Capitolo XX

287 26 0
                                    

Durante la notte in ospedale cercavo di non pensare all'esitazione di Alec alla domanda che  gli posi mentre facevamo sesso. Mentre compilavo cartelle cliniche al bancone delle accettazioni , si avvicino' la dottoressa Brooks. Mi girai sentendomi osservato da quegli occhietti marrone nocciola, un po' sbalordita dalla mia presenza .
"Ma cosa ci fai qui ?"- inizio'-"Questa notte era di gurdia tua zia !"
Il mondo mi crollo' addosso. Allora era stata a lei a cambiare il mio turno.
"C-come? N-non puo' essere lei ad aver cambiato il mio turno, vero?"- dissi e notai che avevo domandato alla Brooks balbettando quasi ogni parola.
"Senti , io mi occupo dei turni e posso assicurarti che tu dovevi essere di guardia domani notte."
"Allora hai sicuramente sbagliato il mio turno, razza di incompetente smemorata!"- le dissi alterando bruscamente tono di voce. Nei miei occhi era chiaramente visibile l'inferno tanto dalla rabbia.
"Come osi usare quel tono di voce con me ? Io ho una memoria di ferro e sono molto attenta ai particolari , che sia in sala operatoria che in faccende amministrative."- mi attacco' dopo la mia insensata sfuriata-" Prova a rivlgerti a me in questo modo ancora una volta e ti faro' fare un bel viaggio all'inferno. Ricorda che sono il tuo superiore e tu una marionetta nelle mie mani.".
Detto cio' si allontano'a passi decisi dal bancone, senza neanche il tempo di replicare. Ma come diavolo e' possibile che mia zia Demetria abbia cambiato turno con me? Dov'era il trucco?
Sentii il mio cellulare squillare. Il numero era sconosciuto. Dubbioso risposi.
"Qui il dottor Stevens"- dissi.
"Ciao Shane, sono Victoria(ragazza che abita sotto il mio appartamento), volevo chiederti se tu e Alec potevate ,ehm, urlare di meno perche' ho un colloquio domani e devo riposare".
Le porte degli inferi mi si aprirono davanti agli occhi e venivo spinto dentro contro la mia volonta'. Ora avevo capito il piano di quella stronza. Una lacrima, una sola lacrima, mi rigo' il viso e poi le lacrime divenirono rabbia e istinto omicida.
"Shane, ci sei ancora?"- la vocina di Victoria mi riporto' alla realta'.
"S-si, ora smettiamo di urlare!"-cercai di non far tremare la voce-"Scusami Vic" e riattaccai.
Avevo chiaro cio' che dovevo fare, dovevo agire di sorpresa e subito.
Cercai la dottoressa Brooks ,correndo velocemente per i corridoi.  Perlustrai ogni reparto ma sembrava svanita .La trovai seduta a bere caffe' e intenta ad analizzare dati statistici sulla mappatura dei genomi. 
"Dottoressa Brooks"- la chiamai da lontano con le lacrime agli occhi. Lei mi guardo' con gli occhi pieni di odio e di rabbia. La raggiunsi e mi appoggiai sulle ginocchia per riprendere fiato.
"Mi scusi per il mio comportamento inopportuno ma devo andare e le spieghero' la situazione mentre recuperero' le ore perse."
Lei si limito' ad annuire e io corsi diretto allo spogliatoio per documenti e chiavi e poi al parcheggio auto. Andai a 100 Km/h  e raggiunsi il condominio in circa 10 minuti. Entrai dentro l'atrio e presi l'ascensore. Arrivai davanti il mio appartamento, feci un respiro profondo ed entrai , cercando di fare meno rumore possibile.
Tutto sembrava al suo posto, tutto tranquillo.
Andai in camera da letto e vidi Alec in mutande a vedere il film horror "Venerdi' 13".
"Oh , sei giusto in tempo per vedere il film horror."
Rimasi di stucco ma decisi di togliermi i vestiti e andare vicino a lui a vedere il film. Cercai di scacciare i dubbi su di lui ma non ci riuscivo. 
"Non la farai franca ancora, razza di rincoglionito , sporco e traditore "- pensai nella mia mente mentre gli rivolgevo un'occhiataccia .
"Qualcosa non va tesoro?"
Aveva pure il coraggio di chiamarmi tesoro? Ma come poteva guardarsi allo specchio? Te la spassi con mia zia troia e hai il coraggio di chiedermi se è tutto okay ?
Mi limitai solo a scuotere la testa e chiudere gli occhi ormai colmi di lacrime . Quello era il sangue delle ferite che lui mi provocava ad ogni suo sguardo , ad ogni suo bacio, ad ogni atto sessuale che lui aveva con quella che era per me una madre . Dovevo coglierli in flagrante e vendicarmi nel modo più umiliante e crudele che io ero capace di fare . Il bastardo e la puttanella dovevano pagarla amaramente!

A different love [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora