*Capitolo 12*

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Distolgo la mia attenzione dallo specchio e decido che è meglio cominciare a fare i compiti, che noia. Prendo la borsa e noto un post it attaccato al mio quaderno con su scritto un numero di telefono, un indirizzo e la frase 'Vieni da me alle 5p.m. Baci Charlie' ma quando l'ha attaccato? Quella ragazza è piena di misteri, non che io non ne abbia in realtà ma non è questo il punto. Studio per bene il mio orario scolastico in modo da capire i giorni in cui sono piena di compiti e i giorni in cui ne ho pochissimi per dividermi il lavoro equamente. Si è strano ma odio la disorganizzazione dei compiti. Prendo il mio vecchio libro di testo di storia e comincio a ripetere, visto che non ho praticamente aperto libro quest'estate. Finisco di ripetere entro un'ora circa e sono le 3:30p.m. Ho ancora tempo, ma non lo useró suoi libri, mi dirigo verso casa di Shawn e busso, mi apre Karen "Oh ciao tesoro, vieni entra pure" "Grazie mille" dico sorridente, adoro questa donna, "Shawn è di sopra, vi lascio tranquilli" detto questo va in giardino a curare i suoi fiori. Io salgo di sopra e busso alla porta di Shawn "Avanti" dice assonnato "Pigrone dormivi?" "Eh? Ah, Sky sei tu! In realtà si stavo facendo un sonnellino" "Beh io ho tempo un'ora di fare qualcosa. Ció vuol dire..." Lui deglutisce, probabilmente ha capito tutt'altro "American Horror Story" concludo io, lui si rilassa e sorride "La mia preferita è Murder House"dice "Idem" ci stendiamo sul letto a gambe incrociate  a guardare la mia serie tv preferita in streaming sul computer. Adoro la storia di Violet e Tate, anche se non ha proprio un lieto fine felice, i 45 minuti passano in fretta "E ora?" Domando io "Ora le coccole" dice Shawn per poi abbracciarmi con le sue forti braccia. Io lo abbraccio a mia volta e incrocio le gambe con le sue, nascondo la testa nel suo petto e lui gioca con i miei capelli, è così rilassante, non so quanto tempo siamo stati accoccolati così, so solo che sarei rimasta in quella posizione in eterno. Sento un cellulare squillare, è il mio avevo messo una sveglia per le 5p.m. perchè sapevo di perdere la cognizione del tempo "Io devo andare, a dopo amore" "Come mi hai chiamato?" solo ora realizzo, non l'avevo mai chiamato così "Oh, ceh, ehm..." "Ripetilo" "Amore" lui mi abbraccia e mi da un bacio casto "A dopo amore" io sorrido e me ne vado a casa. Mi precipito subito in camera mia e decido di indossare un paio di leggins neri e una maglia del medesimo colore con una felpa bianca e le superstar nere, metto tutto sul letto e vado a farmi una doccia veloce, pettino i capelli e li piastro, mi vesto in fretta e sono pronta. "Mamma mi dai un po' di cash?" "Di che?" "Soldi mamma" "Oh si tieni" dice dandomi 50 dollari "È un piacere fare affari con te madre" dico uscendo di casa, ora devo solo trovare la casa, cerco di seguire al meglio l'indirizzo ma non essendo di queste parti mi è difficile "Ti serve una mano?" mi chiede un ragazzo con i capelli castani e gli occhi verdi, carino, ma io ho Shawn "Ehm si sto cercando quest'indirizzo" dico mostrandogli il foglio, lui sbianca e balbetta "D-devi an-and-dare da Charlie Evan?" "Si perchè?" "È due case alla tua destra" dice con lo sguardo cupo e andandosene, strano. Faccio come mi dice e in effetti l'indirizzo coincide, che idiota nom avevo nemmeno notato che vive nella moa stessa via, busso e mi apre proprio Charlie "Oh eccoti, in perfetto ritardo direi" dice ridendo, guardo l'ora e in effetti sono le 6p.m. "Mi ero persa!" "Ma sei imbranata!" dice sempre ridendo "Non ridere! Non fa ridere! Ho anche incontrato un tipo strano a cui ho chiesto informazioni, ma appena ha visto che l'indirizzo era il tuo mi ha detto 'Devi andare da Charlie Evan?' E allora ho risposto di