CAPITOLO 11
Ta-dan,sono una matricola!
Piove e, dato che io adoro la pioggia, essendomi svegliata prestissimo sono uscita per fare un giro in centro prima di andare in università.Vorrei mettermi a ballare come Gene Kelly sotto quest'acqua e con gli auricolari che mi sparano Singin in the rain nelle orecchie è difficile trattenermi. Tuttavia, non posso rischiare di finire su qualche video in rete col titolo "Pazza balla per il centro di Milano".
Il delirio nella mia testa mi impedisce di accorgermi di come l'idea della passeggiata sia stata pessima: mentre cammino tranquillamente davanti al Duomo col mio ombrellino giallo, comprato in onore a Ted Mosby, mi giro e...mi ritrovo seguita da un gruppo di turisti giapponesi che mi hanno scambiata per la loro guida. Non so se ridere o piangere! Mi auguro che non mi abbia notata nessuno oltre al gruppo da cui mi allontano rapidamente correndo giù per la scale della metro.
Questa figura fa concorrenza a quella capitatami pochi mesi fa. Ero in metropolitana e, seduta, ascoltavo beatamente Let it Be quando una signora, leggendo il giornale, mi si è seduta in braccio. Si era girata di colpo e, dopo avermi scrutata aveva esclamato: <<Oh pardon, non l'avevo vista>>. Mi fissavano tutti e se la ridevano sotto i baffi. Effettivamente anch'io l'ho trovata una scena divertente, per quanto imbarazzante. A peggiorare la situazione il fatto che anche a me veniva da sghignazzare e mi era toccato fare uno sforzo enorme per trattenermi.
Controllo l'orologio e decido che è meglio avviarmi in università dove farò un sacco di amicizie e, magari, incontrerò anche il ragazzo dei miei sogni. Tanti si innamorano tra i banchi.
Nel mio caso però le cose non filano così lisce e l'unica persona che seduta di fianco a me è una ragazza mingherlina dai capelli biondi.
Appena mi giro per salutarla il mio piano di socializzazione fallisce miseramente. Mi ha guardata come se fossi una stalker psicopatica, ha risposto freddamente al mio saluto, si è guardata attorno, ha raccolto le sue cose e ha cambiato posto. Che esagerata.Ok, chissenefrega! Non sono mica qua per fare amicizie,sono qua per studiare e diventare un fantastico avvocato. Difenderò i diritti umani e civili di ogni persona.
Sì, però sai che palle: non posso fare 5 anni in solitudine.
Pessimo inizio di anno universitario! Per fortuna che nella pausa ho incontrato Alan, unica faccia conosciuta. Più che incontrato, l'ho intravisto, circondato da un gruppetto di ragazzi e ragazze (forse dovrei offrirgli un fazzoletto per raccogliere la bava) che lo ascoltavano interessati.
Come può quel presuntuoso essere tanto apprezzato?!
Ah ecco come, guardalo là come sorride timidamente. Sta recitando la parte dello straniero timido con mille aneddoti da raccontare. Quando mi ha vista mi ha salutata e, mentre tutto il gruppetto si gira per osservarmi, lui mi fa la linguaccia.
Odiosissimo Alan. Ho fatto una smorfia e me ne sono andata in aula. Fantastico, ora tutti penseranno che sono una stronza da evitare.
O forse no. una ragazza ritardataria si è seduta di fianco a me e mi ha chiesto se il professore aveva detto qualcosa di interessante. Poi si è presentata e abbiamo cominciato a chiacchierare sottovoce.
<<Piacere, Arianna>>.
<<Sabrina. Di dove sei?>>.
<<Di Verona, tu?>>.
<<Verona? E come mai hai deciso divenire fino a qua per studiare? Io sono di Milano>>.<<Sai com'è....volevo un po' della mia indipendenza, tutti parlano bene di Milano e allora ho deciso di trasferirmi qua>>.
<<Ah si è proprio vero. Milan l'è un gran Milan dicono. Caos a parte. Deve essere dura però>>.
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La dura vita delle ragazze single
ChickLitAvete mai immaginato come sarebbe stata Bridget Jones se avesse avuto 18 anni? Sabrina si sente come lei: una ragazza normalissima, impacciata e divertente, con una voglia folle di innamorarsi come qualsiasi ragazza della sua età. Quando, durante...