*Capitolo 19*

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Le dita che sfiorano le corde producono un suono armonioso, la sensazione che si prova è indescrivibile, vorrei tanto ricordare più di qualche semplice accordo. Suonavo musica classica, difficile, molto tecnica, ma quando riuscivo ad eseguire una melodia provavo una sensazione di fierezza, era l'unica cosa che ero buona a fare. Ripongo lo strumento nella fodera, mi stendo sul mio comodo letto e gioco un po' col cellulare, nel bel mezzo del mio momento di svago sul mio schermo appare il nome di Charlie, rispondo subito
C-Tra 10 minuti sono da te, porta i vestiti per stasera che stai da me tutto il tempo. A dopo.
Dice di fretta e attacca, strana la ragazza. "Mamma!" urlo dalle scale "Si tesoro?" Mi chiede lei "Tra poco vado a casa di un'amica, poi usciamo con tutti gli altri, ti avviso se mi serve un passaggio. Ci vediamo stasera" "Va bene, fa la brava" lo dice sempre, da quando avevo 6 anni, ora peró non ce n'è più bisogno. Mi metto le scarpe, prendo le cose per stasera e scendo ad aspettarla fuori in giardino, arriva dopo pochi minuti con un motorino rosa, la solita "Hey Sky" "Hey Charlie" "Monta su" dice porgendomi un caso. Arriviamo in 5 minuti e dice "Devi assolutamente aiutarmi a scegliere i vestiti da mettere sta sera" "E perchè mi hai avvisata più di 6 ore prima?" "Perchè ci serve un pomeriggio da dedicare ai nostri visi, dobbiamo essere impeccabili stasera" "Ma andiamo in un pub" "Infatti ci vestiremo in modo casual, ma il viso dovrà essere immacolato. Non contraddirmi" detto questo conclude il discorso e io sbuffo, se fa così per una serata a mangiare hamburger in un pub, non oso immaginare quando andremo in discoteca o quando ha un appuntamento. Secondo me comincia a prepararsi una settimana prima. Rido per i miei pensieri e Charlie mi guarda con una faccia strana, alla vista del suo viso non resisto e scoppio a ridere, lei si unisce a me e continuiamo per non so quanto. "Domanda: perchè ridiamo?" domanda lei asciugandosi una lacrima "Tu hai cominciato perchè io ridevo e io ridevo per i miei pensieri" dico io, entriamo in casa e ci fiondiamo sul pranzo, pizza "I tuoi non ci sono?" le domando "I miei non ci sono mai. Sono sempre a lavoro, ma non mi lamento, ho sempre la casa tutta per me e mangio quello che voglio" dice sorridente. Finita la pizza ci dirigiamo subito in camera sua, il letto è cosparso di vestiti, il disagio di questa ragazza è infinito. "Allora, sono indecisa tra il pantaloncino a vita alta nero e la camicia a quadri rossa, che poi legherei a metà pancia, e jeans chiari strappati alle ginocchia con una camicetta in pizzo nera che andrebbe dentro i pantaloni" dice lei tutto d'un fiato "Io direi i pantaloncini e la camicia a quadri, ti ci vedo bene" le dico sorridente "Bene ció vuol dire che tu indosserai jeans e camicia nera" dice lei "Aspetta aspetta, io ho i miei di vestiti" le dico indicando lo zainetto "Ma metterai lo stesso quello che dico io, farai un figurone vedrai" dice facendomi l'occhilino, il sbuffo e alzo gli occhi al cielo. "Ora vieni con me e andiamo a struccarci in bagno" dice facendomi segno di seguirla, arriviamo in un grande bagno blu con una doccia enorme, mi porge le salviettine struccanti e me le passo sugli occhi. Ho finito da 10 minuti e lei si sta ancora struccando "Charlie quanto cazzo di trucco hai in faccia?" "Stamattina avevo delle birse sotto gli occhi che avrebbero potuto mettere la gambe e andare a fare la spesa. Non è colpa mia" dice lei alzando il tono della voce, io mi arrendo e mi metto a curiosare nel suo beauty-case. Ovviamente c'è di tutto "Finito! Ora legati i capelli" faccio come mi dice "Bene, metti questa sul viso" dice porgendomi un barattolo, è una crema che profuma di menta, la cospargo su tutto il viso evitando il contorno occhi e labbra, sembro un alieno, la crema è anche verde. Charlie ha una crema rosa invece, aspettiamo 15 minuti e poi ci sciacquiamo la faccia, io non trovo nessuna differenza in me, facio schifo in ugual modo. "Bene, ora metti questa maschera esfoliante" dice porgendomi un tubetto, applico anche questa allo stesso modo di prima, dopo 20 minuti tiro via la pellicosa che si era formata. "Bene, ora i capelli! Vai a farti doccia e Shampo" dice porgendomi lo shampo e la spazzola. Mi spoglioed entro nella doccia, mi rilasso subito al contatto dell'acqua calda sulla mia pelle mi insapono i capelli, poi metto il balsamo sulle punte e li massaggio, li pettino e infine li sciacquo. Avvolgo il mio corpo in un asciugamano e vado alla ricerca di Charlie che sembra essersi persa, nel mentre della mia ricerca mi imbatto in un piccolo bambino coi ricci biondi che mi scruta "Chi sei tu?" mi chiede "Io sono Sky, un'amica di Charlie. E tu chi sei?" gli chiedo io "Io sono Tom. Cos'hai sulle braccia?" mi chiede nuovamente, ma ovviamente i bambini fanno sempre troppe domande. Non gli rispondo, lui mo fissa per un po' e poi dice "Mia sorella dice che sei un angelo" "Cosa?" gli domando io sconcertata "Quello che hai sulle braccia. Mia sorella ha detto che tutte le persone che li hanno sono angeli, dice che vi siete fatti molto male cadendo dal cielo. Anche Liz, la mia altra sorellona è un angelo sai? Peró lei è giá tornata a casa sua" mi spiega lui. Io intanto sto piangendo, questo bambino è d'oro, mi asciugo le lacrime, mi inginocchio alla sua altezza e gli dico "Devi sapere che queste cicatrici contengono il nostro dolore, eravamo angeli ribelli, e siamo stati spediti qui. Devi cercare di trattare al meglio chiunque sia un angelo come me, comportarti in modo dolce" mi fermo un momento e poi continuo "e soprattutto, mai prenderlo in giro per la sua diversità" lui mi abbraccia e mi da un bacino sulla guancia. Poi corre in camera sua, mi alzo e dietro di me c'è Charlie con le lacrime agli occhi. Se ne va in camera sua e si siede sul letto, mi fa segno di sedermi accanto a lei, faccio come vuole "Non fare domande. Ho sentito tutto. Ti chiederai chi è Liz: la mia sorellona che aveva solo tre anni in più di me, oggi sarebbe stato il suo compleanno, passavamo la giornata a farci belle con maschere e vestiti eleganti o casual che fossero. Soffriva di autolesionismo e la vedevo sempre più spenta, finchè una notte mia madre la trovó nella vasca priva di sensi, un mese di coma, poi ci lasció. Aveva solo 16 anni, io ne avevo 13 e tom solo 3 anni, io gli parlavo sempre di lei, e così mi sono inventata la storia degli angeli. Per questo quando ho sapto che tu soffri di autolesionismo sono rimasta bloccata, tu le somigli sai? Mi ricordi tanto lei, mi dispiace non avertelo detto prima" dice piangendo, io piango insieme a lei e la abbraccio con tutta la forza che ho nelle braccia "Se non vuoi uscire non ci sono problemi" la rassicuro "No, dobbiamo essere sinceri tra di noi, abbiamo fatto tutti una promessa, stasera lo diró agli altri" dice sicura "Ne sei convinta?" le domando "Si, assolutamente. Ora distraiamoci e continuiamo la nostra preparazione" dice alzandosie  asciugandosi le lacrime, la ammiro per quanto è forte, le sorrido e l'abbraccio di nuovo. A quanto pare non tutti sono così felici come sembrano, mentre mi raccontava la sua storia aveva uno sguardo spento, non sembrava lei. La sua maschera è stata svelata e so come ci si sente, le staró accanto, qualunque cosa accada.
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Piango fiumi.
Chi è andato da Shawn?
Io no (ovviamente) e mi sto troppo deprimendo, infatti sto capitolo è la tristezza proprio. Vabbè🌝

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