si, lui si è incupito e se n'è andato dicendomi che casa tua era lì vicino" lei smette di ridere e dice "Ti ricordi come era fatto?" "Alto, capelli castani, carnagione più o meno chiara e occhi verdi" lei si rattrista e dice "Era di sicuro Austin, il mio ex" "Oh non ne parliamo allora! Sono qui per questo o sbaglio?" "Giusto!" Dice col sorriso sul volto. Ci sediamo sul vialetto chiacchierando e aspettando la madre che deve accompagnarci, dopo una decina di minuti ci chiama e entriamo in auto "Comunque io sono Alexandra, ma ti prego, non usare il lei e chiamami Alex" dice sorridente "Va bene, io sono Skylynn" dico sorridendole a mia volta, il viaggio è silenzioso, almeno così credo visto che avevo le cuffiette nelle orecchie, arriviamo in 5 minuti e Alex ci dice "Vi passo a prendere alle 8:30p.m. dove vi ho lasciate, puntuali!" "Si mamma!" Dice Charlie e lei se ne va, entriamo in un negozio pieno zeppo di gonne e mini abiti "Charlie ti avviso che non è per niente il mio stile!" "Oh andiamo un vestito non ti farà male!" sbuffo e mi arrendo, saró la sua barbie per ore me lo sento, ma lo faccio per farla stare meglio. Lei gira per il negozio mentre io tengo il posto ai camerini, torna dopo un quarto d'ora con le mani piene di abiti "Su provali e sfila per me" io li prendo e comincio ad infilarne uno a caso, è giallo canarino, stretto con le spalline, imbarazzante, esco dal camerino e faccio una giravolta "Mh, no bocciato" dice Charlie, meno male. Il secondo è tutto rosso, simile al primo quindi evito di provarlo, il terzo è bianco aderente fino alla vita e corto poco sotto il sedere, esco e ripeto lo stesso gesto di prima "Nemmeno questo, prova quello nero" entro nel camerino e faccio come mi dice, prendo l'abito nero e lo provo, è aderente fino alla vita, poi scende morbido fin sopra il ginocchio, mi sembra perfetto e a quanto pare Charlie la pensa come me, appena mi ha vista mi è saltata addosso ripetendo 'è perfetto è perfetto'. Paghiamo e ovviamente Charlie insiste nel regalarmi un paio di tacchi "Ti serviranno alla tua festa di compleanno" dice pagando, il mio compleanno, compio 16 anni tra 3 settimane, come vola il tempo. Usciamo da quel negozio e decidiamo di andare a prenderci un frappè da Starbucks, ci sediamo ad un tavolino e cominciamo a chiacchierare per conoscerci meglio "Charlie raccontami un po' di te, insomma, ci conosciamo da poco non so praticamente niente" lei annuisce e comincia "Allora mi chiamo Charlotte Evan, sono nata in Italia poi i miei si sono trasferiti qui quando avevo un paio d'anni, mio padre è italiano e mia madre Americana, sono cresciuta nella mia attuale casa e non mi è mai interessato farmi degli amici. Insomma stavo bene da sola, con i miei adorati libri e la mia musica, poi ho conosciuto Austin circa un anno fa, diventammo migliori amici ma ci innamorammo, poi il resto lo sai già" io le accarezzo la mano per rassicurarla e prendo un respiro profondo "Io sono nata e cresciuta a Miami, lì ho subito di bullismo per circa 4 anni poi i miei hanno deciso di trasferirci qui, ora sto meglio devo dire" non racconto tutto ovviamente, lei mi sorride e finiamo i nostri frappè. Alle 8:30p.m. ci avviamo verso il luogo stabilito dalla madre e mi accompagnano a casa mia, entro e urlo "Sono a casa!" "Ciao tesoro com'è andata?" "Bene, Charlie mi ha fatto prendere un vestito e le scarpe col tacco per il mio compleanno" "Ha fatto una vera e propria magia allora!" Esclama felice mia madre, il alzo gli occhi al cielo e vado un camera, poso il vestito e mi affaccio al mio balconcino, il vento fresco mi accarezza la pelle e mi lascio travolgere da questa sensazione piacevole e rilassante.
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Hola. Non ho niente da dire. Ciao🌝💕

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