Agosto

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<<Le stelle sono illuminate perché ognuno
possa un giorno trovare la sua>>

- Antoine de Saint-Exupéry

- Antoine de Saint-Exupéry

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-CAPITOLO 1-

La stazione di Milano Centrale ad Agosto è sempre un disastro, che siano le 6 del mattino o le 11 di sera, poco importa. Centinaia di persone che corrono, come impazzite, portandosi appresso i loro trolley e le loro borse. Centinaia di persone in partenza per le meritate vacanza. Era così anche quando, due settimane fa, sono partita con delle amiche direzione mare.

Poetico, vero? Peccato che i giorni di meritato riposo volino.

Che palle. Io mi domando: perché l'estate finisce così in fretta? Capisco che si tratta solo di poche settimane, ma ho una teoria: manipolazione del tempo da parte di qualche scienziato pazzo assoldato dallo Stato. Comunque eccomi qua, in un bagno di sudore,nell'afa milanese, a delirare e ripensare a quando ero in partenza per delle meritate vacanze post-maturità. Voglio ricordarmi ogni dettaglio di questo viaggio ed è per questo che voglio affidare ogni ricordo ed ogni pensiero al mio diario. 


Ero decisamente esaltata: spiaggia, mare, palme, cielo azzurro e...bei ragazzi! Tanti bei ragazzi. Una come me, reietta in amore, ha solo queste occasioni per lustrarsi gli occhi, dunque ne dovevo ovviamente approfittare.

La voce di Ilaria che urlava "urrà, la maturità è finita, addio superiori" mi risuona ancora nelle orecchie!
Ok, per quanto riguardava la maturità ero tutta uno"yuppi yuppi olè olè", ma seriamente, sentivo la mancanza di alcuni professori, di alcuni compagni e, soprattutto, di Enrico... un ragazzo dell'altra sezione.

Oh, dolce tenero Enrico. Ogni volta che incrociavo i suoi stupendi e fantastici occhi azzurri e vedevo la sua testolina bionda, mi sentivo sciogliere. Mi sembra ieri quando, il penultimo giorno di scuola, raccolta ogni singola briciola di coraggio, stavo per andare da lui ed esclamare: "Oh ciao, sono Sabrina. Mi puoi dare il tuo numero?".
Peccato che mentre gli stavo nei paraggi, con la speranza che si girasse a parlarmi, la mia compagna di classe mi aveva dato una spintarella per incoraggiarmi. Avevo perso l'equilibrio e, nel cadere, mi ero aggrappata ai pantaloni di Enrico. Effettivamente, erano calati un pochino, ma non si può dire che fosse rimasto nudo. Una vera sfortuna in effetti, ma di certo non l'avevo fatto apposta. Lui aveva detto con molta ironia: <<Che fretta che hai! Non ci conosciamo nemmeno>>.
Aveva allungato la mano e si era presentato. Come se servisse! Grazie ad abili manovre di stalkeraggio, sapevo già un sacco di cose su di lui. In ogni caso, avevo abilmente ottenuto due appuntamenti che mi avevano fatto sperare di essere a un passo dall'uscita del "tunnel della singletudine". Peccato che poi lui fosse sparito nel nulla trasformandosi in un introvabile latitante.

Comunque, due settimane fa sono partita con le mie care amiche Ilaria, Michela e Giorgia, pronta per divertirmi come avevo promesso a Riccardo, il mio migliore amico, che si trovava a Maiorca col suo ragazzo.

La dura vita delle ragazze singleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora