-XV-

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È incredibile come, dopo aver passato un giorno sulle spine e aver aspettato la cena con i Reed come un bambino aspetta la notte di Natale, io riesca ad apparire così calma. Dico apparire perché dentro ho una tale frenesia che mi metterei a saltare. Quando il campanello suona, balzo in piedi dal divano con la sensazione di non sapere dove stare. Non ricordo proprio come fosse il prima; era piuttosto frequente che Russell e famiglia venissero a casa nostra, ma che facevo io? Come mi comportavo? Dove mi mettevo?! Mi risiedo e punto lo sguardo fisso sul televisore. Quando sento la sua voce il mio cuore perde un battito.
"Stai calma, stai calma!" sussurro. Prendo un bel respiro e mi alzo in piedi sta volta per andare a salutare.
"Ciao" dico avvicinandomi.
"Oh ciao, Maggie" mi saluta per prima Annalise, "Benjamin non c'è, è andato dal suo amico Paul, così sei libera sta sera"
"Ah... ok"
Lei passa avanti seguendo mia madre verso il giardino sul retro.
"Ciao Margaret"
"Ciao Russ" aspetto di non sentire più le loro voci. Gli balzo addosso e lo abbraccio stretto, lui ricambia e mi bacia la testa. Mi sembra di poter finalmente respirare dopo giorni di apnea.
"Mi sei mancata, sai"
Ci stacchiamo, lo guardo: "Sul serio?"
"Ma certo" lo dice con un tono...come se fosse ovvio, come se fosse normale.
Lo bacio di sfuggita, la sua bocca che sa di whiskey: "Hai bevuto?" gli chiedo sorridendo.
"Solo un bicchierino"
Vorrei poterlo spogliare e stringere a me il suo massiccio corpo nudo, pelle contro pelle: "Io...dovrei dirti qualcosa ma..." vengo interrotta da mio padre che è entrato in casa facendomi sobbalzare.
"Ehi Sbirro! Come va?" si dirige in cucina.
Lui mi guarda e sussurra un dopo, dopo, prima di seguire mio padre in cucina.

Dopo cena io mi rifugio in camera mia e mi metto alla finestra per guardare il giardino dove sono ancora tutti seduti; le uniche luci sono quelle delle candele sul tavolo e quelle che emanano le lampade per scacciare le zanzare quindi non vedo un granché, ma tanto basta. Russell mi sembra ancora più affascinante sotto quella luce soffusa e mentre lo guardo penso a come dirgli quello che provo per lui. Devo assolutamente farlo se voglio dormire ancora alla notte. Nelle mie fantasie è durante una cena, noi due soli, al lume di candela proprio come sta sera ma so che invece sarà un sussurro di sfuggita detto con paura.
Sto facendo zapping da un po' quando sento che fuori sta succedendo qualcosa: Annalise e Russell si sono messi a discutere animatamente su non so che cosa. Mi avvicino lentamente per vedere proprio nel momento in cui Russell si sta alzando dalla sedia: "Ah sì? Ma vaffanculo Ann, te lo dico con il cuore" dice e poi si allontana entrando in casa. Il mio, di cuore, prende a martellarmi il petto; posso vedere chiaramente anche nella luce soffusa l'imbarazzo sul volto dei miei. Mio padre sta per alzarsi e seguire Russ in casa ma Annalise lo ferma: "Lascia stare, Steve, lascialo perdere che deve sbollire"
Lui si risiede. Annalise inizia a parlare sommessamente a bassa voce e io non sento più niente. L'unica parola che giunge alle mie orecchie è amante. Mi allontano di scatto piena di orrore, come se quella parola potesse trovarmi ed esplodermi addosso. Sento bussare alla mia porta e corro ad aprire.
"Russ! Lo sa!" dico subito, "Annalise lo sa!" sento il terrore scorrermi nel sangue.
"Annalise non sa un cazzo" dice lui entrando appena.
"Ma l'ho sentita adesso, ho sentito che diceva amante"
Lui mi prende il volto e pianta i suoi occhi nei miei: "Maggie calmati! È da anni che lo ripete, è un'ossessione la sua"
"Sì ma ha ragione sta volta"
Il terribile dubbio si conficca nel mio cervello. E se davvero non fossi stata la prima? E se fossi sul serio solo l'ultima di una lunga lista?
Mi sciolgo dalla sua presa e faccio due passi indietro, lui ne fa due avanti: "Russell dimmi la verità. Hai già avuto altre amanti?" gli chiedo con voce tremante.
"Sì" non cerca nemmeno di nasconderlo, "ma sta volta è diverso Maggie. Non sei semplicemente una scopata, non puoi esserlo!"
Si avvicina ancora di più: "Io...ti ho vista crescere, capisci? Come potrei ferirti?"
Sento gli occhi inumidirsi. Lo devo abbracciare prima di cadere in pezzi. Lui mi stringe forte nelle sue grandi braccia ma ho paura che mi stia solo prendendo in giro, ho paura di perderlo.
"Russell io...io credo di amarti"
Mi accarezza la testa: "Io ne sono sicuro invece"

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