chapter 13

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«si, avevi ragione. È stato Rick a causare quell'incendio e ad uccidere i suoi genitori» rimango sconvolta dalla frase appena detta. È ovvio che si stesse riferendo ai miei genitori! A chi altri è stata tolta la famiglia a causa di un incendio?!
Dallo sconvolgimento le ginocchia non reggono e cado a terra provocando un rumore. I due al sentire quest'ultimo, si girano nella mia direzione.

«cazzo, Effy» dice in un sussurro Stiles stringendo i denti tra di loro. Io li guardo scioccata. Non posso credere che un uomo ha fatto questo ai miei genitori.
«non dovresti essere qui» dice Stiles con tono di rimprovero. «chi è Rick?» chiedo ignorandolo. I ragazzi si lanciano una strana occhiata.

«nessuno di cui ti deve importare» dice lui sempre con lo stesso tono di voce. «si che mi deve importare. È lui che ha ucciso i miei genitori, non è cosí?» chiedo con occhi lucidi alzandomi dal pavimento. «va a casa Effy» mi dice sta volta Harry.
«no, rispondetemi!» grido io in risposta. «calmati, non se siamo sicuri!» dice sempre lui. Io scuoto la testa «avete appena affermato che era certo che è stato lui!» gli dico io ormai in lacrime.

«ok, si è vero, ma non possiamo darti altre informazioni» dice Stiles. Io lo guardo interrogativa cercando una spiegazione alla sua frase. «mi spiace, non possiamo dirti altro» finisce Harry. Io non riesco piú a dire una parola. Quell'uomo ha ucciso i miei genitori! Perchè lo ha fatto?! Io neanche lo conosco questo Rick!!

«vieni dai, ti porto a casa» Stiles si avvicina a me, mi prende per il polso e mi trascina nelle scale. Poi usciamo dal locale, dopo aver posato il bicchiere che avevo preso per difendermi. Entriamo nella sua macchina, non prima di aver salutato Harry che è corso via con la sua Range Rover nera.

Entro nella jeep di Stiles dal lato del passeggero. Sono ancora scossa e il mio viso è rigato da lacrime ormai secche. Ho bisogno di qualcosa per rilassarmi e distrarmi.
«tu non dovevi essere lí, non dovevi sapere niente di tutto questo» dice incazzato il moro. «stai dicendo che non me lo avresti detto?» chiedo docilmente. Lui si gira un secondo a guardarmi. Non risponde, ma al contrario rimane in silenzio. Dice qualcosa solamente dopo un minuto.

«sai, c'è qualcosa di molto piú grande dietro a tutto questo che tu non puoi capire» sono abbastanza confusa. Non me lo avrebbe detto!
«aiutami a capire» dico io guardando il suo profilo. Lui ridacchia scuotendo la testa pensando a qualcosa. «non posso» mi dice e poi il silenzio incombe nell'auto per tutto il tragitto.

Arriviamo a casa mia dopo un pò. Restiamo in macchina in silenzio per alcuni minuti. La tensione è palpabile, cosí come l'imbarazzo. Non posso ancora credere a tutto quello che sta succedendo. I miei genitori che muoiono, Colton che mi invita ad uscire, Stiles che mi salva la vita e che mi nasconde la cosa piú importante per me.

Rido mentalmente per tutto questo e per quanto io sia cosí stupida e persa. Ormai non so piú cosa farne della mia vita. Non vedo l'ora che finisca tutto. Vorrei vivere normalmente, magari al fianco di un ragazzo come Colton. Dovrei non pensare a nulla e concentrarmi sul mio presente.

«non dovevi farlo» Stiles interrompe i miei pensieri. Alla sua frase mi vengono in mente i miei incubi...«loro non dovevano farlo, i tuoi genitori non dovevano farlo» al solo pensiero il mio corpo si riempie di brividi e le mie gambe tremano. Ho costantemente paura, paura di conoscere la verità. Ho paura di sapere il significato dei miei incubi, di scoprire perchè quell'uomo ha ucciso i miei genitori.

«cosa non dovevo fare?» chiedo dopo un pò facendo finta di non capire. «ascoltare la nostra conversazione. Te lo avrò detto mille volte, tu e la tua stupida curiosità!» dice tra se e se portandosi una mano tra i capelli con fare seccato. Io lo guardo in ogni suo movimento, come alza il suo braccio portandolo ai suoi capelli scuri e all'apparenza morbidi. «dovresti andare» dice poi interrompendo il nostro contatto visivo. «dovrei forse» rispondo io. Guardo di nuovo il suo profilo mentre lui guarda la strada davanti a noi. Poi prendo la mia borsa ed esco dalla jeep senza salutarlo come lui è solito fare.

Undercover ||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora