Epilogo : The Devil Within

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2 ANNI DOPO...

In due anni la mia vita era cambiata radicalmente. Ero diventato un chirurgo generale e avevo vinto molti riconoscimenti per la mia scoperte riguardanti un nuova terapia contro le infezioni causate da parassiti intestinali. Questo mi aveva portato ad essere il nuovo primario di chirurgia nell'ospedale dove avevo fatto la specializzazione. Pochi giorni dopo il matrimonio , io e Jake abbiamo deciso di adottare un bambino etiope. Ci avevano negato questo diritto, il diritto di essere genitori amare un bambino, indifferentemente dal suo colore di pelle. La nostra voglia di costruire una famiglia, di amare una piccola creatura ci aveva dato la forza di continuare questa lotta. Ora la nostra bambina era qui, viveva con noi e ci amava . Una piccola bambina di 3 anni aveva sconvolto la nostra vita, l'aveva resa migliore.

<< Jake, hai cambiato Zuri ? Deve correre all'asilo e non può fare tardi al suo primo giorno>> cercai di farmi sentire dalla cucina. Stavo preparando lo zainetto a Zuri mentre preparavo del caffè .

<< Sì, è tutta profumata ed elegante per il suo primo giorno di scuola>> entrarono in cucina e Zuri aveva una coroncina con piume rosa.

<< Ecco la mia principessa>> la presi in braccio e le diedi tanti baci sulla guancia. La guardai negli occhi. Smeraldi luccicanti e pieni di purezza, così puri da farmi ricordare tutto ciò che era successo negli ultimi anni. Volevo ritrovare quella purezza, trovare l'innocenza che avevo perso anni fa. Guardavo fisso nel vuoto e pensavo a quante cose erano successe. Troppa malvagità poteva sopportare un uomo nella sua vita?

<< Ti senti bene ?>> Jake mi prese per un braccio e tornai di nuovo in me. Corrugò la fronte, cercando di capire cosa mi stesse succedendo.

<< Sì>> lo guardai.<< Stavo solo guardando la purezza della piccola e mi è tornato in mente tutto >>.

<< E' il tuo primo giorno da primario e vuoi renderlo già un grande inferno ?>> rise e abbracciò me e Zuri. Quei ricordi facevano parte di me , mi avevano spinto a diventare ciò che ero . Mi facevano stare male e bene allo stesso tempo, riprovavo quel dolore ogni giorno ma ne avevo bisogno per andare avanti.

<< Dobbiamo sbrigarci, siamo in tremendo ritardo>> presi lo zainetto della bambina e le mug piene di liquido scuro . Uscimmo e arrivammo in ospedale, il quale offriva un servizio di asilo per il personale medico.

<< Fai vedere a questi bambini quanto puoi essere brava e speciale>> dissi e le diedi un bacio sulla fronte. I suoi capelli neri e crespi erano raccolti e qualche ciuffo ribelle sfuggiva all'elastico. Meraviglia della natura nata per fare grandi cose. Mi abbracciò e una piccola lacrima rigava il mio viso. Tutta la fatica , tutte le sfide e tutto il male mi avevano donato la mia piccola Zuri. La gioia di essere padre era immensa, una gioia che tutte le persone dovrebbero provare nella vita. Essere l'eroe di una bambina orfana rafforzava ancora di più quel legame, lo rendeva indistruttibile. << Vai a giocare adesso>>.

Lei si girò e corse verso i suoi nuovi compagni, iniziava la sua vita .

<< Mi sembra ieri che la vedevamo per la prima volta, spaventata da tutto il casino dell'adozione ,ed ora è così socievole e grande>> stavo per commuovermi . Vedere la propria figlia compiere i primi passi verso il suo futuro era stupendo , stupendo ma faceva male perché gli anni passavano veloci e non ti rendevi conto che lei era già una donna.

<< Già, però ora ci aspetta una giornata grandiosa Capo>> mi abbracciò da dietro e mi strinse forte a sé . Sentivo il suo petto alzarsi, abbassarsi ed alzarsi di nuovo, il suo cuore battere. Era il mio rimedio contro la violenza della vita ed io ero il suo.

<< Quanto suona sexy la parola Capo, e soprattutto, sono il tuo capo>> malizioso nella voce e nei gesti.

<< Tu il capo qui ed io il capo in camera da letto. Ognuno ha i suoi ruoli>> rise. Il mio cerca persone iniziò a suonare.

<< Cavolo, devo fare un discorso a tutto lo staff medico>> guardai il piccolo schermo in bianco e nero. Corremmo verso la sala conferenze e tutti i chirurghi , infermieri e paramedici erano lì, in attesa del mio discorso, in attesa della loro nuova guida.

<< Vi starete chiedendo perché un ragazzo così giovane è diventato primario >> iniziai. Tutti gli occhi erano puntati su di me, chi rossi dall'invidia e chi pieni d'ammirazione. Ero la star .<< La risposta è molto semplice : passione . L'essere chirurghi , infermieri o paramedici è una vocazione, una cosa che non è da tutti. Noi salviamo vite umane, siamo la linea che divide la vita e la morte. Angeli caduti che hanno scelto di aiutare il prossimo a guarire o ucciderlo senza volerlo. La chirurgia è sexy, è affascinante e temibile, una scienza in pieno progresso , un'arena. Dobbiamo essere sempre aggiornati, dobbiamo essere competitivi e lottare in quell'arena ed essere squali. Siamo stati definiti sadici, maniaci e psicopatici. Le persone hanno detto questo perché non hanno mai provato l'ebrezza di salvare un uomo, avere un cuore o un qualsiasi organo tra le mani e " aggiustarlo", l'adrenalina pura che il cuore pompa. Noi siamo eroi senza costume, eroi in camice bianco e sono davvero onorato di portare avanti questo compito. Siamo tutti una grande famiglia, parti di un puzzle che coincidono perfettamente. Facciamo del nostro meglio per diventare sempre più grandi, dobbiamo essere soltanto noi stessi >>. Un fragoroso applauso partì e io mi sentivo così fiero di me. Ero diventato ciò che avevo sempre voluto, grande ed innamorato.

Dopo aver preso un bel caffè, mi ritirai nel mio ufficio per controllare l'aspetto amministrativo dell'ospedale. Ero immerso nelle carte , nelle fatture quando qualcuno bussò alla porta.

<< Avanti>> dissi e mi ricomposi.

<< Le è arrivato questo qualche istante fa>> disse una specializzanda e mi passò una busta gialla.

<< Grazie mille, ora puoi andare>> dissi gentilmente e la specializzanda obbedì. Aprii la busta piano e svuotai il contenuto sulla scrivania di vetro. Foto, tantissime foto comparvero davanti a me. Ne presi una . C'era una donna, una donna che conoscevo davvero bene. che camminava in una strada da sola.

<< Demetria>> una lacrima cadde sulla foto. Controllai le altre foto e vidi che ritraevano Demetria nella vita quotidiana. C'era anche una lettera.


" Sconvolto figlio di puttana? Lei è viva , queste foto risalgono ad una settimana fa !

Sarò il tuo incubo, non mi vedrai ma saprai che sono più vicino alla tua vita ogni giorno di più.

Buoni incubi dolce Shane!"

Tutto ciò che credevo era andato distrutto . Come aveva fatto a salvarsi dall'incidente ? Chi mi aveva mandato queste foto ?

Lei era ancora viva.











SPAZIO AUTORE

Eccoci arriva alla fine di questa grande avventura. Grazie per tutto quello che avete fatto per me . Un grazie speciale va a lukehemmingsmylove94, zayninmyheartt e maddymenchi, che mi hanno sostenuto dal primo giorno e mi hanno aiutato a crescere come scrittore e umanamente. Grazie mille <3

Il sequel " I Will Be Your Remedy" sarà pubblicato la settimana prossima !

A different love [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora