Giugno (1)

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<<Happy times together we've been spending,
I wish that every kiss was neverending.
Wouldn't it be nice?>>
-The Beach Boys

CAPITOLO 35

Sono ufficialmente tra le nuvole. Ho un ragazzo! Evviva, evviva, evviva.
Chi l'avrebbe mai detto che avrei conosciuto qualcuno di così straordinario come Alan?
L'unico difetto di questa nuova relazione è che fra poche settimane lui ripartirà e da allora dovremo ingegnarci per vederci più spesso possibile. D'altra parte, so che lui è preso quanto me e voglio essere fiduciosa. Anche perché ha già programmato la mia prima visita a casa sua, a Londra.

Oggi è il giorno della nostra prima uscita da coppia con le mie amiche, i loro rispettivi fidanzati e qualche altro amico, tra i quali anche Carlo. 
Alan, appena l'ha saputo, ha messo il broncio. Perlomeno finché non ha realizzato che la cosa potrebbe essere divertente. Io non credo, ma Ilaria non è riuscita a sbarazzarsene, quindi dovrò adeguarmi. 

Quando Alan passa a prendermi, mia madre mi batte sul tempo e, con uno scatto, esce di casa, lo afferra per un braccio e, travolgendolo con un'ondata di parole, lo trascina in casa. 
<<Caro! Che piacere, quando vieni da noi a mangiare? Devo mettermi d'accordo con Anna e Fortunato. Come sono contenta ora che tu e la mia bambina state insieme, Ti fermi a bere qualcosa?>>, esclama facendomi pentire di averglielo raccontato. 
Mio papà nel frattempo emette uno strano grugnito al quale fa seguito uno sguardo saettante di mia madre. 
<<Mamma, non abbiamo tempo. Dobbiamo trovarci con le altre>>. 
<<E Riccardo non c'è? Digli che lo saluto e che, quando vuole, gli preparerò le mie deliziose lasagne>>, dice lei in adorazione. 
<<Sì che c'è, ma dobbiamo proprio andare...>>, dico afferrando Alan per il braccio. 
<<Aspettate!>>, ci blocca mio padre, <<Alan, sarai tu a guidare?>>. 
<<Sì. E non ho intenzione di bere>>, gli risponde lui con un sorriso. 
<<Bene. Fate attenzione>>. Con la coda dell'occhio, lo vedo mentre punta minaccioso un dito verso Alan. 
<<Ciao. Ci vediamo dopo>>, dico uscendo di casa. 
<<Tuo papà mi ha fatto il gesto del "ti tengo d'occhio">>, mi dice prima di baciarmi non appena saliamo in macchina.

Al locale, la situazione è tranquilla e, per mia fortuna, Alan è seduto di fronte a me in una botta di ferro, tra Riccardo ed il suo amico, nonché ragazzo di Giorgia. 
Purtroppo però, non siamo abbastanza lontani da Carlo che attacca subito a parlare: <<Sabrina. Che piacere rivederti. Se ti va, settimana prossima, quando torno da un viaggio di lavoro possiamo uscire insieme>>. 
<<Non posso. Io e lui>>, dico indicando Alan, <<stiamo insieme>>. 
Possibile che non abbia notato che siamo arrivati tenendoci per mano? 
<<Ma possiamo comunque uscire. In amicizia, sai. O è una ripicca perché è passato un mese senza che mi facessi sentire?>>. 
<<Non penso proprio>>, interviene Alan. 
<<Hai fatto in fretta a trovare un fidanzato. D'altronde, voi donne...>>, dice Carlo con un sospiro. 
Non riesco a capire se Alan sta per mettersi a ridere o se è scioccato. 
Giorgia, per nostra fortuna, decide di interrompere Carlo chiedendogli cosa fa nella vita. Lui non esita nemmeno un istante prima di iniziare a tessere le lodi di sé stesso. 
<<Ah però. Come siamo fortunati ad averti qui con noi, impegnato come sei>>, afferma Alan facendomi andare la Coca-Cola di traverso. 
Per fortuna che Carlo non capisce il sarcasmo e interpreta questa frase come un complimento.
<<Strano che tu capisca, ma è proprio così. Ho molte responsabilità. Guadagno molto, infatti>>. 
<<Allora stasera paghi tu per tutti?>>, gli domanda Riccardo divertito.
Carlo è imbarazzato e non sa come uscire da questa spiacevole situazione. Mi fa un po' pena, ma Alan, cogliendo il mio sguardo, lo aiuta a togliersi dall'impaccio dicendo: <<Ci conosciamo ancora troppo poco perché tu ci offra la cena. Sarà per il prossimo appuntamento, amico>>.
Riccardo si mette a ridere dando una gomitata al mio più che perfetto ragazzo. 
Quando Michela, alla fine della cena, mi chiede di accompagnarla in bagno, lascio Alan intento in una conversazione con Riccardo e Giovanni, mentre Carlo sta tediando il ragazzo di Michela. 

<<Sabri! Non sai come sono contenta di vedervi insieme! Tu ed Alan, finalmente! Certo se non ci fosse quel Carlo...>>, mi dice Michela urlando nel bagno. 
All'improvviso la porta del bagno adiacente viene spalancata e mi ritrovo faccia a faccia con la tizia che in università mi aveva chiesto di Alan. Stella. Cavolo, ma quante probabilità c'erano di incontrarla in questo locale? 
<<Tu?>>, esclama Stella irritata. 
<<Ehm, ciao! Come stai?>>, le rispondo cordialmente, mentre Michela finisce di lavarsi le mani. 
<<Miki, comincia pure ad andare. Arrivo fra un attimo>>. Lei mi risponde annuendo anche se, chiaramente, perplessa.
<<Ho sentito bene? Tu ed Alan state insieme?>>, dice Stella alzando la voce. 
<<Hai sentito bene>>, le rispondo sicura di me. 
<<Tu? Ma mi prendi per il culo? Vi siete divertiti alle mie spalle?>>. 
Cerco di spiegarle che non è così e che la nostra relazione si è evoluta da poco, ma lei non vuole ascoltare e continua a sbraitare: <<E' impossibile! Cosa può volere Alan da una come te?>>. 
<<Già! E' quello che mi chiedo anch'io!>>, escama una voce maschile.
Carlo? Oddio. 
<<Per questo non ci credo. So che voi donne usate spesso la tattica della gelosia, ma con me non serve Sabrina. Basta essere chiari. Se vuoi uscire con me, eccomi. Non c'è bisogno di portare un ragazzo solo per me>>, afferma Carlo con accondiscendenza. 
<<Ma che ca...>>, che diavolo sta succedendo in questo bagno. 
<<Tu chi diamine sei? Levati, stiamo parlando di una cosa seria>>, ribatte Stella squadrandolo da capo a piedi. 
<<Honey, va tutto bene?>>, dice Alan mentre irrompe, a sua volta, nel bagno delle donne. 

Stella lo saluta subito con il suo tono civettuolo e, poco prima che io gli risponda, Carlo ricomincia a delirare: <<Stavo giusto spiegando a Sabrina che non serve che finga di uscire con te solo per farmi ingelosire>>. 
Alan lo osserva e scoppia a ridere di gusto, lasciandolo interdetto. 
<<Senti Stella, quando sei venuta a chiedermi aiuto io e lui non ci stavamo frequentando. Ora le cose sono cambiate. E tu, Carlo, non ci rimanere male, ma sappi che non sto con Alan per te. Sto con lui perché mi piace!>>, esclamo sfinita dalla situazione. 

<<Andiamo honey. Vi consiglio di approfittarne per conoscervi meglio. Vi vedrei bene insieme, sul serio>>, dice Alan indicandoli entrambi e causando un'espressione incredula sul viso di Stella, mentre Carlo sta evidentemente ponderando l'idea. Infatti, quando usciamo dal bagno, lo sento chiedere a Stella se può offrirle da bere. Perché lui ha un bel lavoro e può permetterselo. 

Una volta salutati tutti gli altri, io ed Alan ce ne andiamo e, appena usciti dal locale ci guardiamo negli occhi ancora increduli per l'assurda situazione creatasi in bagno.
Quando mi volto per aprire la portiera della macchina, lui mi abbraccia da dietro, cingendomi la vita e allacciando l'altro braccio attorno al mio collo. Come quella volta sul Duomo di Milano.
<<Quindi ti piaccio soltanto?>>, mi sussurra serio all'orecchio. 
<<Beh...>>, gli rispondo girandomi verso di lui e sorprendendolo con un bacio. 
Ma veniamo, purtroppo, interrotti da Ricky che, ci osserva, vicino alla porta del locale e urla come se fosse allo stadio e facesse il tifo per noi: <<Wooooh! Vai così>>.
<<Ricky! Ciao>>, urlo salendo in macchina, mentre Alan alza il pollice in segno di vittoria.
<<Ciao Ric, buonanotte>>, gli dice a sua volta, prima di salire in macchina e riportarmi a casa.


La dura vita delle ragazze singleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora