-IV-

40.7K 424 22
                                    

"Qualcosa non va, Margaret?" mi chiede mia madre vedendomi strana.
No mamma, tutto a posto, ho solo una gran voglia e una gran paura di finire di nuovo con il cazzo di Russell in mano!
"Sto bene, ho solo dormito male"
Siamo nel nostro vialetto con la macchina carica in attesa della famiglia Reed per partire per la Florida. Ho le farfalle nello stomaco che sento agitarsi e voler risalire quando vedo la loro auto avvicinarsi. Appena si ferma il primo a scendere è Benjamin: "Maggie!!" sento la sua voce acuta e lo vedo che mi sta correndo incontro a braccia a parte.
"Ciao Benji!" lo saluto abbracciandolo. È come il fratellino che non ho mai avuto e io sono come una sorella maggiore per lui. È appena tornato dal campeggio infatti vuole mostrarmi tutte le foto che ha scattato.
"Ben, stai attento con quel telefono" questa è Annalise che mi saluta e si avvicina a mia madre.
Poi lui.
Russell scende dalla macchina sbattendo la porta. È dannatamente affascinante con gli occhiali da sole, ha una camicia azzurrina e dei jeans, nonostante il caldo. Quando mi vede sorride e, togliendosi gli occhiali, mi fa l'occhiolino per poi dirigersi verso mia madre. Così come se niente fosse. Sembra totalmente a suo agio, come non fosse successo niente. O forse sono io che esagero a questo punto.

Benjamin sta insistendo perché vuole che vada in macchina con loro, perché sennò si annoia, perché vuole mostrarmi le foto.
"Ma sì dai, vieni pure. Che problema c'è?" dice Russell. Nessun altro sembra notarlo ma a me pare che per una frazione di secondo il suo sguardo sia cambiato e si sia fatto più ironico, sarcastico, quasi volesse sfidarmi.
Se rifiutassi sembrerebbe strano, sono costretta ad accettare. Così salgo in macchina con Benjamin tutto felice. In tre ore circa saremo in Florida, nella piccola città di Fernandina Beach.
"Allora, Maggie, come si sta da maggiorenne?" mi chiede ad un certo punto Annalise.
"Uhm beh...è più o meno uguale a prima credo"
"Solo che ora puoi comprare l'alcol da sola" aggiunge Russell beccandosi un'occhiataccia dalla moglie.
"Già... ma a me non piace troppo bere"
"Vedi? Lei è una brava ragazza" dice Annalise. Mi sento una spia sotto copertura che sta per essere sgamata.
"Non l'avrei detto vedendoti la sera del tuo compleanno"
Sto arrossendo da pazzi, per fortuna loro due sono seduti davanti e Ben sta sonnecchiando.
"Ma..." provo a ribattere, "erano le mie amiche, io non..." il ricordo di quella notte mi offusca la mente.
"Stavo scherzando! Hai fatto bene, era la tua festa" mi dice lanciandomi uno sguardo sornione dallo specchietto retrovisore.
"Di solito non faccio così, ecco" mormoro.
"Beh ora che hai diciotto anni potrai farlo senza problemi"
È chiaro che non stiamo più parlando di alcolici io e lui.
"Ma, Russell! Non la starai mica invogliando a bere?" si intromette sua moglie. L'istinto mi dice di aprire la portiera e lanciarmi giù dall'auto in corsa.
"Ma no, Ann, non ti scaldare. Dico solo che ora la legge non può toccarla"
O non può toccare te, gran bastardo?

Ci siamo fermati in un autogrill lungo la strada perché Benjamin doveva andare in bagno. Una buona occasione per sgranchirmi le gambe e soprattutto per allontanarmi da Russ.
Mi metto le cuffie con la musica a volume alto; vedo i miei che si stanno bevendo un caffè al bancone e che chiacchierano tranquilli, ignari di tutto. Mi ritrovo vicino allo scaffale delle riviste e ne sfoglio pigramente una di cinema. I miei occhi vagano e si fermano sulla sezione pornografica, immancabile negli autogrill. Mi do un'occhiatina attorno per vedere se qualcuno è nei paraggi e mi avvicino facendo finta di niente.
Dal classico Playboy a riviste ben più... pittoresche?, come Tette al vento e Tope bagnte. Ma chi avrebbe il coraggio di presentarsi alla cassa con un sandwich e una copia di Tope bagnte?
Mi prende un colpo quando sento una mano strizzarmi il culo. In mezzo secondo ho l'immagine di un camionista bavoso. Mi volto pronta a tirargli una sberla e invece mi trovo davanti Russell che mi guarda con un'espressione beffarda.
Mi dice qualcosa che non capisco perché ho ancora le cuffie: "Ma sei fuori di testa allora?!" gli dico levandomele e attorcigliandole intorno al telefono. Mi guardo in giro con gli occhi sgranati. I miei si sono seduti con Annalise e Ben su uno dei tavolini, e non sembrano cercarci.
Russell ridacchia vedendo la rivista: "Cerchi ispirazione?"
Sebbene io stia tentando in tutti i modi di levarmelo dalla testa, non posso fare a meno di desiderare che mi sbatta ancora come un animale. E provocandomi così non mi facilita di certo il compito.
"No, senti, dobbiamo smetterla hai capito?" gli dico dandogli le spalle. Non riesco a guardarlo negli occhi: "È stata solo quella notte, non..."
Le parole mi muoiono in gola quando mi si appoggia contro e mi fa sentire che ce l'ha mezzo duro. Oddio....
"Russ ti prego" bofonchio poco convinta, "tua moglie...e Benjamin..."
"Affanculo quella figa di legno di Annalise!" mi interrompe e intanto inizia a strusciarsi sul mio didietro, "io amo mio figlio, ma non me ne frega un cazzo di quella. È una frigida isterica"
Sono impietrita sconvolta ed eccitata, il cuore mi batte talmente forte che mi sembra di doverlo sputare.
Lo voglio! Voglio il suo cazzo dentro, voglio che mi stringa e che mi scopi. Ma non riesco a fare ne a dire niente, ho troppa paura che ci scoprano e mi sento troppo in colpa.
"Adesso vado in bagno a farmi una sega. Vuoi venire?" mi chiede con una naturalezza sconvolgente.

Playing DangerousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora