo tutti e due che mi trovi affascinante» mi dice modestamente. In effetti non gli si può dire che è un brutto ragazzo, ma è disgustoso.
«evito di commentare» dico facendo un sorriso di scherno.

«Luke, come procede la missione?» chiede Colton al ragazzo, cambiando discorso.
«piuttosto bene, siamo riusciti ad uccidere gli uomini del Lato Destro che si erano infiltrati per riprendersi ciò che gli avevamo rubato anni fa» ascolto con attenzione la loro conversazione per cercare di capire bene quale sia il loro scopo.

«perfetto, tutto sta andando come programmato. Se continuiamo così, O'Brien morirà entro questi giorni di una morte atroce»
E qui il mio cuore inizia a pesarmi sul petto.

~to be continued~
Giulia~

Undercover ||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora