Capitolo II: My Love Is Like A Star

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«SHANE»mi sentii chiamare e mi girai di scatto cercando di asciugarmi gli occhi. Non avevo voglia di incrociare il suo sguardo ed innamorarmi di lui come il primo giorno.
«Hai dimenticato una cosa»disse con un sorriso malizioso.
«Cosa?»gli risposi incredulo, insomma avevo tutto nella mia tracolla nera di pelle. Mi avvicinai velocemente imbarazzato e mi piazzai davanti a lui e gli chiesi bruscamente.«Cosa ho dimenticato?».
«Bhe questo»e mi baciò . Le nostre lingue incontrarono e iniziarono a ballare dolcemente. La tensione che c'era si volatilizzò, divenne solo un vano ricordo, mentre noi eravamo lì a scambiarci le nostre anime, il nostro amore represso per troppo tempo. Eravamo lì e tutto divampava nella passione primordiale. Inaspettatamente mi staccai.«Dio quanto aspettavo questo momento »dissi e lo baciai dolcemente.
«Dormi da me stasera allora?»mi sussurrò all'orecchio destro. Il panico si insediò nelle mie ossa . Voleva subito andare al sodo ? Io non ero il tipo da una botta e via , non mi facevo usare come una puttana . «Certo, ma non voglio fare niente di perverso. Voglio stare tra le tue braccia tutta la notte »gli diedi un bacio a stampo.
«Non chiedo di meglio»mi rispose ed entrammo. Lo guardai negli occhi. Sembrava mi conoscesse da tutta una vita, che sapesse che inseguivo i miei valori con impegno. Entrammo e il mio cuore sembrava volesse uscire dal mio petto. Non riuscivo a credere che tutto questo era reale. Avevo sognato disperatamente che questo succedesse ed ora avevo paura. Avevo paura di mandare tutto a puttane , di perdere l'occasione di amarlo.
«Ho desiderato a lungo questo momento ma avevo paura che tu mi rifiutassi» dissi mentre Alec mi prendeva una maglietta per dormire.
«Io avevo la stessa sensazione » mi disse sorpreso . Eravamo attratti l'uno dall'altro ma la paura ci frenava . Ora eravamo lì a spogliarci dalle paure e dalle insicurezze per mostrare la nostra vera essenza. Mi lanciò una maglietta grigia. Era impregnata del suo profumo al mango . Era tutto nuovo , tutto eccitante e spaventoso. Lui notò il mio disagio negli occhi.
« Se sei a disagio posso dormire sul divano » disse indicando l'altra stanza.
«È un terreno inesplorato per me, ho paura di sbagliare e di rovinare tutto » non riuscivo quasi a parlare. Era tutto un mix di emozioni che mi mandavano il cervello nel caos più totale.
«Metti una giacca e seguimi »disse Alec duramente. Ecco, avevo rovinato quel momento magico. Presi la mia giacca e , con un po' di terrore, lo seguii . Arrivammo in una terrazza circondata di gelsomini ed orchidee, con un tavolo e sedie in acciaio . Mi fece segno di avvicinarmi al suo corpo.
«Ho rovinato tutto , lo so, ma intendevo dire che...»iniziai la frase ma lui mi zittì e mi indicò qualcosa in alto .
« Vedi quella stella?». Annuii. Era la stella polare, guida di navigatori ed esploratori per secoli.
«È la stella polare. So com'è fatta , perché me la mostri?» ero perplesso. «In questi anni in cui ti ho conosciuto, sei sempre stato la mia stella guida . Mi hai guidato verso il tuo cuore , verso la tua mentalità matura e mi hai fatto innamorare giorno per giorno. Il mio amore è come una stella, non potrai vederlo ma ci sarà sempre» disse . Non trovavo parole per replicare . Il mio cuore distrutto si era risanato al termine di quelle dolci parole, ogni muscolo contratto si era disteso , la mia mente era in blackout. L'istinto prevaleva su tutto ora . Lo tirai a me e lo baciai. La luce lunare ci avvolgeva, un lieve vento accarezzava la nostra pelle e le nostre anime erano unite . Le sue dita formavano dei piccoli cerchi sulla mia nuca , io lo stringevo in vita . Le nostre lingue ballavano al chiaro di luna con dolcezza infinita. Alec era nelle mie vene , scorreva dentro di me e faceva battere il mio cuore.
«Dovremmo rientrare »disse lui. Lo presi per mano e andammo in camera da letto. Mi prese tra le sue vigorose braccia e mi strinse. La mia schiena era contro il suo torace. Mi baciò delicatamente il collo .
«Sei entrato nelle mie vene come una droga, ora sono dipendente da te»gli sussurrai. Mi strinse ancora di più e si addormentò. Mi sentivo al sicuro da tutto e da tutte quelle persone che mi avevano vessato per anni. Ero salvo con lui . Sentivo l'odore della sua pelle, della sua fragilità nascosta . Mi addormentai con quel mix inebriante di odori.
I raggi dell'alba illuminavano la camera. Mi svegliai. Lui dormiva ancora e un piccolo rivolo di saliva gli scendeva da un angolo della bocca . Lo baciai leggermente sulla fronte  «Buongiorno dormiglione, è ora di fare colazione ».
Quando stavo per alzarmi lui mi afferrò e mi fece cadere sul letto per baciarmi dolcemente . «Dobbiamo proprio alzarci ?»mi chiese con voce roca e un sorriso sulle labbra.
«Vuoi laurearti o no caro?»risi.
Con un brontolio si alzò e andò in cucina a preparare la colazione mentre io andai a farmi una doccia rilassante. Ripensai a quanto fosse stata sconvolta la mia vita in una serata. Il ragazzo che amavo mi aveva baciato, mi aveva fatto sentire a mio agio e avevamo dormito insieme. Un sorriso si formò sul mio volto. Sorriso che aspettavo da troppo tempo.Quando ebbi finito, lui aveva apparecchiato il tavolo e preparato bacon e caffè. «Adoro questa colazione !»esclamai entusiasta.«Sei meraviglioso , ma questo era risaputo ». Lo guardai negli occhi. Quegli occhi ghiaccio che tanto incutevano terrore erano la causa dei miei sorrisi. Tanto freddi da farti sentire al caldo e protetto.
Lui mi sorrise e fece cenno di sedermi. Il bacon era croccante, come era di mio gusto. Alle 8.00 ci avviammo verso l'università mano nella mano ,con moltissime persone che ci fissavano. Camminavamo a testa alta , non importavano commenti omofobi o sguardi malvagi, noi eravamo destinati ad amarci e potevano fottersi tutti . Arrivammo davanti all'ingresso dell'istituto.
«Pronto per fare questo passo?» dissi . Non mi rispose ma entrò direttamente, trascinandomi .
«Ho una gran voglia di baciare quelle labbra »pensai a voce alta. Lui mi guardò con malizia. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Ero sorpreso da quel gesto, soprattutto perché eravamo in pubblico. Non diedi peso alla cosa e mi rilassai al tocco delle sue labbra setose sulle mie . Un formicolio allo stomaco iniziò improvvisamente. Era amore vero , sapevo che era così. Alla fine del bacio tutti i presenti nel corridoio applaudirono. Le mie guance si colorarono di rosso per l'imbarazzo. Proseguimmo fino all'aula di anatomia e dei ragazzi si avvicinarono minacciosamente.«Cosa diavolo vogliono ? Sono con il mio ragazzo, non con un alieno »pensai. Guardai Alec e stava sorridendo. Erano suoi amici?

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