Respiro affannosamente, mentre la mano di Russell si fa strada nelle mie mutandine. Gli compare un sorrisetto compiaciuto al contatto con la mia carne umida, intinge le dita per poi portarsele al naso, alle labbra.
Svolta verso un complesso di fabbriche, enormi blocchi di cemento scuro che si stagliano contro un cielo ancora più scuro. Siamo quasi totalmente al buio se non per i lontani lampioni sulla strada. Ci siamo visti solo sta mattina ma è come se fossero passati giorni interi, non fa quasi tempo a spostare indietro il sedile che gli sono già sopra. Le sue mani voraci esplorano veloci ogni centimetro del mio corpo.
"Maggie... Maggie" sussurra tra un bacio e l'altro. Mi apre la camicetta con uno strappo e sorride davanti al mio seno nudo. Ci affonda la faccia, annusa, lecca, mentre stringo a me la sua testa rasata. Senza staccarsi dalla mia bocca si slaccia e si leva il cinturone, gettandolo dalla parte del passeggero, facendolo cadere sotto il sedile. Gli slaccio i bottoni della camicia facendo attenzione a non staccarne qualcuno, quanto vorrei strappargliela di dosso! I miei palmi assaggiano le sue spalle, il suo petto; sotto di me sento il suo cazzo spingere prepotentemente contro le mie mutandine bagnate, attraverso la stoffa dei pantaloni. Al buio armeggio un po' per slacciarglieli. Quasi esce da solo dai boxer, duro e bollente come roccia lavica. Trattengo il fiato mentre lentamente lo accolgo dentro il mio corpo. Con uno scatto mi porta le braccia dietro la schiena e mi schiaccia il busto contro il proprio corpo, mettendosi in bocca un mio capezzolo. Il suo bacino si agita furiosamente, mi fotte come un forsennato succhiandomi e mordendomi. I miei gemiti muoiono sulle sue labbra, mi manca quasi il respiro.
Si ferma ansimante, mi sfiora il viso, mi accarezza i capelli. Sussulto quando me li tira esponendo il mio collo alla sua bocca affamata.
"Che c'è?" mi chiede quando mi sente ridacchiare.
"Niente, mi fai solletico" gli accarezzo il mento ispido, i capelli cortissimi, "come mai li hai tagliati?" gli domando passando le mani sulla sua testa.
Fa spallucce: "Perché? Non ti piacciono?" nella penombra intravvedo il suo sorriso.
"Mi piacciono sì...mi piacerebbero anche se fossero rosa"
Un crepitio: "Centrale a volante, mi ricevete?"
"Cazzo, no!" impreca Russell.
La radio continua a chiamare: "Centrale a volante, mi ricevete? È un'emergenza! Reynolds, Reed! Rispondete!"
"Maggie, devo rispondere per forza" dice sporgendosi e afferrando il ricevitore. Io non mi muovo dalla mia posizione.
"Centrale, parla Reed. Che succede, Stan?"
"Finalmente! Vi stavate spompinando a vicenda? Ci hanno segnalato disordini giù in centro. Pare che qualcuno abbia alzato troppo il gomito" riferisce quello con tono scocciato.
"Adesso andiamo. Passo e chiudo" riappende il ricevitore alla radio e mi guarda con l'espressione di un bambino a cui hanno bucato il pallone. Sospira portandomi i capelli dietro l'orecchio.
"Lo so, Russ lo so" mormoro lasciandomi cadere sul sedile affianco, lasciandolo sgusciare fuori dal mio corpo.
"Cosa ci può essere di peggio di questo?" dice seccato. Inizia a riabbottonarsi la camicia. Ce l'ha ancora durissimo, lo intravedo nel buio.
"Maggie!" sobbalza quando mi chino su di lui e glielo prendo in bocca.
"Lasciami fare, Russ. Non puoi andare in questo stato. Tu guida...se ci riesci"È costretto ad accostare la macchina, giusto un attimo prima di schizzarmi in faccia con un violento tremito che gli percorre tutto il corpo. Mi do una ripulita mentre lui se lo rimette nelle mutande: "Mi dispiace che finisca così, Maggie"
"Non è mica colpa tua"
Si rimette alla guida in direzione di casa mia: "È più importante che tu vada a combattere il crimine" gli dico sorridendo.
"Ah seh, come no. Con tutti i super criminali che ci sono qui"
Mi mette giù a qualche isolato da casa mia, non senza qualche protesta: "Non ti preoccupare dai! Non c'è anima viva in giro"
"Appunto che ne basta uno!"
Il suo preoccuparsi per me mi fa tenerezza; mi avvicino al finestrino abbassato per dargli un bacio. Dispiace davvero anche a me che sia andata così la serata, ma non gli dico niente.
"Allora...ci sentiamo ok?"
Annuisco: "Sì. E stai attento"
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Playing Dangerous
ChickLit{COMPLETA} Mio padre e Russell si conoscono da quando fecero l'Accademia militare insieme. [...] Russ è sempre stato un bell'uomo e lo è tutt'ora che ha oltrepassato la quarantina da un pezzo: grande e dalle spalle larghe, con i capelli brizzolati e...