Salve, il mio nome è skylynn parker,lo so, nome strano eh? Ma a mia madre è sempre piaciuto e a me sinceramente non dispiace. Mia madre si chiama Amanda Collins, mio padre Robert Parker e mio fratello Adam Parker. Beh, direi di cominciare descrivendomi: ho 15 anni, i capelli castani e mossi, gli occhi verdi, le labbra piccole e sottili, sono bassa ma non troppo e non ho di certo un fisico da invidiare, si okay le forme non mi mancano, ma nemmeno la pancia. Abito a Miami, a detta di tutti è una città stupenda, ma a me non piace questo posto, non me ne sento parte.Ho grossi problemi di autostima dovuti a prese in giro durante tutto il periodo delle medie, secondo mia madre la soluzione migliore era portarmi da una psicologa ed ora eccomi qui, in una macchina con le cuffie nelle orecchie che aspetto solo di arrivare.
"Mamma ma quanto manca?"
"Un minuto e siamo arrivate tesoro, un po di pazienza"
"E va bene" dico e sbuffo. Dopo circa 5 minuti arriviamo davanti ad un palazzo dall'aspetto antico, mia madre suona al citofono ed una voce femminile ci risponde di salire. Salgo le 2 rampe di scale che mi separano da quella noia mortale e busso alla porta, mi apre una donna sulla cinquantina con i capelli biondi e corti e gli occhi marroni. Saluto mia madre ed entro, la signora mi fa accomodare su una poltrona in stile antico, mi siedo a testa bassa e cerco di non incrociare lo sguardo di quella donna. Dopo un paio di minuti di silenzio la donna dice:"Allora, tu sei skylynn, raccontami un po' la tua situazione" sempre a testa bassa rispondo "Non mi va di parlarne, non ne vado fiera...". "Oh cara io non giudico nessuno, ne entrano di tutti i tipi da lì" dice indicando la porta dello studio. Sinceramente non ho voglia di parlare dei miei problemi ad una sconosciuta, quindi decido di stare zitta. Passano due ore e io non ho aperto bocca, sento il citofono suonare, è mia madre, finalmente! Non ne potevo proprio più di questo silenzio.Saluto gentilmente la psicologa che ha detto di chiamarsi Vanessa e cerco di uscire il più rapidamente possibile da quel posto. Mi fiondo in auto e prima che possa infilarmi le mie amate cuffiette mia mamma dice:"Allora? Com'è andata?" Io le rispondo con un freddo "bene" e ascolto la mia adorata musica. Il viaggio è molto silenzioso e pieno di imbarazzo, appena arriviamo a casa mia mamma inizia ad urlarmi contro "Ma si puo sapere come devo fare con te? Cos'ho sbagliato? Cosa ti succede? Perchè ti riduci così!?" Dice tutto d'un fiato scoprendomi le maniche che nascondevano le mie braccia sfregiate dai numerosi tagli. Sento gli occhi riempirsi di lacrime e riesco solo a sussurrare un debole 'scusa', per poi correre nella mia stanza a piangere. So di essere un disastro, so che non saró mai una figlia capace di rendere fiera la propria madre, e questo mi fa sentire troppo male... Sento bussare alla porta, mi asciugo gli occhi e cerco di ricompormi e dico "Avanti" nella mia stanza entrano i miei genitori e il mio fratello maggiore, bene, riunione di famiglia. I miei si accomodano sul mio letto, mentre mio fratello si appoggia alla mia porta, mio padre rompe il silenzio dicendo:"Skylynn, stiamo cercando di aiutarti... Siamo la tua famiglia e ci stiamo male tutti nel vederti così" si asciuga una lacrima con il pollice poi continua "se c'è qualcosa, qualsiasi cosa, che tu pensi ti faccia stare meglio, ti prego dillo, noi ti asseconderemo". Ci rifletto su e in effetti c'è una cosa che mi farebbe stare, non bene, ma meglio almeno, così mi faccio coraggio e dico "In effetti... C'è una cosa, vorrei andarmene da qui... Da Miami intendo... Andare in canada magari, ho sempre sognato di andare a vivere lì. Forse mi aiuterebbe..." Mio padre e mia madre si guardano per un po'. Dopo di chè mio fratello rompee io silenzio "Skylynn, io ti voglio troppo bene, ma non posso lasciare questo posto, vado al college e ho una casa con il mio coinquilino. Ma immagino che voi possiate andare tranquillamente. Giusto?" Chiede rivolto ai miei genitori, mia mamma risponde "Giusto". Non posso crederci! Finalmentne lasceró questo posto, questo posto ricco di brutti ricordi, persone che odio e che mi odiano. Insomma, cambieró aria. Mi si forma un gigantesco sorriso sul volto ed esclamo una serie di 'grazie' infiniti ai miei genitori. Che ricambiano con un caloroso abbraccio e un grandissimo sorriso in faccia. "Comincia a preparare le valigie tesoro!". Senza farmelo ripetere due volte prendo due grandi valigie dal mio armadio e inizio a riempirle di tutte le mie cose, non sono poi così tante quindi non ci metto molto a finire tutto. Controllo l'ora sul cellulare 19:57. Ho leggermente fame, quindi mi dirigo in cucina e vado a controllare a che punto è mia madre, "Mamminaaa! Ho fame"
"Un secondo tesoro, è quasi pronto. Intanto prepara la tavola dai!" Sbuffo. Lo sapevo! Mi sono messa in trappola da sola. Dopo un paio di minuti finisco di apparecchiare e mia mamma annuncia tutti che è pronto in tavola, mandandomi fuori uso un orecchio. La cena è tranquilla e silenziosa, finchè mio padre non prende parola dicendo "Sky, partiamo domani mattina presto, quindi dopo cena ti conviene andare a nanna bambina mia" "Papà non sono più una bambina. Comunque ricevuto capo!" Dico io a mó di soldato provocandoy una risata generale. Dopo cena aiuto mia madre a sparecchiare e vado a letto, preparo i vestiti per il volo e mi addormento tra le braccia di morfeo.
Bip bip bip
Mi sveglio con il suono più fastidioso della terra, e mugolo "Ancora 5 minuti", poi ricordo che tra un'ora ho il volo per toronto e mi alzo di scatto in piedi, con un grosso sorriso un viso. Mi metto un paio di jeans neri ed una maglietta di mio fratello infilata nei pantaloni, pur non avendo il fisico adatto per questo look non mi dispiace, mi faccio uno chignon disordinato lasciando cadere qualche ciocca ribelle sul viso, metto un po di matita nera nella parte interna dell'occhio e un po' di mascara e sono pronta per partire. Infilo la giacchetta di pelle e mi dirigo in salotto dove mi aspettano i miei genitori carichi di valigie. Carichiamo tutto in macchina e ci dirigiamo all'aereoporto. Arriviamo in circa mezz'ora e mi sembra di realizzare solo ora. Finalmente la mia vita migliorerà. Non potrei essere più felice.
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Hey ragazze come va?
È la mia prima storia e spero vi piaccia!
Continuate a leggere se vi va.
E niente, volevo solo ringraziarvi di aver cominciato a leggere la mia storia!
Ps: mi scuso per eventuali errori ma sto scrivendo da un cellulare!
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Save me//shawn mendes.
Fanfic"E ci guardammo negli occhi, come se fossimo in grado di leggerci a vicenda"