Gennaio (1)

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"Certi amori non finiscono. 
Fanno dei giri immensi e poi ritornano". 
-Antonello Venditti

-CAPITOLO 20-

Per Capodanno mi decido ad invitare anche Alan per un weekend in montagna a casa di Giorgia. Spero di divertirmi perché pur conoscendo i fidanzati delle mie amiche e di Ricky, non ho idea di chi siano i due tipi che Ilaria e Marco hanno invitato. Giorgia, che tra l'altro è venuta senza nessuno, li conosce, ma io no. Certo che è strano che sia venuta da sola... se è tornata single perché non ce l'ha detto?  Dovrò indagare con le altre.
Ero preoccupata per Alan perché temevo si sentisse un pesce fuor d'acqua, ma a quanto pare è perfettamente a suo agio e sta sfoggiando il suo lato più simpatico. Le mie amiche sono estasiate e Ricky mi sgrida non appena ci spostiamo lontani dai ragazzi: <<Oh Sabri, sei proprio una deficente! Hai ancora gli occhi? Perlomeno allunga le mani>>. E' fuori di sé, chiaramente.

Ilaria invece continua a ripetermi <<Avevi detto che era odioso, antipatico, insopportabile. Sei impazzita? E' la simpatia fatta persona. Ed è più che bello! Ecco perché ce lo nascondevi!>>. Bla bla bla. Ho l'impressione che le mie amiche si siano fatte abbindolare dai suoi occhi verdi.

Okay, forse avevo esagerato. Alan non è antipatico e non è una persona cattiva. D'altra parte, considerando quanto trovi divertente il prendermi in giro, mi sento giustificata per averlo giudicato male. Tuttavia, il fatto che le mie amiche e tutta l'allegra combriccola lo trovino simpatico, mi libera da una preoccupazione e mi permette di non farmi scrupoli a lasciarlo in loro compagnia.
Sin da subito mi rendo conto che uno degli amici di Marco, Giacomo, mi fissa spesso, mi riempie di attenzioni e non nasconde un vago interesse nei miei confronti. Forse, gli anni di penuria sono finiti! 

Jack, è così che si fa chiamare, è un ragazzo carino e divertente. Appena ci troviamo da soli, lui mi svela che si sente molto attratto da me. Considerando che questa è la prima volta in vita mia che ricevo una dichiarazione simile, mi sento molto imbarazzata. Anche se sono al settimo cielo. Sommo gaudio! Non è una cosa che capita tutti i giorni... o almeno non a me. Quindi sì, mi fa molto piacere anche se devo ammettere di non essere attratta da lui. Non che non sia bello o simpatico. E' solo che non mi sento affascinata, ma magari conoscendolo meglio... Tutte le mie amiche continuano a ripetermi che ho gusti difficili e che forse dovrei smetterla di essere così superficiale perché devo conoscere una persona prima di sapere se può piacermi o meno. Non nego che questo ragionamento sia in parte corretto, ma se un ragazzo non mi affascina mi sembra inutile provarci. Per questa volta però, ho deciso di fare un'eccezione: lui è carino e mi tratta bene, quindi magari conoscendolo si rivelerà una persona interessante anche se di primo impatto non sembrerebbe.

Riflettendoci, non potrebbe essere lui il ragazzo misterioso del mio compleanno? Magari aveva saputo da Ilaria dove avrei festeggiato. 

La sera di Capodanno ora che addobbiamo la tavola e serviamo i piatti sono già le 22.30. Al momento del conto alla rovescia, Alan stappa la bottiglia e riempie i calici mentre usciamo tutti a vedere i fuochi d'artificio. Jack mi si avvicina e, con la scusa degli auguri mi abbraccia mettendomi a disagio. Ci conosciamo da 24 ore! 
Dopo le tradizionali lenticchie col cotechino passiamo la notte tra giochi di società e balli di gruppo. O meglio, Ricky e Michela sono scatenati e trascinano con sé anche i loro compagni, mentre noi restiamo seduti a ridere e giocare.
A un certo punto Jack propone un gioco alcolico al quale tutti gli uomini, tranne Alan, decidono di partecipare.
<<Cos'è, sei uno che non regge l'alcool?>>, lo provoca Jack.
<<Non mi va di bere e basta>>, gli risponde Alan freddamente. 
<<Femminuccia>>, bisbiglia l'altro. 
Guardo Alan e mi rendo conto che sta per esplodere. Sapendo la ragione per la quale non vuole bere, cerco di distrarlo proponendo altri giochi di società.

Alle 5 del mattino tutti gli uomini giacciono sul divano in uno stato di incoscienza, mentre io convinco Alan e le mie amiche a fare una partita a Risiko che si protrae fino a che, ad uno ad uno, non ci addormentiamo sul tavolo.
Passiamo la giornata del primo dell'anno in uno stato di pigrizia generale, fatta eccezione per Alan e Giorgia che, nel pomeriggio, escono a fare una passeggiata insieme. 
<<Sabri, ricordami di non bere più>>, mi dice Ricky disperato mentre stringe la mano di Giovanni, il "suo stallone", come lo chiama lui. 
Quando Alan rientra in casa, appena ci troviamo da soli, mi dice: <<Dunque ce l'hai fatta. Finalmente hai trovato qualcuno con cui dimenticare Manuele>>.

Non ho dimenticato Manuele ovviamente, ma forse è l'occasione giusta.

Poi aggiunge: <<Le tue amiche sono diverse da te. Giorgia è molto simpatica>>.

Ancora con questa storia. Questa è il tuo opposto, questa è diversa da te. Ho capito che sono tutte migliori di me, ma basta ripeterlo. Per una ragazza non è affatto piacevole sentirsi continuamente criticata. Per questo Alan mi infastidisce. 

<<Non ti fidare honey>>, mi dice all'improvviso.

<<Di Jack?>>, rispondo stupita. Alan sta per aprire bocca, ma Marco entra all'improvviso in cucina interrompendoci. 

Quella sera a cena Alan decide di fare lo stronzo con il mio corteggiatore, prendendolo in giro col suo sarcasmo. La cosa divertente è che, inizialmente, né Jack né gli altri capiscono la sua ironia. 
Finché Alan non se ne esce con uno stupido insulto sulla musica techno che Jack adora e i due cominciano a battibeccare. All'improvviso la situazione degenera e Jack scatta in piedi urlando e tentando di afferrare Alan per la felpa, mentre lui è li che continua tranquillamente a mangiare ridendo. Fortunatamente Marco riesce a fermare il suo amico in tempo e Alan si sistema noncurante la t-shirt con la scritta Hey ho, let's go e la felpa. Per quanto questo suo atteggiamento di strafottenza mi sembri divertente, mi rendo conto che per il mio corteggiatore non è così. 

Non riesco a capire perché Alan ritenga che Jack non sia affidabile se nemmeno lo conosce. Vorrei avere modo di parlare con lui per cercare di capire il perché di quel suo atteggiamento, ma dopo cena è introvabile. 
Mentre vado a dormire passo davanti alla camera di Giorgia e riconosco la voce di Alan. Questo conferma il mio sospetto che tra i due ci sia qualcosa. Provo ad origliare, ma non riesco a capire di cosa stanno parlando e temendo di essere beccata, ci ho rinunciato. 

E' chiaro che c'è qualcosa di più tra questi due. A questo punto non mi stupirei se si fossero scambiati anche i numeri di telefono. 

La mattina seguente è già ora di tornare a casa. Malgrado tutto, questi tre giorni sono stati divertenti perché i ragazzi delle mie amiche mi piacciono e lo stesso vale per Giovanni. Jack ha compensato con il suo carattere aperto la riservatezza dell'altro amico di Marco. Anche se devo ammettere che non mi aspettavo provasse a fare a pugni con Alan per così poco. Dal momento della loro discussione, la tensione fra i due è rimasta alta. 
Al ritorno Giorgia decide di venire in macchina con me ed Alan e la cosa mi sembra sempre più sospetta. 
<<E' stato divertente, grazie per avere invitato anche me>>, dice lui rivolto alla mia amica. 
<<Figurati! Più siamo meglio è, vero Sabri?>>. 
<<A tal proposito, stai attenta a quel Jackie...>>. 
<<Jack>>, lo correggo. 
<<Sì, whatever. Jackie, Jaqueline, Jack...Sempre idiota rimane>>, mi risponde. 
<<Non capisco perché lo odi tanto. A me è sembrato gentile>>. 
<<Anche a me>>, mi supporta Gio. 
<<La gentilezza è una cosa, l'idiozia è un'altra. Fidati, l'ho sentito parlare con il suo amichetto... In ogni caso, ha dei gusti musicali orribili, non puoi negarlo. L'hai sentito quando ha detto che il rock fa schifo?>>.  Purtroppo l'ho sentito. 

Quando rientro a casa mia, appoggio la valigia in camera e mi lancio sul mio letto. 
Chissà se questo Jack è realmente interessato a me perché non mi pare proprio di essere il suo genere. 
Dovrò ricordarmi di chiedere ad Alan dove ha comprato quella maglietta che Jack ha tentato di strappare perché i Ramones piacciono anche a me. 

La dura vita delle ragazze singleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora