Capitolo XXXVII : YES, I DO

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WASHINGTON HIGH SCHOOL 8 ANNI PRIMA

<<Smettila di seguirmi Levi, devi smetterla >> tuonai nel bagno della scuola.

<< Non posso, sono dipendente da te>> i suoi occhi grigi erano ancora più crudeli. Non vedevo l'ora della fine della giornata, non avrei rivisto più i miei bulli ma, soprattutto, non avrei rivisto più Levi.

<< Cosa vuoi da me ? Vuoi il sesso ? Prendilo e finiamola qui>> ero stanco della sua sporca ossessione. Per tutto il liceo mi aveva perseguitato e fatto del male ma non ne avevo parlato . Troppa paura nelle mie vene, nella mia mente.

<< Ti voglio tutto per me, non lo capisci ?>> diede un pugno allo specchio e si frantumò in mille pezzi. Liquido cremisi scorreva sulle sue mani e si riversava sul pavimento. Senza pensarci , mi tolsi la felpa che indossavo e bloccai l'emorragia. Amare od odiare, non c'era differenza, il mio istinto di futuro medico mi chiamava quando vedevo persone  ferite.

<< Perché non mi vuoi ? Perché non vuoi essere mio ? >> mi chiese guardandomi negli occhi.  C'era dolore , i suoi occhi non mi facevano più così paura.

<< Mi fai paura, i tuoi atteggiamenti mi fanno paura >> parlai ma ero concentrato a tamponare le ferite.<< Devi andare in ospedale>>.

<< No, non voglio andare lì, devi suturarmi tu le ferite>> era sbiancato in volto.

<< Vado a vedere se c'è del prolene in infermeria , tu resta qui e non togliere la felpa dalla tua mano>> mi lavai le mani sporche di sangue e corsi in infermeria. Non avevo mai suturato una ferita umana, avevo solo fatto pratica con dei manichini. Entrai nel deposito dell'infermeria e rubai ago, prolene, betadine e e tutto ciò che serviva per suturare le ferite. Corsi verso il bagno, il bottino ben nascosto nel mio zaino. Levi era ancora lì, leggermente paonazzo , ma ancora cosciente.

<< Ti farà male, sicuro di non voler andare in ospedale ?>> chiesi prima di iniziare.

<< Mi fido di te, ti ho visto suturare alla perfezione dei manichini>> una smorfia di dolore comparve sul suo viso.

<< Non sono un medico, sono soltanto un aspirante chirurgo ma niente di più>>.

<< Dannazione, se vuoi essere un chirurgo devi agire e non perdere tempo a parlare di stronzate>> tuonò.

Poggiai un telo sterile sulle sue gambe e vi poggiai gli strumenti sigillati.  Eseguii una sutura in opposizione, tipica delle ferite cutanee. Levi stringeva i denti, lacrime dolorose scendevano sul suo viso, le gambe tese.

<< Devi andare comunque in ospedale, io non posso assicurarti che non ci saranno  infezioni>> misi gli strumenti nel mio zaino e mi alzai.

<< Ora ti amo ancora di più e non so come farò ora che andrai via>> il suo sguardo mi perforò l'anima. Era ancora più cattivo, ancora più tenebroso . Mi venne la pelle d'oca.

<< Smettila e pensa a curare quelle ferite>> e uscii dal bagno, lasciandolo steso sul pavimento con vetri e sangue a fargli compagnia.

SEATTLE 22 APRILE 2014

Poche ore e sarei diventato il marito di Jake. Solo poche ore e avrei capito il piano di Levi. Tutto era pronto, mancava solo un mio Sì. Mi tremavano le gambe dalla paura, non avevo mai immaginato di arrivare a questo punto nella mia vita. Il matrimonio era un evento così importante ma così fragile, pieno di sfide  e di sacrifici. Ero pronto ad affrontarle ? Avevo affrontato sfide ben peggiori, ma questa sembrava la più difficile e temuta di tutte.  Il vestito era sul letto, perfettamente stirato e pronto per essere indossato. Mi guardai allo specchio e rividi tutto il mio passato. L'università, la mia relazione con Alec e il suo tradimento, la specializzazione e il mio incontro con Jake. Tutto sembrava essere passato così velocemente, tutto aveva lasciato delle piccole cicatrici sulla mia pelle. Ero cresciuto, diventato ciò che volevo e ora stavo per sposare l'uomo che amavo. 

A different love [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora