chapter 41

47 4 0
                                    

«Effy! Alzati! Effy!» continuo a sentire qualcuno gridare il mio nome, ma non riesco ad aprire gli occhi o a muovere il mio corpo.
«Effy, santo cielo alzati!!» muovo la testa a destra e a sinistra con un'espressione corrucciata in volto.

Lentamente apro gli occhi sbattendoli più volte per abituarmi alla vista. La prima cosa che vedo è il volto di Charlie, preoccupato, vicino al mio.
«Dai Effy! Dobbiamo andare!» non capisco il perché della sua premura.

Giro la testa e vedo Colton svenuto tra le braccia di un uomo. Il volto di quest'ultimo diventa più chiaro alla luce di un lampione e subito riconosco Harry. Nella mente mi passano velocemente le immagini dell'episodio accaduto poco prima. Ricordo le mani di Colton sul mio corpo. Ricordo che mi puntava contro la pistola. Ricordo le sue parole orribili e spaventose. Ricordo che stava per uccidermi. Cosa è successo? Perché sono svenuta?

«Vieni» mi dice Charlie che mi aiuta ad alzarmi. Porta il mio braccio sulla sua spalla facendomi appoggiare al suo busto. Camminiamo verso l'entrata del vicolo dove noto una macchina appostata.
Strizzo gli occhi per cercare di capire chi vi sia dentro l'auto e non appena capisco chi è, una sensazione di sollievo si fa spazio nel mio petto.

«venite dentro!» urla Dylan facendo segno, seduto al posto del guidatore. Io e Charlie entriamo nella jeap, sedendoci nei posti anteriori. Vedo Harry, dal finestrino, che lega Colton privo di sensi, per poi mettere il corpo nel bagagliaio dell'auto.

«grazie» sussurro poi.

«come ti è venuto in mente di fare una cosa del genere?!» mi dice con tono alterato Dylan

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«come ti è venuto in mente di fare una cosa del genere?!» mi dice con tono alterato Dylan.
«Non lo so, in quel momento pensavo solo ai casini che avevo combinato e che toccava a me risolverli» gli spiego abbassando la voce per non farci sentire dagli altri. Adesso siamo al Lato Destro, nella stanza di Dylan.

«potevi morire! Perché non lo hai detto a noi?...perché non lo hai detto a me?» quest'ultima frase la pronuncia con un tono quasi deluso.

«Dyl, io ti amo e questo tu lo sai benissimo. Ma è proprio perché ti amo che non voglio che tu rischi la tua vita per una mia colpa» gli dico portando le mie mani sulle sue gote.
«Anche io ti amo, ma quando succedono certe cose devi subito venire da me a dirmele. Non mi importa di farmi male, mi importa solo che tu sia al sicuro. Lasciati aiutare» gli sorrido comprendendo quanto sia forte e grande il nostro amore.

Io annuisco per poi poggiare la mia fronte contro la sua e chiudere gli occhi.
«Ti amo» mi dice e il mio cuore perde un battito.
«ti amo anche io» e non c'è cosa al mondo più vera di questa.

«come avete fatto a trovarmi?» chiedo poi incuriosita.
«Harry aveva piazzato un gps sul tuo telefono, temeva ti saresti messa nei guai» e insieme facciamo una lieve risata.
«promettimi che non farai più nulla di così stupido»
«te lo prometto» gli dico con tono dolce e tenue.

Insieme successivamente torniamo dagli altri, che si trovano nella sala grande. Appena io e Dylan facciamo il nostro ingresso, tutte le voci e i rumori cessano. Gli sguardi di tutte le persone sono puntati verso di noi.

Undercover ||Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora